Chiesa di Santa Maria dell'Aiuto

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima chiesa di Catania, vedi Santuario di Santa Maria dell'Aiuto.
Chiesa di Santa Maria dell'Aiuto
La facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàNapoli
Coordinate40°50′39.87″N 14°15′14.36″E / 40.844407°N 14.253988°E40.844407; 14.253988
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria
Arcidiocesi Napoli
ArchitettoDionisio Lazzari
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzioneXVII secolo
L'interno di Dionisio Lazzari

La chiesa di Santa Maria dell'Aiuto è una delle chiese monumentali di Napoli; si erge nell'omonima via. Nelle sue immediate vicinanze è anche la chiesa di Santa Maria la Nova, la chiesa dell'Ecce Homo al Cerriglio e la chiesa dei Santi Alberto e Teresa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa trae la sua origine da un'immagine sacra su carta collocata in un'edicola ad opera di due giovani devoti. Costoro, con i primi proventi della carità, fecero realizzare una cappellina e trasferire l'immagine su tela, ove il pittore li raffigurò accanto alla Vergine, mentre quando le offerte aumentarono a seguito di grazie ottenute durante la peste del 1656, si ebbero i capitali sufficienti per erigere una chiesa vera e propria.

All'interno del nuovo tempio, progettato da Dionisio Lazzari nel 1673, fu collocato il vecchio quadro al quale, per tradizione, si attribuisce il prodigio del dissolvimento di qualsiasi stoffa o velo posto a sua protezione.

Dopo anni di oblio, la chiesa è stata riportata in anni recenti agli antichi splendori.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa rappresenta uno dei più riusciti esempi del barocco napoletano.

La facciata, che si affaccia sua Vico di Santa Maria dell'Aiuto con una cancellata in ferro battuto, è caratterizzata dal suo slancio verticale, accentuato dal timpano curvilineo e dalle quattro lesene disposte a coppie ai suoi angoli. Al centro, sotto il finestrone rettangolare, il portale con i bordi in marmo.

L'interno è a croce greca; all'intersezione dei quattro bracci, vi è un ottagono, coperto da cupola con cassettoni cruciformi e lanterna recante la Colomba dello Spirito Santo in stucco sulla volta. Sulle due pareti dell'ottagono ai lati dell'abside, vi sono due organi a canne secenteschi, le cui casse furono eseguite su disegno dello stesso Dionisio Lazzari.

L'altare maggiore, inquadrato fra due robuste colonne corinzie, è in marmi policromi; al centro dell'ancona, affiancata dalle sculture di due angeli portacero, vi è l'icona miracolosa della Madonna dell'Aiuto. All'ingresso sono collocati tre dipinti di Gaspare Traversi, datati 1749 e raffiguranti la Natività di Maria, l'Annunciazione e l'Assunzione della Vergine. Sulla destra si trova il monumento funebre di Gennaro Acampora, realizzato da Francesco Pagano (1738); sempre di questa artista sono gli angeli che sorreggono il candelabro dell'altare maggiore. Di Giuseppe Farina è il dipinto che raffigura la Vergine dell'Aiuto; Il transito di San Giuseppe è di Nicola Malinconico. Gli ovali laterali rappresentanti San Michele Arcangelo sono di Giacinto Diano.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vincenzo Regina, Le chiese di Napoli. Viaggio indimenticabile attraverso la storia artistica, architettonica, letteraria, civile e spirituale della Napoli sacra, Newton e Compton editore, Napoli 2004.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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