Frank Buckley

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Frank Buckley
NazionalitàInghilterra (bandiera) Inghilterra
Altezza180 cm
Calcio
RuoloAllenatore (ex difensore)
Termine carriera1º luglio 1920 - giocatore
1º settembre 1955 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1902-1904Aston Villa0 (0)
1904-1905Brighton25 (2)
1905-1906Manchester Utd3 (0)
1907-1908Manchester City11 (0)
1909-1912Birmingham City55 (4)
1912-1914Derby County64 (2)
1914Bradford City4 (0)
1914-1919Derby County28 (1)
1919-1920Norwich City1 (0)
Nazionale
1914Inghilterra (bandiera) Inghilterra1 (0)
Carriera da allenatore
1919-1920Norwich City[1]
1923-1927Blackpool
1927-1944Wolverhampton
1944-1946Notts County
1946-1948Hull City
1948-1953Leeds Utd
1953-1955Walsall
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Franklin Charles Buckley, detto Frank (Urmston, 3 ottobre 1882Walsall, 21 dicembre 1964), è stato un calciatore e allenatore di calcio inglese, di ruolo difensore.

Nato ad Urmston, nel Lancashire,[2] frequentò il St. Francis Xavier's College di Liverpool prima di divenire un impiegato d'ufficio.[2] Già parte del reggimento di Manchester, venne trasferito nel reggimento di King (Liverpool) aspettandosi di essere arruolato per la Seconda guerra boera, ma invece venne inviato presso l'Irlanda.[2] Si congedò dall'esercito nel 1902 per poter intraprendere una carriera da calciatore professionista.[2]

Negli anni avvenire tornò nuovamente a far parte dell'esercito arruolandosi nel reggimento del Middlesex, dove tra l'altro salì al grado di maggiore.[2][3][4]

Iniziò la propria carriera calcistica tra le file dell'Aston Villa venendo addirittura convocato in prima squadra, ma non ebbe mai occasione di scendere in campo in due anni. Successivamente è passato al Brighton nel 1904, totalizzando in una stagione 25 presenze e mettendo a referto due reti; tramite questa buona annata si guadagnò l'attenzione del Manchester United, che decise di prelevarlo nel 1905. Tuttavia, però, la sua annata non sarà delle migliori: scenderà in campo in sole tre occasioni venendo totalmente messo ai margini del progetto. Dopo essersi svincolato dai Red Devils, decise di vestire la maglia dei rivali del Manchester City. Nel 1909 si trasferirà al Birmingham City con il quale totalizzerà 56 presenze in tre anni.[5] Nel 1912 venne acquistato dal Derby County a titolo definitivo,[5] dove nelle prime due annate riuscirà a totalizzare 64 presenze prima di venire ceduto al Bradford City. Tornerà dopo pochi mesi al Derby County totalizzando 28 presenze in cinque anni. Nel 1919 venne ceduto al Norwich City, dove otterrà per la prima volta il ruolo di giocatore-allenatore. A fine stagione annuncerà il proprio ritiro dal calcio giocato, rimanendo ancora sotto contratto come tecnico per qualche mese prima che un riassetto societario terminò del tutto la sua esperienza.

Nel 1914 ebbe l'occasione di giocare per la prima volta nella sua carriera per la Nazionale inglese, facendo il suo debutto in una gara persa per 3-0 dagli inglesi contro l'Irlanda all'Ayresome Park.

Il 6 ottobre 1923 venne nominato come nuovo tecnico del Blackpool: la società gli offrì uno stipendio abbastanza elevato mettendogli a disposizione dell'ulteriore denaro per acquistare giocatori in grado di rafforzare la rosa. Inoltre, fu il responsabile della creazione del programma scouting della squadra.[6] Nonostante il cambio di tattica, non ebbe molto successo alla corte dei Seasiders e si dimise nel 1927.[6]

Wolverhampton, Notts County e Hull City

[modifica | modifica wikitesto]

Nel luglio 1927 divenne nuovo tecnico del Wolverhampton. Inizialmente riuscì a portare la squadra alla vittoria del titolo di Second Division 1931-1932 con tanto di raggiungimento del secondo posto in classifica nella stagione di First Division 1937-1938, mentre più tardi annunciò che la sua squadra, per aumentare il proprio stato fisico, stesse facendo uso di ghiandole di scimmia, tecnica che in seguitò porto a livelli agonistici giocatori del calibro di Stan Cullis e Billy Wright.[7][8][9]

Buckley lasciò il club nel 1944 per potersi accasare sulla panchina del Notts County, che gli avrebbe promesso uno stipendio di 4000 sterline all'anno. Dopo due anni venne messo alla guida tecnica dell'Hull City.

Leeds United e ultimi anni

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1948 divenne ufficialmente il nuovo allenatore del Leeds United. Dopo il periodo natalizio convocherà in prima squadra il difensore John Charles, giocatore che divenne una vera e propria icona del club.[10] Dopo poco, il tecnico decise di rivoluzionare totalmente i sistemi di allenamento e di gestione del club: durante le sessioni di allenamento riproduceva svariate canzoni in grado da concentrare di più i propri giocatori, aumentò i costi di ammissione ed impose il divieto di fumo a tutti i suoi uomini a due giorni dalla gara. Tuttavia, sotto la sua gestione, la squadra non migliorò del tutto e si dimise nell'aprile 1953.

Appena dopo le sue dimissioni, si unì al Walsall nelle vesti di tecnico. Dopo due annate decise di lasciare la squadra e di conseguenza anche le attività calcistiche.

Competizioni nazionali

[modifica | modifica wikitesto]
Wolverhampton: 1931-1932
  1. ^ Come giocatore-allenatore.
  2. ^ a b c d e Frank Buckley, su Spartacus Educational. URL consultato il 13 novembre 2023.
  3. ^ (EN) Legendary Wolves and Walsall boss Major Frank Buckley awarded Contribution to League Football Award, su www.expressandstar.com, 20 aprile 2015. URL consultato il 13 novembre 2023.
  4. ^ (EN) Derby County unveils plaque to players killed in WW1, in BBC News, 8 novembre 2014. URL consultato il 13 novembre 2023.
  5. ^ a b England Players - Frank Buckley, su www.englandfootballonline.com. URL consultato il 13 novembre 2023.
  6. ^ a b Peter Gillatt, Blackpool FC on This Day: History, Facts and Figures from Every Day of the Year, Pitch Publishing Ltd, 30 novembre 2009, ISBN 978-1-905411-50-4.
  7. ^ (EN) Jon Spurling published, The craziest season in English football: when the champions got relegated and ‘Lucky Arsenal’ annoyed the nation, su fourfourtwo.com, 1º agosto 2019. URL consultato il 13 novembre 2023.
  8. ^ (EN) Despite temptations, drugs do not appear to work in British game, su The Independent, 11 marzo 2016. URL consultato il 13 novembre 2023.
  9. ^ (EN) BBC, "The Ironbridge Rocket", su www.bbc.co.uk. URL consultato il 13 novembre 2023.
  10. ^ The Leeds legend from another era, su yorkshirepost.co.uk.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]