Aeroporto di Monserrato

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Aeroporto di Monserrato
aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeAeroporto militare Monserrato
Descrizione
TipoMilitare
GestoreRegia Aeronautica
Aeronautica Militare
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSardegna
Posizione5 km da Cagliari
Costruzione1918

L'aeroporto di Monserrato è stato un aeroporto militare situato a nord est della città di Cagliari, in Sardegna, in una vasta area in località Su Pardu a cinque chilometri dal capoluogo sardo corrispondente al parco di Terramaini.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1918 il Comando dell'Aeronautica, allora dipendente dal Ministero della guerra,[2] decise di realizzare il primo[2] aeroporto militare della Sardegna, destinato ad ospitare reparti da addestramento e da ricognizione marittima. Furono espropriati 30 ettari di terreno in località Su Pardu, situata a circa cinque chilometri a nord est della città di Cagliari. La realizzazione del campo di volo, curata dal Genio militare, fu rapida[N 1] tanto che il 20 settembre 1919 l'aeroporto venne ufficialmente inaugurato, e posto al comando del capitano Antonio Marzo.[2] Il primo reparto di volo era costituito da 12 addestratori biposto SAML S.2. Tra gli anni venti e trenta del XX secolo Monserrato perse importanza a favore dell'aeroporto satellite di Elmas, tanto da divenire sede unicamente di velivoli per l'allenamento dei piloti.[2]

Nel 1932 il Ministro dell'Aviazione Italo Balbo diede avvio ad un imponente piano di apertura di moderne scuole di volo, e a Monserrato furono basati velivoli da addestramento Breda A.4 e Breda Ba.15.[2] Nel 1933 furono aperti i corsi di volo a vela, destinati ai futuri piloti militari, che prevedevano l'uso di un piccolo aliante Zoegling.[2] Nel 1934 l'aeroporto venne ulteriormente allargato[2] con l'esproprio di ulteriori 33 ettari di terreno, e furono costruiti hangar in muratura e tralicci, depositi di benzina, e una torre metallica dotata di manica a vento.[N 2]

Nel 1937, con la fondazione in Sardegna della Reale Unione Nazionale Aeronautica (RUNA)[N 3] arrivarono i primi moderni addestratori biplani Caproni Ca.100.[2]

Nel 1938 la scuola militare di Elmas, dotata di 20 Caproni Ca.100 e sei istruttori, fu trasferita a Monserrato, ma nell'agosto di quell'anno fu chiusa.[2] L'aeroporto fu riclassificato come campo di fortuna, ma vi rimase una sezione di volo equipaggiata con biplani Fiat G.8 e Breda Ba.19.[2]

In vista dello scoppio della seconda guerra mondiale le infrastrutture furono ulteriormente ammodernate,[2] con l'esproprio di ulteriori 24 ettari di terreno,[N 4] mentre vennero ripristinate le vecchie costruzioni, realizzati ripari paraschegge.[2] in pietra a forma di U per proteggere gli aerei, realizzate altre costruzioni ex novo,[N 5] e sistemata la pista di volo in terra battuta.[2][N 6]

La seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º giugno 1940, poco prima dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, giunse sull'aeroporto il 3º Gruppo[3] del 6º Stormo Caccia Terrestre,[4] equipaggiato con sette caccia Fiat C.R.32.[3] e 18 Fiat C.R.42 Falco,[3] al comando del capitano pilota Giorgio Tugnoli.[4] L'attacco di cinque bombardieri francesi Martin 167 Maryland all'aeroporto di Elmas il 16 giugno 1940, domenica alle 5 e mezzo del pomeriggio, segna l'inizio dell'attività bellica dei reparti da caccia basati a Monserrato. Il giorno 16 i caccia del 3º Gruppo decollarono dall'aeroporto per scortare i cacciabombardieri Breda Ba.88 Lince[5] del 19º Gruppo.[5] durante una serie di attacchi di rappresaglia sulla Corsica.[3] Il 27 novembre i C.R.42 del 3º Gruppo presero parte alla battaglia di capo Teulada, effettuando missioni di scorta e protezione.[4]

