Andrea Mancino
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Andrea Mancino (Carrara, fine XV secolo – inizio XVI secolo ...) è stato uno scultore italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nasce a Carrara alla fine del XV secolo. Appartiene alla corrente toscano-carrarese già attiva presso la Corte Partenopea. I componenti in cerca di nuove committenze si spingono più a Sud stabilendosi in parte a Messina, a Palermo e relative province. La corrente introduce in Sicilia lo stile Rinascimentale con opere d'arte sacra e profana che spaziano dai monumenti celebrativi a quelli commemorativi. Dediti alla statuaria in qualità di "sculptores" o "magistri marmorarii", anche come costruttori ed architetti "fabricatores", il Mancino è annoverato nell'elenco del "Privilegium pro marmorariis et fabricatoribus" stilato in Palermo il 18 settembre 1487 e spesso citato nella monumentale opera di Gioacchino Di Marzo negli anni 1868 - 1880 circa la scultura e gli artisti operanti in Sicilia a cavallo del XIV, XV e XVI secolo.
Zio o fratello maggiore di Giuliano Mancino. Socio in attività col corregionale Antonio Vanella.
Parecchie opere autografe sono presenti nel comprensorio dei Nebrodi, Agrigento, Palermo, Termini Imerese.
Opere[modifica | modifica wikitesto]
Provincia di Agrigento[modifica | modifica wikitesto]
- 1493, Sepolcro, manufatto marmoreo, commissione di monumento funebre per Gaspare de Marinis, realizzato in collaborazione con Giovanni Gagini, unica opera documentata. Attività limitata all'esecuzione della decorazione frontale, ovvero i putti che sorreggono l'iscrizione, mentre il coperchio con la figura del defunto giacente e l'arco con le figure della Madonna col Bambino, San Girolamo e San Gerlando, apparterrebbero all'altro scultore. Opera custodita nella cattedrale di San Gerlando di Agrigento.[1]
- 1490, Ciborio, manufatto marmoreo eseguita in collaborazione con Antonio Vanella, opera custodita nel duomo di San Nicola di Bari di Cammarata.[2]
Provincia di Enna[modifica | modifica wikitesto]
- 1489 - 1490, Portico, manufatto marmoreo, commissione in collaborazione con Gabriele di Battista, cattedrale di San Nicolò di Nicosia, Enna.[3]
- 1497 - 1499, Ciborio, manufatto marmoreo realizzato in collaborazione con Antonio Vanella, manufatto decorato da rilievi con scene della Passione di Cristo, figure di profeti, angeli, San Pietro Apostolo, San Paolo Apostolo e l'Annunciazione. Opera custodita nella cattedrale di San Nicolò di Nicosia.[4]
Provincia di Messina[modifica | modifica wikitesto]
- 1495, Sancta Maria di Loreto nota come Madonna dei Miracoli dopo il 1618 a Mistretta, attribuzione.
- XV secolo, Madonna della presentazione, in collaborazione con Gabriele di Battista, cattedrale di San Pancrazio di Taormina.
Provincia di Palermo[modifica | modifica wikitesto]
- 1499, Madonna della Grazia, statua marmorea, eseguita in collaborazione con Antonio Vanella; nello scanello le raffigurazioni della Nascita di Gesù e lateralmente dell'Annunciazione. Opera custodita nel duomo di San Giorgio Martire di Caccamo.
- 1488, Madonna con bambino, statua marmorea, opera custodita nella Cappella baronale del Castello La Grua Talamanca di Carini.[5]
- 1489, Tabernacolo, manufatto marmoreo, commissione in collaborazione con Domenico, Giovanni Gagini e Giorgio da Milano; opera custodita nella Cappella del Sacramento della basilica di San Pietro di Collesano.
- 1496, Portale, manufatto marmoreo, commissione in collaborazione con Giovanni Gagini. Il portale sormontato dalla croce, presenta sull'architrave tre medaglioni con le raffigurazioni dell' Annunciazione ai lati e l'Eterno Padre al centro. La Madonna col bambino attorniata da angeli sovrastata dei cherubini, è delimitata da due colonnine scolpite alla cui basi sono rappresentati la Creazione di Adamo ed Eva e il Peccato originale. Opera custodita nella chiesa di Santa Maria La Porta di Geraci Siculo.
Palermo[modifica | modifica wikitesto]
- 1488, Colonnato realizzato in collaborazione con Gabriele di Battista e diretto dal maestro Matteo Carnilivari, manufatto di 14 colonne e capitelli presente nel chiostro del convento di San Francesco d'Assisi.[6]
- 1488, Colonnato realizzato in collaborazione con Gabriele di Battista e diretto dal maestro Matteo Carnilivari, manufatto di 54 colonne e capitelli presente nel Palazzo Abatellis.[7]
- 1491, Colonnato realizzato in collaborazione con Gabriele di Battista e diretto dal maestro Matteo Carnilivari, manufatto presente nel Palazzo Aiutamicristo.
Termini Imerese[modifica | modifica wikitesto]
- 1494, Natività o Presepe, gruppo statuario marmoreo raffigurante la Sacra Famiglia: Madonna, Bambino e San Giuseppe. Collaborazione con Francesco Li Mastri autore del rifacimento della figura di San Giuseppe, commissione del 1516 - 1517 verosimilmente sostituzione mai effettuata. Opere presenti nella chiesa di Maria Santissima dell'Annunziata.[8]
Provincia di Trapani[modifica | modifica wikitesto]
- XV secolo, Annunciazione e Agnus Dei, manufatti marmorei, attribuzione, opere custodite nella cattedrale di San Tommaso di Canterbury di Marsala.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Touring Club Italiano, pp. 356.
- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 57 e 58.
- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 50.
- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 66.
- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 55.
- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 50 e 136.
- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 16.
- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 103, 148 e 149.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Gioacchino di Marzo, "Delle belle arti in Sicilia dai Normanni alla fine del sec. XVI", Palermo, 1858 - 1862.
- Gioacchino di Marzo, "Memorie storiche di Antonello Gagini e dei suoi figli e nipoti, scultori siciliani del secolo XVI", Palermo, 1858.
- Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI. Memorie storiche e documenti", 2 voll., Palermo, 1880-1883.
- (IT) Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti", Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, Volume I e II, Palermo, Stamperia del Giornale di Sicilia.
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