Alberto Zardo

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Alberto Zardo (Padova, 10 maggio 1876Firenze, 5 ottobre 1959) è stato un pittore e illustratore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alberto Zardo nacque a Padova il 10 maggio 1876 dal poeta e letterato Antonio Zardo e da Anna Maria Meggiorini, nel 1886 si trasferì con l’intera famiglia a Firenze, seguendo il padre professore in Letteratura italiana che aveva ottenuto la cattedra presso l’Istituto di Magistero Femminile; qui a partire dal 1891 frequentò la locale Accademia di Belle Arti dove fu allievo per breve tempo della scuola di scultura di Augusto Rivalta (Alessandria, 1837 - Firenze, 1925), per poi passare definitivamente alla sezione di pittura di Raffaello Sorbi (Firenze, 1844 - 1931). A partire dal 1896 iniziò a partecipare alle esposizioni annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Firenze, presentando i dipinti Autunno nel 1897 e Magri pascoli nel 1899.[1] Nel 1898 superò la selezione per il Pensionato Artistico Nazionale, che gli sarebbe stato confermato fino al 1900, ed esordì nel campo dell’editoria eseguendo per Bemporad di Firenze le illustrazioni dei libri per ragazzi La storia di Orlando di Maria Savi Lopez ed Il fratello di Pinocchio ovvero le avventure di Pinocchino di Ettore Ghiselli, dando inizio così ad una attività che nei decenni successivi sarebbe diventata preponderante all’interno della sua opera.[2] Fu presente anche alle mostre della Società Promotrice di Belle Arti di Genova, dove espose i dipinti Mattino di dicembre nel 1899 e Mestizia nel 1900; già dai titoli dei quadri appariva evidente il prevalere di temi intimi e crepuscolari, quasi si trattasse di una trasposizione in pittura degli ideali poetici di Giovanni Pascoli.[3]

Nel maggio del 1900 prese parte al Concorso Nazionale, indetto dal cavalier Vittorio Alinari, per una nuova edizione illustrata della Divina Commedia. La commissione giudicatrice presieduta dal letterato Isidoro del Lungo e composta dallo scrittore Guido Biagi, dagli scultori Augusto Passaglia ed Alessandro Lazzerini, dai pittori Federico Andreotti, Arturo Faldi e Giacomo Martinetti,[4] assegnò il primo premio proprio a Zardo, che aveva presentato al concorso due illustrazioni per i canti VIII e IX dell’Inferno; il secondo posto fu conferito ad Armando Spadini e fu poi istituito un terzo premio che andò ex-aequo a Duilio Cambellotti ed a Natale Faorzi. I disegni di Zardo erano stati apprezzati dalla giuria non tanto per l’originalità della composizione o l’eleganza formale quanto per la sicurezza della forma, che ben si prestava ad essere riprodotta con il metodo fotomeccanico della collotipia impiegato da Alinari. Nel giugno del 1901 le opere partecipanti furono esposte presso la sede della Società di Belle Arti di Firenze, ma successivamente Alinari decise di superare il risultato del concorso per dare vita ad una pubblicazione molto più ampia: La Divina Commedia nuovamente illustrata da artisti italiani, uscita in fascicoli tra il 1902 e il 1903, fu corredata da un apparato di ben 381 disegni eseguiti da 49 artisti diversi tra i quali Libero Andreotti, Lionello Balestrieri, Giulio Bargellini, Silvio Bicchi, Arturo Calosci, Duilio Cambellotti, Pietro Chiesa, Giovanni Costetti, Adolfo De Carolis, Fabio Fabbi, Arturo Faldi, Giovanni Fattori, Egisto Ferroni, Ruggero Focardi, Giorgio Kienerk, Alberto Martini, Giuseppe Mentessi, Augusto Mussini, Plinio Nomellini, Edgardo Saporetti, Giulio Aristide Sartorio, Pietro Senno, Armando Spadini, Osvaldo Tofani. Da Zardo furono realizzate le tavole con L’incontro con Filippo Argenti (Inferno, canto VIII), L’ingresso nella città di Dite (Inferno, IX), Presso la tomba di Papa Anastasio (Inferno, XI), Discesa all’ottavo cerchio in groppa a Gerione (Inferno, XVII) e le tre tavole fuori testo con L’apparizione di Lucifero (Inferno, XXXIV), L’incontro con Sordello da Goito (Purgatorio, VI), La Crocifissione di Cristo (Paradiso, VII). Su concessione di Alinari 100 tra le illustrazioni della Divina Commedia furono riprodotte in cartoline postali dall’editore Virgilio Alterocca di Terni.[5]

