Centro espositivo di arte contemporanea Angiolino Martini

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Centro espositivo di arte contemporanea Angiolino Martini
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMassa Marittima
IndirizzoCorso Diaz, 36
Coordinate43°03′03.77″N 10°53′33.76″E / 43.051047°N 10.892711°E43.051047; 10.892711
Caratteristiche
TipoArte contemporanea
DirettoreRoberta Pieraccioli

Il Centro espositivo di arte contemporanea Angiolino Martini[1] è una mostra permanente di opere pittoriche del XX secolo ospitata a Massa Marittima (GR), nel Complesso museale di San Pietro all'Orto, congiuntamente al Museo di arte sacra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'idea per un centro espositivo di arte contemporanea nasce nell'ottobre del 1999, quando il professor Angiolino Martini (1913 – 2000) dona al Comune di Massa Marittima la sua vasta collezione privata di opere d'arte, composta da 71 grafiche e 660 dipinti e disegni.[2][3] Un primo allestimento viene inaugurato in via Goldoni il 12 gennaio 2002, curato dalla società Grandi Mostre ed alla presenza di John T. Spike, allora direttore della Biennale dell'arte contemporanea di Firenze.[4] Pochi mesi dopo è ultimato il restauro del convento di San Pietro all'Orto e il centro viene qui trasferito, come era volontà di Martini stesso.

Verso la fine del 2004 il Comune è coinvolto in una causa intentata da Liberato Daidoni, riconosciuto figlio naturale di Angiolino Martini, che chiede la restituzione delle opere del padre in quanto erede legittimo.[5][6] La vicenda in tribunale, inizialmente destinata a concludersi presto, subisce numerosi rinvii e ancora oggi non è stato raggiunto un accordo.[7]

Nel 2008 il centro espositivo viene momentaneamente chiuso per permettere la realizzazione di un catalogo accurato e certificato di tutte le opere, alcune delle quali non di sicura attribuzione, affidato al museologo e critico d'arte Maurizio Vanni.[8][9] Una prima mostra, dal titolo «Racconti di vita, segni, colori e sogni nella collezione Martini», allestita dal Comune con il contributo della Rete museale provinciale e di Massa Marittima Sviluppo srl, viene presentata il 6 marzo 2009 presso il Palazzo dell'Abbondanza, dove rimane fino al 13 aprile dello stesso anno.[10] Il catalogo della mostra viene presentato con il nuovo allestimento nel convento di San Pietro all'Orto il 20 maggio 2010.[11][12]

Il centro espositivo, insieme alla sede del Palazzo dell'Abbondanza inaugurata nel 2007, ha ospitato negli anni importanti mostre di arte contemporanea, tra cui si ricorda: Joke'r di Robert Combas (11 agosto – 4 novembre 2007)[13], Ferro di Igor Mitoraj (15 marzo – 15 giugno 2008)[14][15], Sogni in viaggio di Giuliano Ghelli (10 agosto – 2 novembre 2008)[16], Joie de vivre in Maremma di Niki de Saint Phalle (31 maggio – 28 giugno 2009)[17] e Musica in figure di Antonio Possenti (4 agosto – 30 ottobre 2011).[18]

Edificio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Pietro all'Orto.

La mostra permanente è situata all'interno del convento di San Pietro all'Orto, edificato nel 1273 dai frati agostiniani, e divenuto proprietà del Comune nel 1866, in seguito alla promulgazione delle leggi di soppressione degli ordini e delle corporazioni religiose.

Sale espositive[modifica | modifica wikitesto]

Il centro espositivo è situato in una grande sala del convento ed è possibile accedervi direttamente dal Museo d'arte sacra, con il quale forma un unico complesso museale. La sala è stata intitolata nel marzo 2005 a Tommaso Martini e Ines Molendi, genitori di Angiolino Martini.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Le opere del centro espositivo sono circa 750, ma essendo impossibile per il Comune esporre tutte le opere contemporaneamente, dati gli spazi a disposizione, è stata fatta una selezione di alcuni quadri da esporre al pubblico con l'intenzione di organizzare di volta in volta mostre diverse che possano così permettere a tutti gli oggetti d'arte di essere ammirati dai visitatori.