Nel luglio 1941 arrivò a Monserrato il 24º Gruppo autonomo caccia terrestre,[6] dotato di 19 caccia C.R.42 e 16 G.50 Freccia. Il 24° assunse il compito di scortare le formazioni di aerosiluranti Savoia-Marchetti S.79 Sparviero[6] e Savoia-Marchetti S.M.84.[6]

Verso la metà del 1942 arrivarono a Monserrato alcune unità aeree, tra cui il 16º Gruppo Assalto[7] dotato di Aermacchi C.200 Saetta,[7] che parteciparono alle battaglie di mezzo giugno e mezzo agosto.[4] Tra la fine del 1942 e l'inizio del 1943 la pressione anglo-americana contro gli aeroporti della Sardegna divenne sempre più forte.[4] Il 155º Gruppo[N 7] del 51º Stormo Caccia Terrestre[8] di stanza a Monserrato[8] cercò di opporsi al meglio alle incursioni alleate contro gli aeroporti di Elmas e Cagliari. Il 31 marzo un pesante bombardamento effettuato dai Boeing B-17 Flying Fortress dell'United States Army Air Forces distrusse completamente l'aeroporto.[4] I reparti del 155º Gruppo si rischierarono presso i campi di volo di Sa Zeppara[N 8] e Milis,[N 9] e per due mesi Monserrato rimase completamente abbandonato.[4]

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943,[4] verso la fine dello stesso mese arrivarono gli automezzi dei genieri americani che, con l'uso delle ruspe, ripristinarono la pista di volo, installando contemporaneamente depositi di materiali e tende da campo destinati al 1st Fighter Group, dotato dei caccia Lockheed P-38 Lightning. Il 15 novembre 1943 rientrò sull'aeroporto il 155º Gruppo, rimanendovi fino al 24 dicembre successivo. Gli americani vi rimasero fino ai primi mesi del 1944, quando il reparto si trasferì sugli aeroporti della penisola.[4]

La breve rinascita nel dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il conflitto mondiale, nel 1947 venne ricostituito l'Aero Club di Cagliari,[4] che riprese l'attività di volo da Monserrato con due AVIA FL.3, in seguito sostituiti da un Saiman 202, due Aermacchi MB.308 e uno Stinson L-5.[4] Nel 1953 la Società Aeronautica Ambrosini impiantò a Monserrato un'officina, utilizzando due vecchie aviorimesse, per la revisione dei velivoli militari[N 10] in dotazione all'Aeronautica Militare.[4]

Alla metà degli anni sessanta l'Aero Club si trasferì a Elmas, e nel 1966 l'Aeronautica Militare restituì al Demanio dello Stato tutti gli 86 ettari del terreno aeroportuale.[4] Con il passare degli anni la zona dell'ex aeroporto divenne zona di grande espansione edilizia, che ha cancellato, per gran parte, l'originaria fisionomia dell'aeroporto.[4]

Nelle estati dei primi anni ottanta, il sedime del vecchio aeroporto ed alcuni degli hangar rimasti, furono utilizzati come base per ospitare un elicottero utilizzato in operazioni antincendio.

Tra i piloti che operarono da Monserrato durante la seconda guerra mondiale è da segnalare la Medaglia d'oro al valor militare Ferruccio Serafini.[8]

I reparti di Monserrato[modifica | modifica wikitesto]

I reparti della Regia Aeronautica operanti dal 1940 al 1943

Anno Reparto Gruppi Squadriglie Velivoli utilizzati
1940 6º Stormo 3º Gruppo caccia terrestre 153ª, 154ª, 154ª C.R.32, C.R.42 Falco
1941 24º Gruppo) 354ª, 355ª, 361ª, 370ª, 395ª C.R.42, G.50 Freccia
1942 50º Stormo 16º Gruppo 167ª, 168ª C.200 Saetta
1943 51º Stormo 155º Gruppo 351ª, 360ª, 378ª C.202 Folgore

