Acer monspessulanum
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Acero minore | |
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Acer monspessulanum | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Ordine | Sapindales |
Famiglia | Sapindaceae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Sapindales |
Famiglia | Aceraceae |
Genere | Acer |
Specie | A. monspessulanum |
Nomenclatura binomiale | |
Acer monspessulanum L. | |
Nomi comuni | |
Acero minore | |
Areale | |
L'acero minore (Acer monspessulanum L.), noto anche come acero trilobo, cestuccio, acero spino, acero di Montpellier, è una specie diffusa nelle aree submontane dei Paesi del Mediterraneo.
Morfologia[modifica | modifica wikitesto]
Il portamento è quello di un arbusto o di un alberello di dimensioni modeste. Raggiunge in genere i 5-6 metri, meno frequentemente può arrivare a poco più di 10 metri d'altezza. Il fusto ha una corteccia bruna e la chioma è tondeggiante.
Le foglie sono opposte e semplici, con lamina trilobata lunga 4–6 cm e margine intero, di consistenza coriacea, pubescenti sulla pagina inferiore.
I fiori sono piccoli e giallastri, riuniti in corimbi ascellari, pendenti in piena fioritura. Sono visitati dalle api per il polline ed il nettare.[1]
Il frutto è una disamara con ali poco divaricate, quasi parallele.
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
L'acero minore è una specie tipicamente mediterranea, termomesofila, resistente alla siccità. Vegeta nei boschi termomesofili di latifoglie.
Il suo areale di vegetazione comprende l'Europa meridionale, il Nordafrica e l'Asia occidentale. In Italia vegeta prevalentemente nella sottozona calda del Castanetum in tutta la penisola, nelle isole, in Liguria. Nell'Italia settentrionale è presente solo nei versanti meridionali della fascia pedemontana in Lombardia e Veneto. Nelle aree più calde è una specie presente nelle stazioni più fresche, tipicamente associato alla roverella nella foresta mediterranea decidua. Sporadicamente può trovarsi come essenza minore nella foresta mediterranea sempreverde.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (FR) Acer monspessulanum & Apis mellifera, su Florabeilles, 27 febbraio 2014. URL consultato l'8 marzo 2020.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Sandro Pignatti (1982). Flora d'Italia. Volume 2. Edagricole, Bologna: 70. ISBN 88-206-2311-0.
- Eugenio Baroni (1977). Guida botanica d'Italia. 4. ed. Cappelli, Bologna: 75-76.
- Giovanni Bernetti (1995). Selvicoltura speciale. UTET, Torino: 337-339. ISBN 88-02-04867-3.
- Mario Rigoni Stern (2008). " Le vite dell'altipiano". Einaudi
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