Opere esposte[modifica | modifica wikitesto]

Le opere esposte nella sala del centro espositivo Angiolino Martini sono le seguenti:

  • Antonio Bueno
    • Donna, 1970 ca, cm 16x12, inchiostro su carta.
    • Fumatrici, 1970 ca, cm 21x17, china su carta.
  • Bruno Cassinari
    • Due figure di ragazza, 1977, cm 70x50, china acquerellata su carta.
  • Tano Festa
    • La contessa di Castiglione e il tenente Giardina, 8 febbraio 1987, cm 50x75, china su carta.
    • Tre figure, 1987, cm 60x90, inchiostro su carta.
  • Franco Gentilini
    • Camion di reparto distillazione, 1951, cm 38x26, tempera su cartoncino nero.
    • La cattedrale, 1970, litografia a colori.
  • Renato Guttuso
    • Figura di donna nuda di schiena con bicchiere in mano, 1980, cm 71,5x49,5, china su carta incollata su tela.
    • Figura di donna seduta con stivali, 1982, cm 50x70, pastello, matita grassa, sanguigna su cartoncino.
  • Mino Maccari
    • Uomo e donna, anni '40, cm 25x37, acquerello su carta.
    • Pescatore, anni '50, cm 40x32,5, acquerello su carta.
    • Fauste de mieux, 1969-70, cm 35x25, pastello su cartone telato.
    • Due maschere, anni '70, cm 15x40, acquerello su carta.
    • Due teste di donna, anni '70, cm 33x25, carboncino su carta.
    • Uomo a cavallo, anni '70, cm 35x22, pennarello su carta.
    • Quattro figure, anni '80, cm 30x20, acquerello su carta.
    • Due volti: uomo e donna, 1981, cm 21x27, olio su cartone telato.
    • Uomo e donna, 1981, cm 20x20, olio su cartone telato.
    • Il cuoco, 1984, cm 35x22, tecnica mista su carta.
    • Due uomini e due donne, incisione a colori.
    • Persone, incisione.
    • Prova di stampa "Figure", serigrafia acquerellata.
  • Ugo Nespolo
    • Numerica, 1980 ca, cm 100x70, intarsio in panno.
    • Orologio, 1980, cm 50x33, tecnica mista su carta.
  • Fausto Pirandello
    • Bagnanti, 1969, cm 21x27, pastello.
    • Bagnanti, 1969, cm 21x27, tempera e pastello.
  • Antonio Possenti
    • Autoritratto, 1980 ca, cm 34x25, acquerello su carta.
    • Nello studio con Armida, 1980 ca, cm 70x50, lapis e matita colorata su carta.
    • Uomo al tavolo con animali, 1985, cm 50x40, olio su masonite.
    • Pescatori, 2010, cm 50x35, olio su tela.
  • Remo Squillantini
    • Donna con alcuni uomini, anni '80, cm 40x50, olio su tela.
    • Donna con gruppo di uomini, anni '80, cm 51x40, olio su tela.
    • I cardinali, anni '80, cm 25x19, olio su tavola.
  • Alberto Sughi
    • La casa gialla, anni '90, cm 35x50, tempera su carta intelata.
  • Ernesto Treccani
    • Donna, 1960 ca, cm 55x30, inchiostro e carboncino su tela.
    • Volto, 1970 ca, cm 50x35, tecnica mista su carta.
  • Lorenzo Viani
    • Il musicista cieco, 1924, cm 48x35, matita su carta.