Nel 1902 Zardo partecipò nuovamente al Concorso Alinari, che in quell’anno richiedeva come tema un episodio tratto dalla vita della Vergine Maria, presentando il dipinto La Pietà che pur non avendo ricevuto premio alcuno fu acquistato dal Conte Walfredo della Gherardesca: la composizione essenziale presenta in primo piano la Madonna seduta su di una roccia che sorregge il corpo di Cristo avvolto in un candido sudario, il cui chiarore si staglia contro l’oscurità del sepolcro.[6] Nello stesso anno presentò alla Esposizione di Belle Arti di Torino Funerali di un bambino e alla Esposizione di Firenze La convalescente (ora Lima, Museo d’Arte Italiana), opera quest’ultima esemplare per la poetica del pittore negli anni giovanili: in un interno domestico rischiarato dalla luce del crepuscolo che filtra attraverso una finestra fuori del campo visivo, una bimba di nero vestita, forse orfana, siede sopra una seggiolina al centro della stanza e ad alta voce legge un libro alla madre convalescente, che in secondo piano adagiata su una poltrona, con indosso uno scialle ed una coperta, guarda la figlia mestamente; l’arredamento dell’ambiente ridotto all’essenziale contribuisce ancor più ad accentuare il senso generale di malinconia.[7]

Il 1906 vide la partecipazione di Zardo alla Mostra di Belle Arti all’interno della Esposizione Internazionale di Milano, tenutasi in occasione dell’apertura del traforo del Sempione, con il dipinto Riverberi, che fu acquistato dall’industriale Cesare Rasini, nel quale il pittore ben manifestava la sua adesione al Simbolismo con evidenti reminiscenze dell’opera di Arnold Boecklin: il tramonto illumina l’abside di una cattedrale gotica, nella quale è possibile riconoscere quella della chiesa di Santa Maria Novella a Firenze, riflettendone le vetrate iridescenti nelle acque stagnanti e chiazzate di alghe di una palude, sovrastata dalle cime tempestose di cipressi ondeggianti.[8] Di questi anni sono anche i dipinti Nei pressi del cimitero, Sprazzi d’oro, Dicembre, Notte d’inverno (1905), Silenzio lunare, Plenilunio (1907), inviato all’Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera del 1909,[9] In abbandono, presentato alla Mostra della Società di Belle Arti di Torino del 1908, Laghetto azzurro, esposto alla Mostra di Belle Arti di Roma del 1908 e comprato dal collezionista russo Paul Wankour, Case cadorine al chiaro di luna, acquistato dalla Regina Margherita, Tramonto di fuoco inviato al Salone d’autunno di Parigi del 1909 ed infine Sull’imbrunire, presentato alla Esposizione Internazionale di Bruxelles del 1910. Nel 1913 prese parte alla Esposizione Internazionale d’Arte di Firenze, nel 1914 alla Esposizione di Belle Arti di Brera con il quadro Nel crepuscolo ed alla I° Esposizione Invernale Toscana, organizzata dalla Società di Belle Arti di Firenze, con i dipinti Idillio e Primi raggi di luna e con l’acquaforte Tempo grigio.[10]

Dopo queste opere permeate da riferimenti al Simbolismo, Zardo andò sperimentando una pittura di paesaggio che più che all’esperienza dei Macchiaioli e dei Postmacchiaioli sembrava avvicinarsi al Realismo di certa pittura lombardo-veneta della seconda metà dell’Ottocento, assumendo come luoghi di elezione della propria poetica da un lato la laguna veneta dall’altro la campagna toscana. Sono testimonianza di questa nuova fase i dipinti di ambientazione veneta Rio di Ognissanti a Venezia (Lucca, Museo di Palazzo Mansi), Paesaggio lagunare, Marina con vele (1919), sul versante toscano i dipinti In Maremma (1909), Acque morte, Terreni inondati (1908), Paesaggio autunnale (1912), La Certosa - Fuori dal tempo (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti), Colline toscane, presentato nel 1916 alla Esposizione di Brera, dove fu acquistato dal Re Vittorio Emanuele III (Roma, Palazzo del Quirinale).[11] Nei paesaggi degli anni Dieci iniziarono ad apparire figure umane immerse nella natura come nei dipinti Mare al tramonto, dedicato all’amico Orazio Miniati, dove due signore sulla spiaggia contemplano i flutti infrangersi sulla battigia, e Sosta tra il verde, dipinto all’Antella presso Firenze nell’estate del 1913, dove una fanciulla di profilo, forse la sorella del pittore, è intenta a lavorare all’uncinetto, seduta al centro di una radura contornata da cipressi.[12] Proprio la sorella era protagonista di un inteso ritratto con il volto in primissimo piano, mentre più ufficiali erano il ritratto di signora con pinscher nano (1912), quello di Elisabetta e Maria Luisa Amerighi, raffigurate nella villa di famiglia presso Sant’Agata di Mugello (1912), e quello del Senatore Alessandro Lustig (Roma, Casa Madre del Mutilato), che fu premiato alla Mostra del Soldato di Firenze nel 1917.[13] Gli anni Dieci furono particolarmente fecondi per l’arte grafica, Zardo realizzò infatti oltre ad illustrazioni per libri, come quelle del volume scritto dal padre Ballate ed altre poesie tradotte dal tedesco per l’editore Le Monnier di Firenze (1913),[14] anche disegni per cartoline postali illustrate, dalla serie con gli Spettacoli di Aviazione al Campo di Marte a Firenze (1910),[15] alla cartolina per raccogliere fondi a beneficio del Comitato per il Soccorso e l’Assistenza dei Militari sotto le Armi (1915).

