Enciklopedio de Esperanto

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Enciklopedio de Esperanto
Titolo originaleEnciklopedio de Esperanto
AutoreAA.VV.
1ª ed. originale1934
Genereenciclopedia
Lingua originaleesperanto

La Enciklopedio de Esperanto (pron. enziclopedìo de esperànto; in italiano, letteralmente, "enciclopedia di esperanto") fu la prima enciclopedia pubblicata interamente in lingua esperanto; conteneva notizie su fatti e personaggi fondamentali del movimento esperantista, e fu pubblicata a più riprese nel corso del XX secolo.

Edizione del 1934[modifica | modifica wikitesto]

Comunemente, per Enciklopedio de Esperanto (senza ulteriori specificazioni) si deve intendere l'enciclopedia del 1934, pubblicata in due edizioni di Literatura Mondo, a Budapest, nel 1934. L'Associazione Esperantista Ungherese curò una ristampa dell'opera nel 1979 e nel 1986. Gran parte degli articoli di questa enciclopedia sono oggi consultabili, opportunamente riveduti e attualizzati, nella Wikipedia in lingua esperanto.

Edizioni precedenti[modifica | modifica wikitesto]

Prima del 1934 il progetto di un'enciclopedia che raccogliesse ogni tipo di informazione relativo a fatti e personaggi dell'esperantismo era già stato tentato più volte. Nel 1913 Peter Stojan aveva proposto una Universala Slipa Enciklopedio ("enciclopedia universale monografica"), di cui uscirono le prime cinque edizioni ("L'Enciclopedia e il suo futuro", "Teoria cinematica del tempo", l'inno "La espero", "Trascrizione dei nomi propri", e "Raduno", un componimento poetico di Lev Levenzon).

Il "Filo di Arianna"[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1917, a Petrograd, Vladimír Szmurlo aveva pubblicato un'altra enciclopedia dell'esperantismo, con il titolo di Filo di Arianna. Le prime pagine (1–88) vennero alla luce a Riga; a causa della prima guerra mondiale le pagine successive apparvero con frequenza minore, e con contenuti estremamente stringati.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EO) Enciklopedio de Esperanto, su Freeweb. URL consultato il 23 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2008).