Edith Wharton

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Edith Wharton
Premio Pulitzer Premio Pulitzer nel 1921

Edith Wharton (nata Edith Newbold Jones) (New York, 24 gennaio 1862Saint-Brice-sous-Forêt, 11 agosto 1937) è stata una scrittrice e poetessa statunitense.

Firma di Edith Wharton

Fu la prima donna a vincere il premio Pulitzer per il romanzo L'età dell'innocenza (The Age of innocence) nel 1921.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata Edith Newbold Jones, era discendente di un'antica e ricca famiglia di New York, i Newbold Jones, unica figlia di George Frederic Jones e di Lucretia Stevens Rhinelander, Edith Newbold Jones nacque a New York, e trascorse i primi anni tra Manhattan e Newport.[1] Non frequentò alcuna scuola pubblica, studiando privatamente e concentrandosi sui grandi autori del passato.

Nel 1885 sposò il banchiere Edward Robbins Wharton, il quale già dopo pochi anni iniziò a presentare i segni di gravi disturbi mentali. Il rapporto tra i due si allentò sino a divenire una separazione di fatto; nel 1907 abbandonò gli Stati Uniti, trasferendosi definitivamente in Francia, dove rimase fino alla morte. Divorziò formalmente nel 1913, mantenendo però il cognome del marito.[2]

In quegli anni conobbe lo scrittore Henry James, del quale divenne ottima amica e confidente[3], e che la spronò a seguire la carriera letteraria. La maggior parte della sua copiosa produzione tematizza il problema del rapporto tra il singolo e il suo gruppo sociale di appartenenza, e in particolare il problema della "rottura delle convenzioni sociali". Cresciuta in un ambiente altamente elitario e rigidamente conservatore, come quello della cosiddetta "aristocrazia del denaro" dell'altissima società di New York (detta anche "l'aristocrazia dei Quattrocento"), Wharton cercò di rielaborare i temi legati alla forte chiusura sociale di tale ambiente in molte delle sue opere più importanti.

Nel 1902 venne pubblicato il suo primo romanzo, The Valley of Decision, ambientato nell'Italia del XVIII secolo, a cui fecero seguito molti altri romanzi e racconti. Nel 1911 pubblica Ethan Frome, un romanzo breve considerato da molta parte della critica come la sua opera più riuscita. Nel 1914, quando la Germania dichiara guerra alla Francia, Edith Wharton crea dei laboratori per le lavoratrici disoccupate e prive di assistenza[4]. In Inghilterra nel momento della battaglia della Marna riesce a rientrare in Francia solo in settembre. Qui promuove gli "ostelli americani per rifugiati" una iniziativa che le varrà la Legion d'onore del governo francese (1916).[5][6]

La sua opera più nota è L'età dell'innocenza (1920), ambientato nell'alta società newyorkese degli anni settanta del XIX secolo, di cui ben tratteggia caratteristiche, limiti e contraddizioni. Con questo romanzo vinse il premio Pulitzer nel 1921[7], prima donna a riceverlo dalla sua istituzione.

Nel corso degli anni venti e trenta pubblicò altri romanzi e raccolte di racconti (tra cui la Tetralogia di New York, 1924). Nel 1937 pubblicò Ghosts, una celebre raccolta di racconti sui fantasmi, in parte ispirata agli scritti di narrativa fantastica del suo amico e maestro Henry James. Morì lasciando incompiuto il suo ultimo romanzo Bucanieri (The Buccaneers).

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Novelle e romanzi brevi[modifica | modifica wikitesto]

  • La pietra di paragone (The Touchstone, 1900)
  • Sanctuary (1903)
  • Madame De Treymes (1907)
  • Ethan Frome (1911)
  • Sorelle Bunner (Bunner Sisters, 1916)
  • Fast and Loose: A Novelette, 1938 (scritte tra il 1876–1877)

Racconti[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte dei racconti in italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • Triangoli imperfetti (contiene: Allegria in casa, Atrofia, Il giorno del funerale); Edizioni Paginauno, 2018.
  • La seconda occasione (contiene: Autre temps, Anime in ritardo, Pienezza di vita), Edizioni Paginauno, 2020.
  • Fantasmi (1937), traduzione Tiziana Lo Porto, Vicenza, Neri Pozza, 2022.

