Cortenedolo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Cortenedolo
frazione
Cortenedolo – Veduta
Cortenedolo – Veduta
Chiesa di San Gregorio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Comune Edolo
Territorio
Coordinate46°10′26.47″N 10°16′36.8″E / 46.17402°N 10.27689°E46.17402; 10.27689 (Cortenedolo)
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale25048
Prefisso0364
Fuso orarioUTC+1
Nome abitanticortenedolese
Patronosan Gregorio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cortenedolo
Cortenedolo

Cortenedolo (Cortenédol in dialetto camuno) è una frazione del comune di Edolo, in alta Val Camonica, provincia di Brescia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Cortenedolo è la frazione di Edolo più prossima al comune di Corteno Golgi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle Camonica.

Lunedì 16 marzo 1299 i consoli della vicinia di Cortenedolo, Ottolino Corveli e Lanfranco di Flamberto, si recano ad Edolo dove è presente Cazoino da Capriolo, camerario del vescovo di Brescia Berardo Maggi. Qui confermano che nel loro territorio ogni diritto, consuetudine e giurisdizione apparteneva al vescovo di Brescia, e versando le decime. Viene ricordato che i vicini di Cortenedolo detenevano da quasi un cinquantennio l'alpeggio de Pathrio (monte Padrio). Sono enumerati 30 manenti.[1]

Il 14 ottobre 1336 il vescovo di Brescia Jacopo de Atti investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Incudine, Cortenedolo, , Cemmo, Zero, Viviano e Capo di Ponte a Maffeo e Giroldo Botelli di Nadro.[2]

Alla pace di Breno del 31 dicembre 1397 i rappresentanti della comunità di Cortenedolo, Giovanni Erla e il notaio Bormino Albertoni, si schierarono sulla sponda ghibellina.[3]

Il 17 settembre 1423 il vescovo di Brescia Francesco Marerio investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Monno, Cevo, Andrista, Grumello, Saviore, Cemmo, Ono, Sonico, Astrio, Malegno, Cortenedolo, Vione, Incudine e Berzo Demo a Bertolino della Torre di Cemmo .[4]

Il 29 ottobre 1425 il vescovo di Brescia Francesco Marerio investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Ono e Cortenedolo Comicino dei Federici di Angolo Terme.[5]

Feudatari locali[modifica | modifica wikitesto]

Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:

Famiglia Stemma Periodo
Botelli 1336 -
Della Torre 1423 -
Federici
1425 -

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese di Cortenedolo sono:[6]

  • Parrocchiale di S. Gregorio Magno, eretta sulla precedente parrocchiale nel 1763. Nel 1777 Giacomo Antonio Corbellini affrescò la volta. il portale d'ingresso è in marmo di Vezza.
  • Chiesa sussidiaria dei santi Fabiano e Sabastiano, sorge lungo la via per Vico, è stata rimaneggiata nel XIX secolo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Cortenedolo è "hìme hèche" (cime secche) oppure "sbètec" (buccia dell'uva schiacciata).

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994, p. 306.
  2. ^ Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 81, ISBN 88-343-0333-4.
  3. ^ Gregorio Brunelli, Curiosi trattenimenti contenenti ragguagli sacri e profani dei popoli camuni, a cura di Oliviero Franzoni, Breno, Tipografia Camuna, 1998 [1698], pg. 183.
  4. ^ Tratto da: Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 206, ISBN 88-343-0333-4.
  5. ^ Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 121, ISBN 88-343-0333-4.
  6. ^ Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 136.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Val Camonica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Val Camonica