Flaminio Piatti

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Flaminio Piatti
cardinale di Santa Romana Chiesa
 
Incarichi ricoperti
 
Nato11 luglio 1552 a Turbigo
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Creato cardinale6 marzo 1591 da papa Gregorio XIV
Deceduto1º novembre 1613 (61 anni) a Roma
 

Flaminio Piatti (Turbigo, 11 luglio 1552Roma, 1º novembre 1613) è stato un cardinale italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Proveniente da una nobile famiglia milanese che aveva avuto altri esponenti religiosi, era figlio di Girolamo Piatti e Antonia Vicemale. Studiò giurisprudenza. Nel 1583 è avvocato concistoriale e nel 1586 uditore della Sacra Rota.

Papa Gregorio XIV lo fece cardinale diacono nel concistoro del 6 marzo 1591 con il titolo di Santa Maria in Domnica; ricevette la berretta rossa il 5 aprile dello stesso anno. Insieme a dodici altri cardinali ebbe l'incarico di occuparsi degli affari del Ducato di Ferrara. Appassionato di arte, acquistò molte opere scultoree, che furono ereditate dal nipote, l'abate Cesare Piatti, che a sua volta le donò successivamente alla Biblioteca Ambrosiana: tra queste, due rilievi a trofei appartenenti al monumento funebre di Gaston de Foix-Nemours, opera di Agostino Busti detto il Bambaia.

La sua residenza fu per molto tempo a Turbigo, nel palazzo cinquecentesco chiamato "Corte Nobile" in vicinanza del castello. A Turbigo il cardinale lasciò, dopo la sua morte, una grande somma per farvi costruire una chiesa; la sua costruzione su un'antica chiesa fu approvata dai cittadini nel 1628 e fu organizzata dal fratello Domizio Piatti, gesuita, riprendendo lo stile della Chiesa del Gesù di Roma; la chiesa fu intitolata ai Santi Cosma e Damiano e vi fu annesso un convento maschile degli agostiniani scalzi; essa oggi è uno dei monumenti principali di Turbigo. Sempre a Turbigo aveva fatto costruire, nell'antica chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta, una cappella intitolata a San Diego d'Alcalà, come voto personale al santo. Oggi rimane solo la pala tardo-cinquecentesca.

Partecipò al conclave del 1591 che portò all'elezione di papa Innocenzo IX. Partecipò anche al conclave del 1592 che elesse papa Clemente VIII. In tale pontificato scelse il 9 marzo 1592 la diaconia dei Ss. Cosma e Damiano. L'anno successivo il 15 marzo 1593, passò al titolo di cardinale prete di San Clemente. Optò successivamente per il titolo di Sant'Onofrio il 10 giugno 1596. Il 24 aprile 1600 cambiò nuovamente assumendo il titolo di Santa Maria della Pace. Nel 1604, insieme ad altri cardinali milanesi, caldeggiò la beatificazione di Carlo Borromeo, canonizzato da papa Paolo V nel 1610.

Partecipò al primo conclave del 1605, nel quale fu eletto papa Leone XI; ed al secondo conclave del 1605 nel quale fu eletto papa Paolo V. Fu Camerlengo del Sacro Collegio dal gennaio 1610 al gennaio 1611.

Morì il 1º novembre 1613 a Roma. È sepolto nella Chiesa del Gesù di Roma. Sulla lapide del suo sepolcro il nipote Girolamo Piatti fece incidere la seguente iscrizione: D. O. M./ FLAMINII PLATI PATRICII MEDIOLANENSIS/ S.R.E. PRESB. CARD./ OSSA HIC IACENT/ CUIUS PERITIAM LEGUM/ OPPORTUNITATEM CONSILIORUM STUDIUM RELIGIONIS/ NON HIC DISCES SEPULCHRALI FIDE POSTHUMAQUE FAMA/ DISCES SI ID CURAS/ AB ROMANAE ROTAE IUDICIBUS/ A PURPURATOTUM PATRUM SENATU/ APUD QUOS COLLEGAE INCOMPARABILIS ADMIRATIO/ IN PERPETUUM VIVET/ QUOD AUTEM VIRO MORTALE FUIT/ HIERONYMUS PLATUS COMES CARPINIANI/ EQUE S. IACOBI A SPATHA/ IN HOC SUAE ERGA OPTIMUM PATRUUM PIETATIS MONUMENTO/ COMPOSUIT/ OBIIT ANNO DOMINI MDCXIII/ AETATIS SUAE LXIII//.OD HIER PLAT IVN PRINC MONTIS LEONIS OBLITERATUM RESTITVIT AN MDCCXVII

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Mira, Flaminio Piatti cardinale (1550 - 1613), in Bollettino Storico per la Provincia di Novara, anno XCI (2000), fasc. 1.
  • Paolo Mira, La famiglia Piatti a Turbigo. Quattro secoli di presenza di una nobile casata milanese in un lembo del Seprio, in Rassegna Gallaratese di Storia e d'Arte, anno LIV (2004), n. 128.
  • Paolo Mira, Turbigo: la devozione a san Diego e il cardinale Flaminio Piatti, in Spicilegium Mediolanense. Studi in onore di Mons. Bruno Maria Bosatra, a cura di Fabrizio Pagani, Archivio Ambrosiano, Vol. IC - Ricerche Storiche sulla Chiesa Ambrosiana, XXIX (2011), Milano, Editrice ITL, 2011.
  • Paolo Mira - Patrizia Morbidelli, "De cardinalis dignitate". Omaggio a Flaminio Piatti, nel IV centenario della morte, e alla sua famiglia, Turbigo 2013.
  • Massimo Carlo Giannini, PIATTI, Flaminio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 83, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015. URL consultato il 17 marzo 2018. Modifica su Wikidata
  • Paolo Mira, Flaminio Piatti, cardinale milanese, contemporaneo di Carlo Bascapè, in Religione, cerimoniale e società nelle terre milanesi dell’età moderna, atti dei convegni di studi, Milano 2013-2015, a cura di Danilo Zardin, Fabrizio Pagani, Carlo Alessandro Pisoni, Milano, Magazzeno Storico Verbanese, 2018, pp. 344-391, ISBN 978-88-98306-22-0.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Cardinale diacono di Santa Maria in Domnica Successore
Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria 5 aprile 1591 - 9 marzo 1592 Andrea Baroni Peretti Montalto
Predecessore Cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano Successore
Guido Pepoli 9 marzo 1592 - 15 marzo 1593 Agustín Spínola Basadone
Predecessore Cardinale presbitero di San Clemente Successore
Vincenzo Laureo 15 marzo 1593 - 10 giugno 1596 Giovanni Francesco Biandrate di San Giorgio Aldobrandini
Predecessore Cardinale presbitero di Sant'Onofrio Successore
Filippo Sega 10 giugno 1596 - 24 aprile 1600 Domenico Toschi
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Maria della Pace Successore
Anton Maria Salviati 24 aprile 1600 - 1º novembre 1613 Giacomo Serra
Predecessore Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore
Ottavio Acquaviva d'Aragona 11 gennaio 1610 - 10 gennaio 1611 Pietro Aldobrandini
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