Poesie[modifica | modifica wikitesto]

  • Verses (1878)
  • Artemis to Actaeon and Other Verse (1909)
  • Twelve poems (1926)

Non-fiction[modifica | modifica wikitesto]

  • La decorazione della casa (The Decoration of Houses, 1899), scritto con l'architetto Ogden Codman
  • Italian Backgrounds, 1905
  • Viaggio in Francia in automobile (A Motor-Flight Through France, 1908), traduzione Paola Mazzarelli, Ibis, 2014.
  • The Cruise of the Vanadis, 1910
  • Fighting France. Reportage di viaggi e di guerra (Fighting France: From Dunquerque to Belfort, 1915).
  • French Ways and Their Meaning, 1919
  • In Morocco, 1920 (viaggio)
  • Come scrivere un romanzo (The Writing of Fiction, 1925), con un testo di Andrea Caterini, traduzione di Massimo Ferraris,Roma, Elliot, 2022.
  • Uno sguardo indietro (A Backward Glance, 1934) [autobiografia]
  • Edith Wharton Abroad: Selected Travel Writings, 1888–1920, Edited by Sarah Bird Wright, 1995.
  • Edith Wharton: The Uncollected Critical Writings, Edited by Frederick Wegener, 1996.

Curatele[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., The Book of the Homeless, 1916

Al cinema[modifica | modifica wikitesto]

Tomba di Edith Wharton

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Hermione Lee, Edith Wharton, 1ª ed. U.S.A., Alfred A. Knopf, 2007, ISBN 0375400044, OCLC 73140273. URL consultato il 7 settembre 2018.
  2. ^ (EN) Mary Virginia Davis, Edith Wharton, collana Magills Survey of American Literature, Salem Press, 2007.
  3. ^ (EN) Shari Benstock, No Gifts from Chance: A Biography of Edith Wharton, New York, Charles Scribner's Sons, 1994, pp. 129-130.
  4. ^ (EN) Eleanor Dwight, Edith Wharton : an extraordinary life, Abrams, 1994, pp. 183-184, ISBN 0810939711, OCLC 28709502. URL consultato il 7 settembre 2018.
  5. ^ (EN) Hermione Lee, Edith Wharton, 1st U.S. ed, Alfred A. Knopf, 2007, p. 453, ISBN 0375400044, OCLC 73140273. URL consultato il 7 settembre 2018.
  6. ^ (EN) Cynthia Wolff Griffin, A feast of words : the triumph of Edith Wharton, 2ª ed., Addison-Wesley Pub. Co, 1995, p. 253, ISBN 0201409186, OCLC 30894565. URL consultato il 7 settembre 2018.
  7. ^ (EN) Randy F. Nelson, The almanac of American letters, 1ª ed., W. Kaufmann, 1981, p. 9, ISBN 086576008X, OCLC 7167910. URL consultato il 7 settembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Philippe Collas ed Eric Villedary, La Côte d'Azur au temps d'Edith Wharton, e Edith Wharton's French Riviera, Flammarion et Rizzoli Paris/New-York (ISBN 284 1101614)
  • Rita Severi, Edith Wharton. Una scrittrice americana in Italia con poesie e testi inediti, Milano, Mursia, 2023, pp. 280.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN17230986 · ISNI (EN0000 0001 2122 241X · SBN CFIV019601 · BAV 495/115830 · Europeana agent/base/61365 · ULAN (EN500205484 · LCCN (ENn79151500 · GND (DE118767585 · BNE (ESXX974264 (data) · BNF (FRcb11929115r (data) · J9U (ENHE987007269813105171 · NSK (HR000085813 · NDL (ENJA00477102 · CONOR.SI (SL9008739 · WorldCat Identities (ENlccn-n79151500