I reparti della Luftwaffe operanti dal 1940 al 1943[9]

Anno Reparto Gruppi Squadriglie Velivoli utilizzati
1940 JG 53 III Messerschmitt Bf 109

I reparti della United States Army Air Forces operanti dal 1943 al 1944

Anno Reparto Gruppi Squadriglie Velivoli utilizzati
1943 1st Fighter Group Lockheed P-38 Lightning

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I soldati realizzarono due hangar in tela e legno, alcune casermette ed edifici per le officine meccaniche.
  2. ^ Inoltre venne potenziata la linea elettrica, completata la rete idrica e furono costruiti casermette, locali per ufficiali e una officina in muratura.
  3. ^ Essa aveva il compito di addestrare i piloti in congedo, preparando nel contempo, i giovani alla carriera militare nella Regia Aeronautica.
  4. ^ Nel 1941 fu nuovamente allargato di altri 8 ettari.
  5. ^ Tra di esse tre aviorimesse delle dimensioni di 65x40 e tre di 35x25 m.
  6. ^ La pista, orientata a nord ovest-sud est della lunghezza di 1.000 m.
  7. ^ Forte della 351ª, 360ª e 378ª Squadriglia.
  8. ^ Situato a nord di Cagliari, vi trovarono rifugio la 351ª e 360ª Squadriglia.
  9. ^ Situato nei pressi di Oristano, vi trovò rifugio la 378ª Squadriglia.
  10. ^ In particolare degli addestratori North American T-6 Texan.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mauro Berta, Ricardo Stand, Pieraldo Marchegiani, Paolo Pischedda, La nuova vita del Terramaini (PDF), Politecnico di Torino, 2020-2021, p. 6. URL consultato il 29 novembre 2023.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m Mercurelli 2003, p. 19.
  3. ^ a b c d Dunning 1988, p. 20.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n Mercurelli 2003, p. 20.
  5. ^ a b Dunning 1988, p. 28.
  6. ^ a b c Dunning 1988, p. 31.
  7. ^ a b Dunning 1988, p. 26.
  8. ^ a b c Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977, p. 163.
  9. ^ Weal 2007, p. 89.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Apostolo, Gianni Cattaneo e Giovanni Massimello, Ali d'Italia n.27. Aer.Macchi C.202, Torino, La Bancarella Aeronautica, 2006.
  • Giorgio Apostolo, Ali d'Italia n.4 Fiat CR.32, Torino, La Bancarella Aeronautica, 1996.
  • (EN) Ferdinando D'Amico e G. Valentini, Regia Aeronautica Vol,2 Pictorial History of the Aeronautica Nazionale Repubblicana and the Italian Co-Belligerent Air Force 1943-1945, Carrolton, Squadron/Signal Publications, 1986, ISBN 0-89747-185-7.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
  • Massimo Ferrari, Le ali del ventennio: l'aviazione italiana dal 1923 al 1945. Bilanci storiografici e prospettive di giudizio, Milano, Franco Angeli Storia, 2005, ISBN 88-464-5109-0.
  • Paolo Ferrari e Giancarlo Garello, L'Aeronautica italiana. Una storia del Novecento, Milano, Franco Angeli Storia, 2004, ISBN 88-464-5109-0.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Giulio Lazzati, Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Ugo Mursia Editore, 1975, ISBN 978-88-425-4079-3.
  • Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, A. Mondadori, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro la Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
  • (EN) John Weal, Jagdgeschwader 53 "Pik As", Botley, Osprey Publishing Company, 2007, ISBN 978-1-84603-204-2.
Periodici
  • Ugo Mercurelli, Note storiche sull'aeroporto di Monserrato, in Aeronautica, n. 8, Roma, Associazione Arma Aeronautica, settembre 2003, pp. 19-20.