Opere non esposte[modifica | modifica wikitesto]

Nella vasta raccolta della collezione Martini si segnalano dipinti e schizzi di fine Ottocento dei pittori Pietro Aldi, Paride Pascucci e Luigi Mussini e quadri di artisti post-macchiaioli a cavallo tra il XIX e il XX secolo come Giovanni Bartolena, Francesco e Luigi Gioli, Guglielmo Micheli e Angiolo Tommasi, mentre tra le numerose opere del pieno Novecento spiccano poi i lavori di Pietro Annigoni, Franz Borghese, Remo Brindisi, Xavier Bueno, Primo Conti, Emilio Greco, Moses Levy e Giulio Turcato.[19][20]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il centro espositivo di arte contemporanea Angiolino Martini sul sito di Musei di Maremma.
  2. ^ Con la collezione Martini fatto il primo passo verso il Museo d'arte moderna, La Nazione, 26 ottobre 1999.
  3. ^ Altre opere facenti parte della collezione privata furono donate alla Misericordia di Massa (39 opere) e al Comune di Follonica (34 opere).
  4. ^ La collezione Martini trasferita al Teatro Goldoni, Il Tirreno, 3 gennaio 2002.
  5. ^ Il figlio naturale di Angiolino Martini chiede la restituzione delle 732 opere d'arte donate al Comune. «Quella collezione è mia», La Nazione, 2 settembre 2004.
  6. ^ Un figlio segreto rivuole la collezione Martini, Il Tirreno, 19 ottobre 2004.
  7. ^ Collezione Martini, resta tutto in alto mare. Opere d'arte donate a Massa Marittima: vertenze legali e cause infinite, impossibile valorizzarle, Il Tirreno, 8 dicembre 2012.
  8. ^ Opere d'arte: la collezione Martini in mano al critico Maurizio Vanni. Museo sparito? No, solo chiuso per renderlo più fruibile, La Nazione, 22 agosto 2008
  9. ^ Arte. La collezione Martini al vaglio degli esperti opere certificate anche dagli autori, La Nazione, 31 dicembre 2010.
  10. ^ Abbondanza. Ecco la collezione di Martini, La Nazione, 5 marzo 2009.
  11. ^ Domani alle 17 l'inaugurazione della mostra e la presentazione del catalogo. Le opere di Angiolino Martini nel complesso di San Pietro all'Orto, La Nazione, 19 maggio 2010.
  12. ^ Grandi dell'arte: a Massa Marittima s'inaugura un'importante mostra. La rinascita della collezione Martini, Il Tirreno, 20 maggio 2010.
  13. ^ Joke'r di Robert Combas su ItaliaDiscovery.it, su italiadiscovery.it. URL consultato il 26 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
  14. ^ Igor Mitoraj. Ferro, Bandecchi&Vivaldi, Pontedera, 2008.
  15. ^ Inserto Mostre e Musei Archiviato il 5 novembre 2015 in Internet Archive. su Archivio storico de L'Unità.
  16. ^ Documento Archiviato il 20 febbraio 2017 in Internet Archive. del Comune di Massa Marittima, 2008.
  17. ^ Notizia Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive. sul sito di Musei di Maremma.
  18. ^ Opere in mostra per tre mesi prima all'Abbondanza e poi al museo. L'arte di Possenti segna l'estate massetana, Il Corriere di Maremma, 5 agosto 2011.
  19. ^ Roberta Pieraccioli, Guida ai musei di Massa Marittima, Aska Edizioni-Inprogress, Firenze, 2005, pp. 24-25.
  20. ^ Maria Mangiavacchi, Presentazione, in Racconti di vita: opere della collezione Angiolino Martini del Comune di Massa Marittima, volume 1, Bandecchi&Vivaldi, Pontedera, 2010, pp. 7-8.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Racconti di vita. Opere della Collezione "Angiolino Martini" del Comune di Massa Marittima, volume 1, Bandecchi & Vivaldi, Pontedera, 2010.
  • Roberta Pieraccioli, Guida ai musei di Massa Marittima, Aska Edizioni-Inprogress, Firenze, 2005.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]