La commissione più importante in campo grafico giunse però da parte dell’ingegner Arturo Alinari, che gli affidò l’esecuzione dei disegni per alcune serie di cartoline, aventi come soggetti vedute di Firenze e di Roma; stampate a partire dal 1911 fino agli anni Venti, attraverso lo Stabilimento Fotomeccanico e Fotochimico Alinari, con sede a Firenze in Via Cherubini, erano costituite da gruppi di 8 cartoline che venivano messe in commercio entro un’apposita custodia in cartoncino. Sia nelle serie con vedute di Firenze che in quelle con vedute di Roma possiamo ritrovare il senso di solitudine e di malinconia proprio della poetica di Zardo, che tende a privilegiare scene con scorci inediti di strade secondarie popolate da rari passanti, dominate da cieli al crepuscolo o carichi di nubi, dove anche i monumenti più noti sono sempre raffigurati in visioni mai frontali, ma sempre oblique o parziali. Le cartoline relative a Firenze sono 26 appartenenti a serie diverse (con firma A. Z. ed A. Zardo): Biblioteca Laurenziana; Borgo S. Spirito; Cascine; Chiesa di S. Miniato; Chiesa S. Spirito; Giardino Boboli; Il Duomo; L’Arno; Palazzo Medici Riccardi; Piazza de’ Frescobaldi; Piazza dell’Indipendenza; Piazza della Signoria; Piazza Pitti; Piazza S. Trinita; Piazza SS. Annunziata; Ponte S. Trinita; Portone del Palazzo Dufour Berte (già Guadagni); S. Maria Novella; Via della Costa de’ Magnoli; Via de’ Bardi; Via Gino Capponi; Via Micheli; Via Romana; Via Salvestrina (Via Cavour); Via dello Studio; Viale dei Colli.[16] Quelle invece con vedute di Roma sono 31 (con firma A. Zardo): Ara Coeli; Basilica di Costantino; Borgo S. Spirito; Campidolio [sic]; Castel S. Angelo; Colosseo [2 soggetti]; Chiesa dei SS. Domenico e Sisto; Fontana di Trevi; Foro Romano; Isola di S. Bartolomeo; Monumento V. Emanuele II°; Palazzo di Giustizia [2 soggetti]; Pantheon [2 soggetti]; Piazza Colonna; Piazza Navona; Piazza del Popolo; Piazza S. Pietro; Salita S. Onofrio; S. Giovanni in Laterano - Le mura; San Pietro; S. Pietro in Panisperna; Torre delle Milizie; Trinità dei Monti; Via del Foro di Traiano; Via Giulia; Via Pilotta; Via Teatro di Marcello; Villa Umberto I°.[17] Sempre per conto di Alinari eseguì la serie con Villa Franceschi a Scandicci Alto, la cartolina pubblicitaria dell’Hotel Paoli a Firenze, quella del Castello di Poppiano a Montespertoli, quella di Villa Margherita sulla costa livornese. Lievemente più tarda era la serie di cartoline stampate in cromolitografia dall’Editore Sborgi con vedute di Firenze: Cortile di Palazzo Vecchio, Cortile del Palazzo del Podestà, Piazza S. Croce, Piazza del Duomo [2 soggetti], Piazza della Signoria [2 soggetti], Ponte Vecchio, Panorama dal Piazzale Michelangelo. Nel 1921 collaborò alla raccolta di incisioni con i giardini di Firenze del più giovane pittore Guido Spadolini (Firenze, 1889 - 1944), eseguendo i disegni per le tavole Giardino Torrigiani ed Orti Oricellari.[18]

Molto intensa continuò ad essere negli anni Venti la partecipazione di Zardo a concorsi ed eventi espositivi: nel 1922 presentò alcune sue opere alla Primaverile Fiorentina,[19] nel 1924 partecipò a Firenze al 3º Premio Ussi, non risultando comunque vincitore,[20] nel 1925 fu a Bergamo alla Mostra al Casino del Circolo Artistico.[21] Al 1926 risale una delle sue prime opere a carattere religioso, la pala d’altare con la Madonna del Rosario tra i Santi Domenico e Caterina da Siena per la Cappella Merlini nella Chiesa di San Felice a Ema presso Firenze: Maria al centro della scena con Gesù Bambino in braccio appare ai due Santi porgendo loro i rosari, dall’alto di uno scuro nembo che si apre su di una veduta collinare della campagna toscana; nel dipinto l’intensità cromatica e la finitezza delle forme sembrano richiamare certi dipinti religiosi dell’Ottocento, in particolare le opere del pittore Antonio Ciseri (Ronco di Ascona, 1821 - Firenze, 1891). Negli stessi anni un’altra importante commissione fu quella per il conte Walfredo della Gherardesca, che gli affidò la decorazione della Chiesa di San Lorenzo all’interno del Castello di Castagneto Carducci. Qui Zardo, secondo un programma iconografico atto a celebrare le glorie della famiglia, eseguì un ciclo pittorico ad affresco volutamente arcaizzante con figure staccate racchiuse entro cornici neogotiche: su una parete sono rappresentati San Cristoforo, San Lorenzo, San Cerbone, San Bartolomeo, sulla parete opposta San Francesco, il Beato Gaddo, San Walfredo, la Beata Gherardesca. Sempre per il conte della Gherardesca eseguì il polittico con Cristo Crocifisso tra la Madonna e Santi (1932) (ubicazione ignota) ed il Polittico con Cristo Re tra la Beata Gherardesca, i Santi Benedetto Abate, Walfredo della Gherardesca, Francesco, Guido della Gherardesca, Domenico ed il Beato Gaddo della Gherardesca (1932) (Firenze, Chiesa di San Jacopino).

