Dizzy Up the Girl

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Dizzy Up the Girl
album in studio
ArtistaGoo Goo Dolls
Pubblicazione22 settembre 1998
Durata45:03
Dischi1
Tracce13
GenereRock alternativo
Post-grunge
EtichettaWarner Bros.
ProduttoreRob Cavallo, Goo Goo Dolls
Registrazione1997–1998
FormatiCD, MC, LP, download digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera della Danimarca Danimarca[1]
(vendite: 10 000+)
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda[2]
(vendite: 7 500+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[3]
(vendite: 100 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia[4]
(vendite: 70 000+)
Bandiera del Canada Canada (2)[5]
(vendite: 200 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (5)[6]
(vendite: 5 000 000+)
Goo Goo Dolls - cronologia
Album precedente
(1995)
Album successivo
(2002)
Singoli
  1. Iris
    Pubblicato: 7 aprile 1998
  2. Slide
    Pubblicato: 17 settembre 1998
  3. Dizzy
    Pubblicato: 19 gennaio 1999
  4. Black Balloon
    Pubblicato: 8 giugno 1999
  5. Broadway
    Pubblicato: 11 settembre 2000

Dizzy Up the Girl è il sesto album in studio del gruppo rock statunitense Goo Goo Dolls, pubblicato il 22 settembre 1998 dalla Warner Bros. Records.

Il disco è ritenuto l'album di maggior successo della band soprattutto grazie alla canzone Iris contenuta nella colonna sonora del film City of Angels - La città degli angeli.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di John Rzeznik, eccetto dove indicato.

  1. Dizzy – 2:41
  2. Slide – 3:33
  3. Broadway – 3:59
  4. January Friend – 2:45 (Robby Takac)
  5. Black Balloon – 4:10
  6. Bullet Proof – 4:38
  7. Amigone – 3:16 (Robby Takac)
  8. All Eyes on Me – 3:58 (John Rzeznik, Robby Takac, Mike Malinin)
  9. Full Forever – 2:52 (Robby Takac)
  10. Acoustic #3 – 1:57
  11. Iris – 4:50
  12. Extra Pale – 2:11 (Robby Takac)
  13. Hate this Place – 4:24

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Goo Goo Dolls
Produzione

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche settimanali[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1998-99) Posizione
massima
Australia[7] 17
Austria[7] 20
Belgio (Fiandre)[7] 27
Canada[8] 4
Germania[7] 30
Norvegia[7] 35
Nuova Zelanda[7] 19
Paesi Bassi[7] 38
Regno Unito[9] 47
Stati Uniti[8] 15
Svezia[7] 17

Classifiche di fine anno[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1998) Posizione
Stati Uniti[10] 162
Classifica (1999) Posizione
Australia[11] 75
Stati Uniti[12] 29
Classifica (2000) Posizione
Stati Uniti[13] 121

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DA) Dizzy Up the Girl, su IFPI Danmark. URL consultato il 29 dicembre 2023.
  2. ^ (EN) NZ Top 40 Albums Chart: 15 March 1999, su The Official NZ Music Charts. URL consultato l'8 agosto 2022.
  3. ^ (EN) Dizzy Up the Girl, su British Phonographic Industry. URL consultato il 25 marzo 2020.
  4. ^ (EN) ARIA Accreditations - 1999 (PDF), su Australian Recording Industry Association. URL consultato l'8 agosto 2023.
  5. ^ (EN) Dizzy Up the Girl – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 20 marzo 2015.
  6. ^ (EN) Goo Goo Dolls - Dizzy Up the Girl – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 1º luglio 2022.
  7. ^ a b c d e f g h (NL) The Goo Goo Dolls - Dizzy Up the Girl, su Ultratop. URL consultato l'8 agosto 2023.
  8. ^ a b (EN) Goo Goo Dolls – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato l'8 agosto 2023. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  9. ^ (EN) Dizzy Up the Girl - Full Official Chart History, su Official Charts Company. URL consultato l'8 agosto 2023.
  10. ^ (EN) Year-End Charts - Billboard 200 Albums - 1998, su Billboard. URL consultato l'8 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2021).
  11. ^ (EN) ARIA Top 100 Albums for 1999, su Australian Recording Industry Association. URL consultato l'8 agosto 2023.
  12. ^ (EN) Year-End Charts - Billboard 200 Albums - 1999, su Billboard. URL consultato l'8 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2021).
  13. ^ (EN) Year-End Charts - Billboard 200 Albums - 2000, su Billboard. URL consultato l'8 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2021).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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