1994 XM1

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1994 XM1
Scoperta9 dicembre 1994
ScopritoreSpacewatch
ClassificazioneMeteoroide
FamigliaApollo
Parametri orbitali
(all'epoca J2000.0)
Semiasse maggiore2,00388248193904 UA
Perielio0,896459622591189 UA
Afelio3,111305341286896 UA
Periodo orbitale1036,112229592663 giorni (2,84 anni)
Inclinazione
sull'eclittica
5,61356039081967°
Eccentricità0,552638624933865
Longitudine del
nodo ascendente
77,14921182815297°
Argom. del perielio41,99266444379248°
Anomalia media349,0713174503933°
Dati fisici
Diametro medio15 m
Dati osservativi
Magnitudine ass.+28,175

1994 XM1 è un meteoroide che alle 18:54 UTC del 9 dicembre 1994 transitò ad una distanza di quasi 100.000 km dalla superficie terrestre, equivalenti a 16,9 raggi terrestri dal centro del pianeta.[1]

Alla data della scoperta[2] da parte di James Scotti, divenne l'oggetto con il passaggio più radente alla superficie tra quelli censiti dall'MPC[3],[4], superando 1993 KA2 transitato il 20 maggio 1993. Il 27 settembre 2003 il primato gli fu strappato da 2003 SQ222 che transitò più vicino alla Terra di quasi 25.000 km.

In paragone, i satelliti geostazionari orbitano a 5,6 raggi terrestri, i satelliti GPS a 3,17 raggi terrestri dal centro del pianeta e la distanza Terra-Luna è di oltre 50 raggi terrestri.

1994 XM1 è stato stimato di 15 metri di diametro. Questo significa che non sarebbe stato interamente bruciato a causa della frizione atmosferica prima di un eventuale impatto al suolo. Gli oggetti con meno di 50 metri di diametro sono generalmente classificati come meteoroidi piuttosto che come asteroidi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La misurazione dell'MPC è di 0,00072 UA pari a 107.710,47 km. Il raggio terrestre è stato assunto pari a 6.371,009 km, valore indicato dall'Unione Internazionale di Geodesia e Geofisica.
  2. ^ (EN) La Minor Planet Electronic Circular annunciante la scoperta, su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center. URL consultato l'8 agosto 2009.
  3. ^ (EN) Closest Approaches to the Earth by Minor Planets, su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center. URL consultato il 21 dicembre 2014.
  4. ^ Esistono inoltre testimonianze, non registrate dal MPC per insufficienza di dati sull'orbita, del passaggio radente di alcuni bolidi, il più noto dei quali è citato in Nature 247, 449 - 450 (15 febbraio 1974) che sono presumibilmente passati più vicino.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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