Antef III
Antef III | |
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Antef III (il secondo da destra) di fronte al figlio Mentuhotep II (il secondo da sinistra); arte rupestre nello Uadi Schatt el-Rigal. | |
Re dell'Alto e Basso Egitto | |
Incoronazione | 2072 a.C. [1] |
Predecessore | Antef II |
Successore | Mentuhotep II |
Morte | 2064 a.C. [1] |
Luogo di sepoltura | el-Tarif |
Dinastia | XI dinastia egizia |
Padre | Antef II |
Consorte | Iah |
Figli | Mentuhotep II, Neferu II |
Antef III ( Hor Nakht-nebtep-nefer; ... – 2064 a.C.) è stato un faraone della XI dinastia egizia.
Indice
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlio di Antef II, salì al trono probabilmente già in tarda età ed adottò un nome Horo (Nakht-nebtep-nefer; “Forte, Signore del buon inizio”) ispirato ad ideali di rinascita e restaurazione, anche se l'effettiva riunificazione dell'Alto e del Basso Egitto avverrà solamente durante il regno del figlio Mentuhotep II[2].
Del suo regno non si sa molto: alcuni testi riportano notizie di una carestia che il sovrano seppe gestire, a quanto pare, con capacità e lungimiranza. È ricordato ad Elefantina sia per la donazione di un portale in pietra arenaria al tempio locale di Satis, sia per il restauro della tomba rupestre in rovina del nomarca Hekaib[3][4].
Di Antef III esistono poche rappresentazioni, realizzate durante il regno del figlio e successore: un graffito nello Uadi Schatt el-Rigal, presso il Gebel Silsila, in cui è raffigurato insieme alla consorte Yo'h ed al loro figlio Mentuhotep II[5], ed una raffigurazione proveniente dal tempio di Montu a Tod, che rappresenta Mentuhotep II insieme ai tre Antef che lo precedettero[6].
Antef III morì dopo 8 anni di regno e venne molto probabilmente sepolto in una tomba a saff nella necropoli reale detta cimitero degli Antef ad el-Tarif, presso Tebe[4].
Liste Reali[modifica | modifica wikitesto]
Nome Horo | Sala degli antenati di Karnak | Canone Reale | Anni di regno | ||||||||||||||||||
Nakht-nebtep-nefer |
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5.15
|
8 |
Titolatura[modifica | modifica wikitesto]
Altre datazioni[modifica | modifica wikitesto]
Autore | Anni di regno |
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Grimal | 2069 a.C. - 2061 a.C.[7] |
Malek | 2058 a.C. - 2050 a.C.[8] |
von Beckerath | 2054 a.C. - 2046 a.C.[9] |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Cimmino Franco, Dizionario delle dinastie faraoniche, pag 470
- ^ Grimal, op. cit. p. 192
- ^ Hayes, op. cit. p. 478
- ^ a b Cimmino, op. cit. p. 140
- ^ Gardiner, op. cit. p. 114
- ^ Gardiner, op. cit. p. 111
- ^ Grimal, Storia dell'antico Egitto, pag 118
- ^ (con John Baines), Atlante dell'antico Egitto, ed. italiana a cura di Alessandro Roccati, Istituto geografico De Agostini, 1980 (ed. orig.: Atlas of Ancient Egypt, Facts on File, 1980)
- ^ Chronologie des Pharaonischen Ägypten (Chronology of the Egyptian Pharaohs), Mainz am Rhein: Verlag Philipp von Zabern. (1997)
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003, pp. 139-140, ISBN 88-452-5531-X.
- Alan Gardiner, La civiltà egizia, (Einaudi, Torino, 1997), Oxford University Press, 1961, pp. 111-114, ISBN 88-06-13913-4.
- Nicolas Grimal, Storia dell'antico Egitto, 9ª ed., Roma-Bari, Biblioteca Storica Laterza, 2011, p. 192, ISBN 978-88-420-5651-5.
- W.C. Hayes, The Middle Kingdom in Egypt, in The Cambridge Ancient History vol 1 part 2: Early History of the Middle East, Cambridge, University Press, 1971 (2006), p. 478, ISBN 0-521-07791-5.
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