A partire dalla fine degli anni Venti Zardo si dedicò quasi esclusivamente alla pittura di paesaggio: nell’aprile del 1927 presentò i due dipinti Ottobre in Maremma e Mattino d’ottobre alla 80ª Esposizione Nazionale della Società delle Belle Arti di Firenze nella Sala Bianca di Palazzo Pitti;[22] nel febbraio del 1932 tenne una mostra presso la Sala Cavalensi & Botti a Firenze, esponendo una collezione di paesaggi toscani e veneti tra i quali figuravano Pascolo in montagna e Canale della Giudecca.[23] Tra i numerosi paesaggi eseguiti in questi anni particolarmente significativi sono Fiori in montagna (1927), Rocce (1930), Veduta di Pietramala, Sasso di Castro, Appennino Toscano, Cipressi sulla strada di Muscoli - Fiesole (1931), Ultimi raggi - Montefiesole, Ottobre in Tombolo, Fra le dune in Maremma, Costa presso Castiglioncello, Mucche al pascolo (Firenze, Collezione privata).[24] Sul finire degli anni Venti Zardo iniziò anche un’intensa collaborazione con l’editore Salani di Firenze, che nei decenni successivi lo avrebbe visto impegnato nella realizzazione di illustrazioni per un numero considerevole di libri, appartenenti a svariate collane editoriali, vi erano infatti: i Romanzi (Grandi Romanzi, Romanzi della Sfinge, Biblioteca delle signorine, Biblioteca dei miei ragazzi), che avevano copertina a colori il cui disegno era ripetuto internamente nell’occhiello; i Piccoli Libri Santi, destinati ad un pubblico infantile, con copertine colorate e completamente illustrati in bianco e nero o in bicromia; infine I Vittoriosi, collana dedicata alle vite dei Santi, sobriamente decorata con il solo ritratto del Santo entro un ovale nel frontespizio.[25] Nel 1934 fece parte della giuria del Premio per il Concorso Bianchi, indetto dalla Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, che in quell’occasione non fu però assegnato.[26]

Negli anni Trenta e Quaranta Zardo fu particolarmente attivo nell’ambito della pittura religiosa: nell’abside della Chiesa del Convento di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi a Careggi, insieme al pittore e decoratore Ugo Palchetti (Firenze, 1883 - 1945), realizzò l’affresco neoromanico con Santa Maria Maddalena de’ Pazzi in gloria (1931); nella rinnovata Chiesa di San Marco Vecchio a Firenze eseguì nell’arco di un decennio la serie di dipinti entro cornici polilobate con il Sacro Cuore di Gesù tra le Sante Margherita Maria Alacoque e Teresa Margherita Redi (1935), Sant’Antonio da Padova distribuisce il pane (1938), San Giuseppe con Gesù Bambino (1940), Santa Gemma Galgani (1942), San Marco (1943);[27] nella Chiesa di San Giovannino degli Scolopi dipinse la grande pala d’altare con San Pompilio Maria Perrotti (1936); per i Barnabiti realizzò il Ritratto di Padre Napoleone Rutigliano (1937); per la Chiesa di Santa Maria a Scandicci il Sacro Cuore di Gesù (1944); per quella di San Giuseppe a Firenze il San Giuseppe con il Bambin Gesù (1953). Degli anni Quaranta dovrebbe essere infine il dipinto Veduta di un interno (Firenze, Collezione privata), nel quale sembra riaffiorare un senso di malinconia: in un atrio d’ingresso alquanto spoglio, non animato da figure umane, un semplice tappeto colorato copre un pavimento in piastrelle esagonali, a terra è un piccolo orcio con dentro fiori rossi, una porta laccata a doppio battente è completamente aperta, un termosifone in primo piano diventa quasi il protagonista del dipinto, la luce della finestra fuori campo si riflette sul vetro di una stampa appesa alla parete.[28]

Zardo fu socio residente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze dal 1918, ebbe studio in via delle Belle Donne 8, poi in Viale Milton 41 nel Palazzo dei Pittori insieme al collega Giuseppe Rossi (Firenze, 1876 - Padova, 1952). Non si sposò mai, vivendo sempre con la sorella, e morì a Firenze il 5 ottobre 1959 all’età di 83 anni. Nel dicembre 1961 si tenne una mostra retrospettiva alla Galleria Martelli di Firenze, cui seguì nel 1969 una mostra alla Galleria “33” di Lucca, dopo la quale è subentrato un quasi totale oblio.[29]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ F. Sapori, Quadri nostalgici di Alberto Zardo, in “Vita d’arte”, vol. 8, fasc. 48, dicembre 1911, pp. 201-206; Opere pregievoli [sic] di “Macchiaioli”, catalogo d’asta (Firenze, Arte Antica e Moderna di A. Geri, 14-16 dicembre 1914), Firenze, 1914; A. M. Comanducci, I pittori italiani dell’Ottocento. Dizionario critico e documentario, Casa Editrice Artisti d’Italia, Milano, 1934, pp. 426-427; Chi è? Dizionario degli italiani d’oggi, Casa Editrice Cenacolo, Roma, 1940, p. 998; Annuario Artisti Toscani 1950 - 1951, Scuola Tip. S. Caterina, Firenze, 1950.
  2. ^ M. Savi Lopez, La storia di Orlando, con illustrazioni di A. Zardo, Bemporad, Firenze, 1898; E. Ghiselli, Il fratello di Pinocchio, ovvero Le avventure di Pinocchino, storia d’un altro burattino, con illustrazioni di A. Zardo, Firenze, Bemporad, 1898; Pinocchio a Palazzo Pitti: da Paggi a Giunti, disegni e libri del suo editore, catalogo della mostra (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, 25 novembre 2006 - 25 marzo 2007), a cura di M. Bietti, Giunti, Firenze, 2006, pp. 78-79.
  3. ^ Catalogo delle opere d’arte della 46ª Esposizione della Società promotrice di Belle Arti in Genova, Stab. Tip. Schenone, Genova, 1899; Società promotrice di Belle Arti in Genova. Catalogo delle opere d’arte dell’Esposizione 1900, Stab. Tip. Schenone, Genova, 1900.
  4. ^ Su Giacomo Martinetti: C. Cordoni, Giacomo Martinetti, un pittore ticinese nella Firenze dell’Ottocento, in “Le Antiche Dogane”, a. XXII, n. 264, giugno 2021, pp. 6-7.
