Francesca e Nunziata (film)

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Francesca e Nunziata
Titolo originaleFrancesca e Nunziata
PaeseItalia
Anno2002
Formatofilm TV
Generecommedia romantica
Durata125 min
Lingua originaleitaliano
Rapporto16:9
Crediti
RegiaLina Wertmüller
SoggettoMaria Orsini Natale (romanzo)
SceneggiaturaLina Wertmüller, Elvio Porta
Interpreti e personaggi
FotografiaAlfio Contini
MontaggioPierluigi Leonardi
MusicheItalo Greco, Lucio Gregoretti
ScenografiaEnrico Job
CostumiBenito Persico, Gabriele Mayer, Enrica Biscossi
ProduttoreAdriano Ariè
Produttore esecutivoAnna Stoppolini
Casa di produzioneMediatrade, Solaris cinematografica
Prima visione
Data22 gennaio 2002
Rete televisivaCanale 5

«Tu sei stata la colonna, il buon augurio della casa mia. Quando te ne sei andata, ti sei portata con te la fortuna, la salute e l'abbondanza. E la mia casa si è seccata»

Francesca e Nunziata è un film per la televisione del 2002, diretto da Lina Wertmüller, basato sul romanzo omonimo di Maria Orsini Natale. La regista aveva letto il libro ancora prima che venisse pubblicato ed è riuscita a far recitare Sophia Loren in Italia dopo diversi anni di assenza. Tra l'altro la Loren canta anche una canzone nei titoli.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, prodotto da Adriano Ariè per la Solaris cinematografica, e da Media Trade e girato a Procida tra ottobre e dicembre 2000[1] è stato mostrato al Montréal Film Festival il 16 agosto 2001, e programmato in televisione l'anno successivo. Il film è tratto dal libro di Maria Orsini Natale, Francesca e Nunziata, Anabasi, 1995.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Inizi del XX secolo. Francesca, divenuta nobile dopo aver sposato il principe Giordano Montorsi, è proprietaria del fiorente pastificio "Montorsi e figli". Per adempiere a un voto, la principessa adotta l'orfana Nunziata. A differenza dei nove figli naturali di Francesca, la bambina si interessa alla produzione della pasta e inizia ad accompagnare la madre al pastificio apprendendo tutti i segreti del mestiere. Anni dopo, Nunziata si innamora di Federico, il primogenito dei Montorsi, che vorrebbe sposarla ma Nunziata si mostra restìa poiché teme di provocare uno scandalo e causare un dispiacere alla madre adottiva per la quale nutre profonda devozione.

Giordano soffre di un complesso d'inferiorità rispetto a sua moglie. Assistendo casualmente a un alterco tra Francesca e alcuni imprenditori, Giordano sente la moglie definirlo "capriccio di lusso", il matrimonio entra in crisi. Giordano decide in seguito di iniziare un'attività come banchiere chiedendo però alla moglie di avallarlo finanziariamente, Francesca accetta per amore del marito pur dubitando delle sue capacità. Come previsto, gli affari del principe non procedono bene e di conseguenza Francesca escogita un modo per aumentare la produzione: entra in affari con l'armatore Don Giacomo Rutolo che potrebbe salvare il pastificio comprando un bastimento transoceanico per raddoppiare le spedizioni di pasta verso l'America, i costi dell'armatore saranno finanziati dal Banco di Napoli, di cui Giordano è banchiere. Per suggellare l'affare Francesca combina il matrimonio tra Federico e Gelsomina, la figlia di Don Giacomo. Nunziata, affranta, si concede all'amato e rimane incinta all'insaputa di tutti. Scoperta la gravidanza, Francesca si sente tradita e, senza voler conoscere la paternità del nascituro, caccia la ragazza da Villa Montorsi e dall'azienda di famiglia costringendola ad accettare il matrimonio riparatore con Angelo Limieri, capo-operaio del pastificio. Nonostante ciò Francesca intende ricompensare la figlia per il lavoro svolto e Nunziata chiede due ingegni per fare i maccheroni.

A causa della cattiva gestione di Giordano, la situazione finanziaria dei Montorsi precipita, schiacciato dai debiti e dal senso di colpa, Giordano tenta il suicidio sparandosi un colpo di pistola in testa e rimane gravemente invalido. Sfumato l'affare con Don Giacomo, Francesca è costretta a vendere i macchinari della stessa azienda proprio a Nunziata che nel frattempo ha aperto un suo pastificio e i cui affari sono ottimi.

Anni dopo, Francesca dichiara il fallimento ed è costretta a lasciare Villa Montorsi ora all'asta giudiziaria. Prima di partire la donna manda a chiamare Nunziata pregandola di comprare le proprietà di famiglia, incluso il pastificio. Conscia di poter essere perfettamente compresa, Francesca confessa il rimorso per aver assecondato Giordano sacrificando sia il pastificio sia la felicità di Nunziata e Federico. Dopo averle confidato un ultimo terribile segreto e il dolore provato dopo averla allontanata, Francesca si congeda da Nunziata e lascia per sempre la sua casa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Qualche scena è stata girata a Brescia, a Frascati e a Napoli, e la ragazza da piccola è recitata da Maucì, figlia di Lina e Enrico Job.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]