Cortusa

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Cortusa
Cortusa matthioli
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
Ordine Ericales
Famiglia Primulaceae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Dilleniidae
Ordine Primulales
Famiglia Primulaceae
Genere Cortusa
L., 1753
Specie
(Vedi testo)

Cortusa L. 1753 è un genere di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Primulaceae.

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Il genere di questa scheda è composto da pochissime specie, una sola delle quali (Cortusa matthioli) è spontanea dei nostri territori. La famiglia di appartenenza (Primulaceae) è invece più numerosa in quanto comprende circa 1000 specie per oltre due dozzine di generi sparsi in tutto il mondo.
La posizione del genere Cortusa, come spesso accade per altri generi, non è definita univocamente dalle varie classificazioni botaniche. Qui di seguito è indicata la classificazione scientifica secondo il sistema di Cronquist, basata sugli studi delle Angiosperme del botanico americano Arthur Cronquist pubblicati tra il 1968 e 1988:

Ordine : Primulales, definito dal botanico, naturalista e politico belga Barthélemy Charles Joseph Dumortier (Tournai, 3 aprile 1797 – 9 giugno 1878) nel 1829.
Famiglia : Primulaceae, definita dal botanico e naturalista francese Étienne Pierre Ventenat (marzo 1757 – agosto 1808) in uno studio pubblicato nel 1799.
Tribù : Primuleae definita dal Barthélemy Charles Joseph Dumortier nel 1827.
Genere : Cortusa L., 1753


Mentre invece nelle più recenti classificazioni filogenetiche (APG II System) l'Ordine delle Primulales è stato soppresso e sostituito dall'Ordine delle Ericales[1].

Elenco specie[modifica | modifica wikitesto]

Elenco delle specie di Cortusa più note. I nomi comuni in italiano sono evidenziati in grassetto accanto al nome scientifico.

Generi simili[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Cortusa presenta diverse affinità con i generi Primula e Androsace. Si differenzia da questi per gli stami che sono adnati alla corolla.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere (Cortusa) fu introdotto dal P.A. Matthioli (1500 – 1577), medico e botanico di Siena, famoso fra l'altro per avere fatto degli studi su Dioscoride, e per aver scritto una delle prime opere botaniche moderne[2].
Il nome scientifico di questo genere fu invece definitivamente fissato da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella sua monumentale opera intitolata Species Plantarum, pubblicata nel 1753.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le Cortusa sono piante di altezza media e con forma biologica del tipo emicriptofita scaposa (H scap); si tratta quindi di piante erbacee perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotate di un asse fiorale eretto e privo di foglie. Queste piante sono in genere molto villose e a volte tra i peli possono essere presenti anche delle ghiandole.

[Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono secondarie da rizoma.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

  • Parte ipogea del fusto: la parte sotterranea del fusto è un piccolo rizoma.
  • Parte epigea del fusto: la parte aerea consiste in alcuni scapi afilli, semplici e a volte pelosi.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie sono solo quelle basali a forma palmato-lombata con parecchi grossolani lobi; a sua volta ogni lobo può essere dentello. Le foglie sono sorrette da villosi piccioli.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

L'infiorescenza consiste in una ombrella con diversi fiori dotati di pedicelli di lunghezze disuguali. I fiori sono pendenti e solitari per ogni scapo. Alla base dell'ombrella possono essere presenti delle brattee lesiniformi o pennatosette.

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, tetraciclici (ha i 4 verticilli fondamentali delle Angiosperme: calicecorollaandroceogineceo), pentameri (calice e corolla divisi in 5 parti).

K (5), C (5), A 5, G (5) (supero)

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Il frutto è del tipo a capsula. La forma è bislunga o piriforme con 5 valve. Contiene numerosi semi (fino a 40) lenticolari e rugosi.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alle Alpi, queste specie si possono trovare in Europa orientale (Russia), sulla catena dell'Himalaya, in Asia settentrionale, in Cina e in Giappone. Sono piante che amano il luoghi umidi, freschi e ombreggiati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 28 gennaio 2009.
  2. ^ Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume primo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 742.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 284, ISBN 88-506-2449-2.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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