  5. ^ G. Biagi, Relazione della Giuria nel Concorso Alinari per un’illustrazione della Divina Commedia, Tip. Landi, Firenze, 1901; V. Pica, Cronachetta artistica. Tre concorsi, in “Emporium”, a. VII, vol. XIV, n. 80, agosto 1901, pp. 143-150; D. Alighieri, La Divina Commedia nuovamente illustrata da artisti italiani, Alinari, Firenze, 1902-1904; Vignetta tolta dall’opera: La Divina Commedia nuovamente illustrata…, in “L’Arte della Stampa”, a. XXXII, n. 15, marzo 1902, p. 117; L. Suttina, Rassegna Dantesca, “Rivista d’Italia”, a. VI, vol. 1, 1903, p. 166; Dante liberty. La Divina Commedia illustrata dai pittori liberty e simbolisti, a cura di C. Cresti, Karta, Firenze, 1986; Dante fra Simbolismo e Liberty. La Divina Commedia illustrata da artisti italiani. Concorso Alinari 1900-1902, catalogo della mostra (Chiavari, Palazzo Rocca, 19 marzo - 25 aprile 1988), a cura di C. Cresti, Karta, Firenze, 1988, pp. 23; A. Valiani, La Divina Commedia illustrata. Collezione notificata Risaliti-Valiani ex Concorso Alinari 1900, in “Vita sociale”, a. 46, n. 235, marzo - aprile 1989, pp. 110-121; L’arte nuova e Dante, catalogo della mostra (Torre de’ Passeri (PE), 7 ottobre - 30 novembre 2000), a cura di C. Gizzi, Skira, Milano, 2000, p. 264; Fotologia, a cura di I. Zannier, Alinari, Firenze, 2001, p. 83; La Commedia Dipinta: i concorsi Alinari e il Simbolismo in Toscana, catalogo della mostra (Firenze, Museo Marino Marini, 12 dicembre 2002 - 15 marzo 2003, Roma, Palazzo Firenze, 11 aprile - 10 maggio 2003), a cura di C. Sisi, Alinari, Firenze, 2002, p. 18; G. Savino, Dante e dintorni, a cura di M. Boschi Rotiroti, Le Lettere, Firenze, 2003, p. 238; A. Coliva, S. Barchiesi, M. Minozzi, Le collezioni d’arte della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, della Cassa Di Risparmio di Venezia e di Friulcasa, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI), 2006, p. 314; M. Colakis, M. J. Masello, Classical Mythology & More, Bolchazy-Carducci Publishers, Mundelein (IL, USA), 2008, p. 358; Arredi, dipinti, mobili e oggetti di antiquariato, catalogo d’asta (Firenze, Pananti, 13 ottobre 2012), lotto 98; P. De Angelis, Divina Commedia. Le Cartoline illustrate di Virgilio Alterocca, Dalia, Terni, 2014, p. VIII; Grafica, dipinti e oggetti d’arte dal XV al XX secolo, catalogo d’asta, (Firenze, Gonnelli, 11-12 dicembre 2015), lotto 342; S. Ratti, L’immagine di Dante nella pittura dal XIV secolo ai giorni nostri, tesi di laurea (Università degli Studi di Milano, A.A. 2015-16), relatori G. Nuvoli, G. Polimeni, p. 115-116; Il memoriale in cui è incisa la nostra storia, Gangemi, Roma, 2016, p. 120; N. Avery Dafoe, Murder on Ponte Vecchio, Rogue Phoenix Press, 2020; Dante, l’italiano, a cura di G. Frosini, G. Polimeni, Accademia della Crusca, GoWare, Firenze, 2021, p. XIII; E. Bardazzi, La Divina Commedia novamente illustrata da artisti italiani a cura di Vittorio Alinari, vicende e protagonisti di un ambizioso progetto editoriale tra naturalismo e simbolismo, in “L’Illustrazione”, a. V, 2021, pp. 73-104; La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista, catalogo della mostra (Firenze, Museo Nazionale del Bargello, 23 settembre 2021 - 9 gennaio 2022), a cura di I. Ciseri, C. Sisi, Polistampa, Firenze, 2021; Autori del XIX e XX sec., catalogo d’asta (Firenze, Pananti, 10 dicembre 2021), lotto 291.
  6. ^ Catalogo delle fotografie di opere d’arte e vedute, Alinari, Firenze, 1920, p. 20; A. P. Torresi, Neo-medicei: pittori, restauratori e copisti dell’Ottocento in Toscana, Liberty House, Ferrara, 1996, pp. 207, 212.
  7. ^ Associazione degli Artisti Italiani. VII° esposizione 1911-1912 in Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Strozzi, 1912), Tip. Ducci, Firenze, 1912, p. 187; Catalogo delle fotografie di opere d’arte e vedute, Alinari, Firenze, 1920, p. 20; Museo de Arte Italiano, [Lima], 1921, [p. 4]; La Galleria d’Arte Italiana Moderna a Lima, “Rivista d’Italia e d’America”, a. IV, n. 7, luglio-agosto 1926, p. 67; Museo de arte italiano Lima / Museo d’arte italiana di Lima, a cura di M. Quesada, Marsilio, Venezia, 1994; Coliva, Barchiesi, Minozzi, op. cit., p. 314.
  8. ^ Milano Esposizione, in “L’Illustrazione Italiana”, a. XXXIII, n. 28, 15 luglio 1906, tav. XXI; Nelle riviste, in “Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia”, n. 165, 16 luglio 1906, pp. 3443-3444; Milano Esposizione Belle Arti, in “L’Illustrazione Popolare”, a. XXXVII, n. 36, 5 agosto 1906, p. 576; Milano Esposizione Belle Arti, Ivi, n. 40, 2 settembre 1906, p. 641; Milano Esposizione Belle Arti, in “Il secolo XX”, a. VI, n. 9, settembre 1906, [p. 78]; Pittura e Scultura all’Esposizione di Milano, in “Rivista Popolare di politica, lettere e scienze sociali”, 1906, p. 553; Museo de arte italiano Lima, op. cit.
  9. ^ Il dipinto con il numero 1727 fu esposto nella sala 72. Offizieller Katalog der X Internationale Kunstaustellung, catalogo della mostra (Munchen, Glaspalast, giugno - ottobre 1909), Munchen, 1909, pp. 146, 344.
