Diocesi di Spello
Spello Sede vescovile titolare Dioecesis Hispellana Chiesa latina | |
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Arcivescovo titolare | Piergiorgio Bertoldi |
Istituita | 1968 |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Diocesi soppressa di Spello | |
Eretta | ? |
Soppressa | VI secolo |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
La diocesi di Spello (in latino: Dioecesis Hispellana) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Spello fu sede di un'antica diocesi dell'Umbria, attestata tra il V e il VI secolo.
La tradizione liturgica locale, che si fonda su una passio tardiva, celebra il culto di san Felice, martire e vescovo di Spello, celebrato il 18 maggio. Lo stesso giorno però, il martirologio di Usuardo (IX secolo) celebra un episcopus Spellatensis, lezione che, secondo Lanzoni, Burchi e Delehaye, deve essere letta come Spalatensis, in riferimento al martire, non vescovo, venerato a Spalato in Dalmazia il 18 maggio. Inoltre, la passio del Felice di Spello è identica, eccetto i toponimi, a quella di san Felice di Massa Martana, la cui festa però ricorre il 30 ottobre.[1]
Due sono i vescovi di Spello storicamente documentati. Il primo è Epifanio, che prese parte al concilio lateranense indetto da papa Felice III nel 487, sulla disciplina da adottare nei confronti dei vescovi e del clero africani che, a causa delle persecuzioni di Unnerico, avevano abiurato la fede cattolica. Il suo nome è associato ad una decretale dello stesso papa dell'anno successivo, in cui vengono affrontati i casi dei cristiani che hanno ricevuto dagli ariani un secondo battesimo. Nel concilio indetto da papa Gelasio I nel 495 prese parte un vescovo Epifanio, ma senza indicazione della sede di appartenenza; non è da escludere che si tratti del medesimo personaggio.[2]
Venerio (o Venerioso), episcopus ecclesiae Pellensis, prese parte a due concili romani del 502. Il primo fu quello riunito il 23 ottobre da un editto del re Teodorico, e detto sinodo palmare, per restituire papa Simmaco sulla sua sede, dopo che questa era stata usurpata da Lorenzo. Il 6 novembre successivo il papa riunì un secondo concilio nella basilica di San Pietro in Vaticano, a cui prese parte anche il vescovo Venerio, benché nella firme degli atti non sia indicata la sede di appartenenza.[3] Per l'omonimia con la sede Polensis, Venerio è stato erroneamente indicato da autori istriani come vescovo di Pola.
Cronotassi locali inseriscono dopo Venerio il vescovo Rubeno (nel 545), autore della vita dei santi Vittorino eremita e suo fratello Severino, vescovo di Septempeda, escluso tuttavia dalla critica storica.[4]
La sede fu poi soppressa, forse conseguenza delle devastazioni operate dalla guerra tra Goti e Bizantini nel VI secolo[5], ed il suo territorio inglobato in quello della diocesi di Spoleto. Nel XVIII secolo il territorio di Spello e del Subasio vennero annessi alla diocesi di Foligno.
Dal 1968 Spello è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 24 aprile 2015 l'arcivescovo, titolo personale, titolare, è Piergiorgio Bertoldi, nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana e delegato apostolico a Porto Rico.
Cronotassi
[modifica | modifica wikitesto]Vescovi
[modifica | modifica wikitesto]- San Felice † (al tempo di Diocleziano)
- Sant'Epifanio† (prima del 487 - dopo il 495 ?)
- Venerio (o Venerioso) † (menzionato nel 502)
Vescovi titolari
[modifica | modifica wikitesto]- Antoine Nguyễn Văn Thiện † (12 luglio 1968 - 13 maggio 2012 deceduto)
- Piergiorgio Bertoldi, dal 24 aprile 2015
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lanzoni, Le diocesi d'Italia…, pp. 459-460. San Felice di Spalato sul sito di "Santi e Beati".
- ^ Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), Roma, École française de Rome, 1999, vol. I, p. 642.
- ^ Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, II, p. 2262.
- ^ Lanzoni, Le diocesi d'Italia…, p. 460. Michele Faloci Pulignani, L'Umbria sacra del padre Sbaraglia Archiviato il 4 settembre 2017 in Internet Archive., in Archivio per la storia ecclesiastica dell'Umbria, I (1913), pp. 628-629.
- ^ Andrea Czortek, Una presenza che fa storia. La Chiesa in Umbria dalle origini alla metà del XX secolo, Assisi, Cittadella Editrice, 2012, p. 18.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, Venezia, 1870, vol. IV, pp. 440–444
- Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, Faenza, 1927, pp. 456–460
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 727
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La sede titolare su Catholic Hierarchy
- (EN) La sede titolare su Gcatholic