Ettore Colla

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Moses, by Ettore Colla, 1957, at Amirim sculpture garden, Israel

Ettore Colla (Parma, 16 aprile 1896Roma, 28 dicembre 1968) è stato un artista, scultore e pittore italiano.

"La grande spirale" davanti alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma

Vita[modifica | modifica wikitesto]

Ettore Colla fu uno dei protagonisti dell'astrattismo italiano. Frequentò dal 1913 l'Accademia di Belle Arti di Parma e nel 1918 si arruolò nel corpo dei bersaglieri, rimase ferito gravemente e per quell'azione ricevette la decorazione. Nel 1923 si trasferì a Parigi dove frequentò gli atelier di importanti artisti quali Émile-Antoine Bourdelle, Constantin Brâncuși, Charles Despiau oltre a Henri Laurens per cui prestò lavoro. Successivamente viaggiò toccando diverse città, tra cui Monaco, Vienna e Budapest.

Tornato in Italia nel 1926 si trasferì a Roma, dove si stabilì definitivamente, iniziò la sua attività di scultore.

Lo scultore morì a Roma nel 1968 all'età di 72 anni.

L'opera[modifica | modifica wikitesto]

L'importanza di questo artista è riconosciuta dalla vasta fortuna critica che raccoglie scritti dei maggiori autori italiani dell'epoca, tra i quali si rammenta Giulio Carlo Argan, Maurizio Calvesi, Gillo Dorfles, Filiberto Menna. Alcune sue opere sono conservate ed esposte in diversi musei tra cui la GAM di Roma, al MART di Trento, al MoMA di New York e alla Tate Gallery di Londra.

Prima della guerra la sua poetica fu vicina a quella del movimento Novecento ed in particolare ad Arturo Martini. La fine degli anni '40 segnò per Colla, come per altri artisti italiani, un importante momento di svolta con l'apertura verso l'astrattismo, le cui vicende visse come protagonista.

Intorno al metà degli anni '50 lo scultore compì un ulteriore cambiamento che lo portò a definire una linea artistica per il quale rimane noto. La sua nuova scultura si caratterizza per l'utilizzo di elementi di recupero, prevalentemente in ferro, creando assemblaggi astratti sebbene, talvolta, allusivi. In ciò si è parlato di nuovo dadaismo (che in ogni caso non va confuso con il movimento new dada), riferendosi alle prime opere realizzate con assemblaggi di object trouvé, in autori come Francis Picabia o Marcel Duchamp. Va però affermato che la scultura di Colla si differenzia notevolmente dall'opera degli autori citati. Infatti è assente la volontà provocatoria, tipica del dadaismo. Nella sua scultura permase invece la ricerca di forme e rapporti spaziali, tipici dell'esperienza astrattista. Colla non fa tanto riferimento all'astrattismo geometrico, quanto soprattutto all'informale, con i cui protagonisti l'artista intrattenne intensi rapporti.

Oltre a ciò si ritrova una allusione realistica, a cui si può riferire certa scultura del surrealismo. Come afferma Argan (in "Colla Scultore", catalogo della mostra alla Galleria Toninelli di Milano, 1963): "gli oggetti di Colla contengono un racconto ed una morale: sono favole di La Fontaine del nostro tempo, soltanto che le persone non sono allegorizzate in animali sapienti, ma nei frammenti di una grossa macchina rotta. Non si tratta di una facile 'poetica del rottame': l'attrazione che il rottame esercita sulla fantasia dell'artista dipende essenzialmente dal fatto che esso conserva, malgrado tutto, una forma".

Questo complesso sistema di riferimenti, in parte ben consapevole, costruisce la cifra poetica di Colla, che rimane, quindi, originale e unica.

Ettore Colla nei musei[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Lambarelli e Enrico Mascelloni, Ettore Colla. Opere 1950-1968, Milano, Skira, 199, ISBN 88-8118-056-1.

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