  10. ^ Heros, L’Esposizione Internazionale d’Arte in Firenze primavera 1913, Stab. Arti Fotomeccaniche, Firenze, 1913; Esposizione Nazionale di Belle Arti. Autunno 1914, catalogo della mostra (Milano, Palazzo della Permanente, ottobre 1914), Romitelli & C., Milano 1914, pp. 42, 62; Società delle Belle Arti Firenze. Prima Esposizione Invernale Toscana 1914-1915, catalogo della mostra, Spinelli & C., Firenze, 1914, pp. 29-30, 35.
  11. ^ Paesaggio lagunare, in Arredi, gioielli, argenti, modernariato, mobili e dipinti, catalogo d’asta (Firenze, Poggio Bracciolini, 26 giugno 2015), lotto 265; Marina con vele (1919), in Dipinti del XIX e XX secolo, (Brescia, Santa Giulia, 25 luglio 2020), lotto 32; Grafica & Libri, catalogo d’asta, (Firenze, Gonnelli, 19-21 aprile 2021), lotto 182; Acque morte, in Dipinti e sculture del XIX e XX secolo, catalogo d’asta (Prato, Farsetti, 18 aprile 2015), lotto 561; Terreni inondati (1908), in Pitti Palace. All the museums, all the works, a cura di M. Chiarini, Sillabe, Livorno, 2000, p. 187; Paesaggio autunnale (1912), in La Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. Catalogo generale, a cura di C. Sisi, A. Salvadori, Sillabe, Livorno 2008, p. 1973; Colline toscane in Esposizione Nazionale di Belle Arti. Autunno 1916, catalogo della mostra (Milano, Palazzo della Permanente, ottobre 1916), Romitelli & C., Milano 1916, pp. 43, 64.
  12. ^ Mare al tramonto, in Dipinti antichi, arte del XIX secolo, catalogo d’asta (Roma, Finarte, 27 maggio 2019), lotto 2; Sosta tra il verde (1913), in Arte del XIX sec., catalogo d’asta (Roma, Christie’s, 9 giugno 2005), lotto 323. Altri dipinti di questa fase sono ad esempio: Il tombolo, in Ottocento. Catalogo dell’arte italiana dell’Ottocento n. 35, Scheiwiller, Milano, 2006, p. 508; Arte del XIX secolo, catalogo d’asta (Roma, Christie’s, 8 giugno 2006), lotto 222; Asta di dipinti, arredi e argenti, catalogo d’asta (Torino, Sant’Agostino, 11 marzo 2008), lotto 303; Donna che cuce, in Dipinti antichi, del XIX e XX secolo, (Brescia, Santa Giulia, 6 aprile 2019), lotto 121; Dipinti del XIX e XX secolo, (Brescia, Santa Giulia, 7 dicembre 2019), lotto 89; Donne che cuciono sotto un albero, in Dipinti del XIX e XX Secolo, catalogo d’asta (Genova, Cambi 28 aprile 2020), lotto 160; Leggendo in giardino, in 19th Century Paintings & Watercolours, catalogo d’asta (New York, Sotheby’s, 26 febbraio 1997), lotto 108; Giardino del XIX secolo, in Autori dell’800 - 900 e contemporanei, catalogo d’asta (Firenze, Pananti, 10 febbraio 2007), lotto 58.
  13. ^ Per il ritratto della sorella: Asta di dipinti e sculture del XIX e XX secolo, catalogo d’asta (Prato, Farsetti, 16 aprile 2011), lotto 753; Dipinti del XIX e XX secolo, catalogo d’asta (Brescia, Santa Giulia, 24 ottobre 2020), lotto 28; per quello di signora con pinscher nano: Dipinti del secolo XIX, catalogo d’asta (Firenze, Pandolfini, 14 maggio 2019), lotto 93; Gioielli, argenti, arredi, oggetti d’arte e dipinti, catalogo d’asta (Firenze, Poggio Bracciolini, 26-27 settembre 2019), lotto 542; Gioielli, argenti, e opere di arte antica e contemporanea, catalogo d’asta (Firenze, Poggio Bracciolini, 17-23 gennaio 2020), lotto 577; per quello Amerighi: Arredi, dipinti, ceramiche, argenti e oggetti d’arte provenienti da Gamba Ghiselli, catalogo d’asta (Firenze, Pandolfini, 5-6 ottobre 2009), lotto 370; per quello del Senatore Lustig: Coliva, Barchiesi, Minozzi, op. cit., p. 314.
  14. ^ Disegno di Alberto Zardo, in “Il Risorgimento Grafico”, a. XI, n. 1, 1914.
  15. ^ Gli spettacoli ebbero luogo a Firenze dal 28 marzo all’8 aprile 1910. Cfr. R. Baldini, Firenze, il cielo racconta, Medicea, Firenze, 1993.
  16. ^ Le diverse serie possono essere individuate in base alle indicazioni di stampa riportate sul verso delle cartoline stesse. Per le cartoline con vedute di Firenze. Stab. fotomeccanico e fotochimico - Firenze: Borgo S. Spirito; Cascine; Piazza dell’Indipendenza; Piazza della Signoria; Viale dei Colli. Stab. Fotomeccanico e Fotochimico - Firenze: Biblioteca Laurenziana; Chiesa di S. Miniato; Chiesa S. Spirito; Giardino Boboli; Piazza Pitti; Piazza S. Trinita; Piazza SS. Annunziata; S. Maria Novella; Via Gino Capponi; Via Micheli; Via dello Studio. Stab. Fotomeccanico e Fotochimico Ing. A. Alinari - Firenze: Giardino Boboli; Piazza SS. Annunziata; S. Maria Novella; Via de’ Bardi; Via Gino Capponi; Via della Costa de’ Magnoli; Via Romana. Stab. Fotomeccanico e Fotochimico Ing. Arturo Alinari - Firenze: Piazza de’ Frescobaldi. Provincia di Firenze, Stab. Fotomeccanico e Fotochimico Ing. Arturo Alinari - Firenze: Palazzo Medici Riccardi. Fratelli Alinari Soc. An. “I.D.E.A.” - Firenze: Piazza della Signoria; S. Maria Novella.
