Breda A.14

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Breda A.14
Descrizione
Tipobombardiere notturno
Equipaggio4
ProgettistaUgo Abate
CostruttoreBandiera dell'Italia Breda
Data primo volo1927
Utilizzatore principaleBandiera dell'Italia Regia Aeronautica
Esemplari1
Dimensioni e pesi
Lunghezza15,7 m[1]
Apertura alare23,06 m[1]
Superficie alare148,0
Carico alare44 kg/m²
Peso a vuoto3 900 kg
Peso carico6 500 kg
Capacità2 600 kg
Propulsione
Motore3 radiali Alfa Romeo Jupiter IV
Potenza410 CV (300 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max190 km/h.[2]
Velocità di stallo80 km/h
Autonomia6 h 30 min
Tangenza5 000 m
Armamento
Bombefino a 800 kg
Coefficiente di sicurezza7
Notedati relativi al prototipo

i dati sono estratti da Annuario dell'Aeronautica Italiana – 1929[3] integrati dove indicato

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Il Breda A.14, citato anche come Breda A14,[3] era un bombardiere notturno trimotore biplano realizzato dall'azienda italiana Società Italiana Ernesto Breda negli anni venti e rimasto allo stadio di prototipo.

Proposto alla Regia Aeronautica fu scartato dopo la valutazione; venne riproposto, senza successo, anche per il mercato civile in una versione demilitarizzata.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'insuccesso del modello A.8, la Breda decise di sviluppare un nuovo progetto per un velivolo dello stesso ruolo con caratteristiche migliorate rispetto al precedente, designato Breda A.14.[1]

Il nuovo velivolo venne ricavato per conversione del prototipo Breda A.3,[2] e riproponeva l'impostazione generale caratterizzata dalla configurazione alare biplano-sesquiplana ed unità motrici collocate su gondole interalari, avrebbe dovuto, nelle intenzioni dei progettisti, migliorare sensibilmente le mediocri caratteristiche di volo dimostrate dai voli di prova.[1]

Abbandonata la soluzione bimotore venne portato in volo per la prima volta nel 1927, equipaggiato con tre motori Alfa Romeo Jupiter IV da 410 CV ciascuno, azionanti elcihe bipala lignee. I propulsori erano installati due in gondole interalari ed uno collocato all'apice anteriore della fusoliera.

L'aereo completò le prove di valutazione a Montecelio, ma non ottenne alcun ordine di produzione. Benché le prestazioni generali risultarono migliorate la commissione esaminatrice della Regia Aeronautica decise di non adottare il velivolo.[1] Per recuperare le spese di progettazione e sviluppo l'A.14 venne modificato per proporlo al mercato del trasporto civile, rimuovendo l'attrezzatura bellica e ricavando all'interno della fusoliera uno scompartimento passeggeri. Tuttavia il disinteresse anche in campo civile determinò l'abbandono di ogni ulteriore sviluppo.[1]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Italia Italia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Breda A.14 in Уголок неба.
  2. ^ a b Apostolo 2013, p. 196.
  3. ^ a b Annuario dell'Aeronautica Italiana, Tabella riassuntiva delle caratteristiche degli apparecchi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jotti da Badia Polesine, Annuario dell'Aeronautica Italiana 1929-1930, Milano, Ed. Libreria Aeronautica, 1930, ISBN non esistente.

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Apostolo, Ali Tricolori. Gli Aerei militari italiani 1923-1934, in Storia Militare Dossier, n.8, Parma, Ermanno Albertelli, maggio-giugno 2013, pp. 148.

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