  17. ^ Il disegno datato 1911 per la cartolina con Roma - Piazza S. Pietro, è pubblicato in “Il Risorgimento Grafico”, a. X, n. 1, 1913. Per le serie con vedute di Roma. Stab. Fotomeccanico e Fotochimico - Firenze: Ara Coeli; Colosseo; Torre delle Milizie; Via Teatro di Marcello. Stab. Fotomeccanico e Fotochimico - Firenze: Foro Romano; Isola di S. Bartolomeo; Salita S. Onofrio; S. Pietro in Panisperna; Via del Foro di Traiano. Istituto di Edizioni Artistiche - Firenze: Castel S. Angelo; Palazzo di Giustizia; Piazza del Popolo; San Pietro; Via Giulia; Via Pilotta. Fratelli Alinari Soc. An. “I.D.E.A.” – Firenze. Serie I: Basilica di Costantino; Monumento V. Emanuele II°; Piazza Colonna; Palazzo di Giustizia; Pantheon; Piazza Navona; Piazza S. Pietro; Via Giulia. Fratelli Alinari Soc. An. “I.D.E.A.” - Firenze: Pantheon; Villa Umberto I°. Serie V: Ara Coeli; Campidolio [sic]; Borgo S. Spirito; Fontana di Trevi; S. Giovanni in Laterano - Le mura; San Pietro; Torre delle Milizie; Via Pilotta.
  18. ^ Il mondo di Guido Spadolini. Dipinti, acqueforti, fotografie dal 1909 al 1942, catalogo della mostra (Castiglioncello, Castello Pasquini, 24 giugno - 29 ottobre 2000), a cura di C. Sisi, M. D. Spadolini, Rosignano Marittimo (LI), Centro per l’Arte Diego Martelli, 2000, p. 118.
  19. ^ La Fiorentina Primaverile, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo delle Esposizioni al Parterre di San Gallo, 8 aprile - 31 luglio 1922), Casa Editrice Valori Plastici, Roma, 1922; E. Greco, La mostra Fiorentina primaverile del 1922: ricostruzione filologica dell’esposizione e del dibattito critico, Firenze University Press, Firenze, 2020.
  20. ^ F. Da Pisa, Il Premio Ussi, in “Noi e il Mondo”, a. XV, n. 1, gennaio 1925, p. 50.
  21. ^ Rassegna Artistica, in “La Rivista di Bergamo”, a. IV, n. 43, luglio 1925, p. 2445.
  22. ^ Società delle Belle Arti Firenze. 80ª Esposizione Nazionale Palazzo Pitti, catalogo della mostra (Firenze, Sala Bianca di Palazzo Pitti, aprile 1927), Benaglia Editore, Firenze, 1927.
  23. ^ Mostra personale del pittore Alberto Zardo, catalogo della mostra (Firenze, Galleria d’Arte Firenze, 30 gennaio - 11 febbraio 1932), Memori & C., Firenze, 1932; Erre, Cronache fiorentine, in “Emporium”, vol. LXXV, n. 446, febbraio 1932, p. 124.
  24. ^ Fiori in montagna (1927), in Autori del XIX e XX sec., arte moderna e contemporanea, catalogo d’asta (Firenze, Pananti, 13 febbraio 2016), lotto 126; Rocce (1930), in Autori del XIX e XX sec., catalogo d’asta (Firenze, Pananti, 21 maggio 2021), lotto 125; Veduta di Pietramala, in Asta di Dipinti dei secoli XIX-XX, catalogo d’asta (Firenze, Pandolfini, 6 dicembre 2011), lotto 177; Sasso di Castro, in Antiquariato, mobili, porcellane e dipinti antichi, catalogo d’asta (Firenze, Pananti, 16 Aprile 2016), lotto 302; Autori dell’800-900, Arte moderna e contemporanea, catalogo d’asta (Firenze, Pananti, 14 luglio 2016), lotto 605; Appennino Toscano, in Auction, catalogo d’asta (New Orleans, New Orleans Auction Galleries, 19 maggio 2007), lotto 19; Arredi, dipinti antichi e del XIX secolo da una dimora lombarda e altre committenze, catalogo d’asta (Brescia, Capitolium Art, 8 luglio 2020, lotto 391; Cipressi sulla strada di Muscoli - Fiesole (1931), in Autori del XIX e XX sec., catalogo d’asta (Firenze, Pananti, 21 maggio 2021), lotto 320; Ultimi raggi - Montefiesole, in Arredi, dipinti antichi e del sec. XIX. Arte moderna e arti decorative del ‘900, catalogo d’asta (Milano, Il Ponte, 20 marzo 2008), lotto 772; Ottobre in Tombolo, in Villa Piatti - Quarta Sessione, catalogo d’asta (Firenze, Maison Bibelot, 19 gennaio 2016), lotto 933; Autori dell’800-900. Arte moderna e contemporanea, catalogo d’asta (Firenze, Pananti, 14 luglio 2016), lotto 587; Fra le dune in Maremma, in Arte moderna e contemporanea, catalogo d’asta (Prato, Farsetti, 28 ottobre 2016), lotto 366; Costa presso Castiglioncello, in Arte moderna e contemporanea, catalogo d’asta (Prato, Farsetti, 28 ottobre 2016), lotto 367.
  25. ^ A. Gigli Marchetti, Libri buoni e a buon prezzo. Le edizioni Salani (1862-1986), Angeli, Milano, 2011; T. Bettarello, “Da Pinocchio a Harry Potter” la casa editrice Salani si mette in mostra, in “La Nazione”, 18 ottobre 2012, p. 29; Da Pinocchio a Harry Potter. 150 anni di illustrazione italiana dall’Archivio Salani 1862-2012, catalogo della mostra (Milano, Castello Sforzesco, 18 ottobre 2012 - 6 gennaio 2013), Salani, Milano, 2012; A. Faeti, Guardare le figure: gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia, Donzelli, Roma, 2021, p. 260. Diamo qui di seguito l’elenco delle pubblicazioni illustrate da Zardo per conto di Salani riunite secondo le diverse collane editoriali. Romanzi, con copertina e illustrazioni di A. Zardo: P. Bourget, I nostri atti ci seguono, 1927; R. Dorgelès, Partire, 1929; P. N. Krasnov, Comprendere e perdonare, 1929; F. Von Luckner, Il pirata della guerra mondiale, 1929; J. O. Curwood, Kazan e Bari cani lupi, 1930; M. G. Paléologue, La Russia degli Zar durante la Grande Guerra, 1930; P. Albane, Il peccato di Maddalena, 1931; T. Bailey, Le scarpette d’argento, 1931; M. Giannini, Il fanciullo che venne dal mare, 1931; P. N. Krasnov, Mantyk cacciatore di Leoni, 1931; Neera, L’amuleto, 1931; H. Ardel, Cuore di scettico, 1932; F. Barclay, Seguendo la stella, 1932; P. Bourget, La ricaduta, 1932; J. De Coulomb, Il silenzio di Nadia, 1932; J. Esteven, La vendetta dell’idolo, 1932; T. Lowell, I corsari degli abissi, 1932; L. Wallace, Ben Hur, 1932; H. Walpole, La foresta in fiamme, 1932; L. Westkirch, L’uomo con la maschera, 1932; A. Berry, Mio cugino, il pirata, 1933; G. Hartwig, La casa verde, 1933; B. Ruck [R. Amy], Amore e ricchezza, 1933; Eadem, L’attesa dell’amore, 1933; M. Webb, Il prezioso veleno, 1933; P. N. Krasnov, Dall’aquila imperiale alla bandiera rossa, 1936; G. De Coulomb, La foresta che canta, 1942. Collana Piccoli Libri Santi, con copertina e illustrazioni di A. Zardo: Mosé, 1933; Sant’Agnese, 1934; San Sebastiano, 1935; Santa Teresa del Bambino Gesù, 1935; Storia di Tobia, 1935; Santa Bernardetta, 1936; Storia della Madonna, 1936; San Francesco Saverio, 1937; Santa Rita da Cascia, 1939; Santa Gemma Galgani, 1940; Santa Caterina da Siena, 1941; Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, 1942; San Francesco, 1949. Collana I Vittoriosi, con incisione di A. Zardo: I. Giordani, Paolo Apostolo Martire, 1939; Idem, San Paolo, 1939; P. Chiminelli, Vita di Gesù, 1940; I. Giordani, Ignazio di Loyola Generale di Cristo, 1941; G. Gremigni, San Gabriele dell’Addolorata, 1941; A. Queirolo, Sant’Agostino, 1941; P. M. St. Gillet, San Domenico, 1942; Una Carmelitana, Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, 1942; M. I. Cabitza, Donna Maria Luisa Prosperi, 1943; C. Moreschini, Giovanni De Britto - Missionario e Santo, 1943; E. Pucci, Don Orione, 1943; C. Tescaroli, Padre Damiano dei lebbrosi, 1943; A. Franchi, San Vincenzo de’ Paoli, 1944; L. Tognetti, Il Beato Antonio Baldinucci, 1944; B. M. Tomatis, Santa Caterina da Genova, 1944; I. Dell'Era, Santa Caterina da Siena, 1946; A. Franchi, Santa Margherita da Cortona, 1947; G. Bardi, Santa Giovanna Francesca di Chantal, 1949; M. D. Roberto, Francesca Saverio Cabrini la Santa degli emigranti, 1949.
  26. ^ B. Orsi, I concorsi di pittura Bianchi, Panerai e Ussi, in “Firenze. Rassegna Mensile del Comune”, a. III, n. 12, dicembre 1934, p. 373.
  27. ^ Firenze e Provincia, TCI, Milano, 1993, p. 538.
  28. ^ Per il dipinto già appartenuto allo scrittore Vittorio d’Aste (Pisa, 1884 - Firenze, 1973) e nel quale è forse possibile riconoscere l’atrio d’ingresso dell’abitazione del pittore in via Andrea del Castagno 5 a Firenze: Arte moderna e contemporanea, catalogo d’asta (Firenze, Maison Bibelot, 25-31 maggio 2022), lotto 92.
  29. ^ Alberto Zardo, catalogo della mostra (Firenze, Galleria d’arte Martelli, 2-15 dicembre 1961), Firenze, 1961; Alberto Zardo, catalogo della mostra, Edizioni Macchi, Pisa, [1970?]; Voce Alberto Zardo, in Il “Dizionario Faini”, a cura di A. P. Torresi, Liberty House, Ferrara, 1997, pp. 127-128; G. Marini, voce Alberto Zardo, in Una novella patria dello spirito. Firenze e gli artisti delle Venezie nel primo Novecento. Opere dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, catalogo della mostra (Gorizia, Scuderie di Palazzo Coronini Cronberg, 13 aprile - 30 giugno 2013, Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, 14 dicembre 2013 - 09 febbraio 2014), a cura di G. Marini, M. Malni Pascoletti, C. Bragaglia, Fondazione Palazzo Coronini, Gorizia, 2013, pp. 144-147.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Cordoni, Alberto Zardo, il pittore della malinconia, in "Le Antiche Dogane", a. XXIII, n. 280, ottobre 2022, pp. 6-7; n. 281, novembre 2022, p. 6.

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