Terremoto di Rieti del 1898: differenze tra le versioni
→Danni: amplio |
|||
Riga 57: | Riga 57: | ||
Nuovi terremoti, non è chiaro se collegati o meno a quello del 1898, tornarono ad interessare Rieti nell'ottobre del 1902 ([[Scala di magnitudo del momento sismico|magnitudo]] 4,8) e nel maggio del 1903 (magnitudo 4,6).<ref>{{Cita web|url=http://emidius.mi.ingv.it/CPTI04/finestra1900_1963.html|titolo=Catalogo dei terremoti italiani. Finestra temporale: 1900 - 1963|sito=INGV|data=28 giugno 2016|accesso=18 luglio 2016}}</ref> |
Nuovi terremoti, non è chiaro se collegati o meno a quello del 1898, tornarono ad interessare Rieti nell'ottobre del 1902 ([[Scala di magnitudo del momento sismico|magnitudo]] 4,8) e nel maggio del 1903 (magnitudo 4,6).<ref>{{Cita web|url=http://emidius.mi.ingv.it/CPTI04/finestra1900_1963.html|titolo=Catalogo dei terremoti italiani. Finestra temporale: 1900 - 1963|sito=INGV|data=28 giugno 2016|accesso=18 luglio 2016}}</ref> |
||
== Danni == |
== Danni e interventi di ricostruzione == |
||
[[File:Terremoto di Rieti del 1898 - 11.jpg|thumb|left|upright|Il [[Teatro Flavio Vespasiano]], inaugurato cinque anni prima]] |
|||
Il terremoto lasciò gravemente danneggiati gran parte degli edifici di Rieti, con numerose perdite sia nel patrimonio artistico che nella fruibilità delle loro funzioni civili o religiose. |
|||
⚫ | |||
Tra gli edifici lesionati ci fu il [[Teatro Flavio Vespasiano]], inaugurato appena cinque anni prima, dove crollò la [[cupola]] (insieme all'affresco di Giuseppe Casa che la ornava) e una parte della facciata. Alla sua ricostruzione, nel 1901, la cupola venne ornata con una nuova pittura realizzata da Giulio Rolland.<ref>{{Cita web|url=http://www.rieti2000.it/r2k/dove/lasabina/6.htm|titolo=TRADIZIONI POPOLARI - Il teatro a Rieti|sito=Rieti 2000|accesso=14 febbraio 2018}}</ref> |
|||
⚫ | |||
[[File:Terremoto di Rieti del 1898 - 03.jpg|thumb|upright|[[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|Piazza Vittorio Emanuele]] con il [[Palazzo Comunale (Rieti)|municipio]] danneggiato e l'albergo della Croce Bianca successivamente demolito]] |
|||
Il [[Palazzo Comunale (Rieti)|Palazzo Comunale]] fu gravemente danneggiato, con il crollo di diverse parti della struttura e la caduta della campana dell'orologio civico.<ref name="messaggero 30 giu" /> Il 20 luglio collassò un'altra ala del municipio,<ref>{{Cita news|titolo=Echi del terremoto a Rieti|pubblicazione=Il Messaggero|data=23 luglio 1898|pagina=4, col. 2}}, consultabile online su {{Cita|ASR|[http://www.asrieti.it/PUBBLICAZIONI/terremoto/messaggero.htm pagina su Il Messaggero]}}</ref> che pochi giorni dopo fu sgomberato e trasferito in [[palazzo Vincentini]], permettendo l'inizio della demolizione delle parti pericolanti.<ref>{{Cita news|titolo=Echi del terremoto a Rieti|pubblicazione=Il Messaggero|data=24 luglio 1898|pagina=2, col. 3}}, consultabile online su {{Cita|ASR|[http://www.asrieti.it/PUBBLICAZIONI/terremoto/messaggero.htm pagina su Il Messaggero]}}</ref> Mentre alcuni sostenevano la necessità di demolire e riedificare l'intero edificio, l'architetto [[Giuseppe Sacconi]] propose di riparare e consolidare il fabbricato esistente, e nel 1903 il consiglio comunale accolse quest'ultima proposta.<ref>{{Cita libro|autore=[[Francesco Palmegiani]]|titolo=Rieti e la Regione Sabina. Storia, arte, vita, usi e costumi del secolare popolo Sabino: la ricostituita Provincia nelle sue attività|città=Roma|editore=edizioni della rivista Latina Gens|anno=1932|pagina=232}}</ref> Gli interventi di riparazione furono avviati nel 1909 ed eseguiti dall'architetto [[Cesare Bazzani]].<ref>{{Cita web|url=http://guide.travelitalia.com/it/guide/rieti/palazzo-comunale-rieti/|titolo=Palazzo Comunale - Rieti|sito=Travel Italia|accesso=14 febbraio 2018}}</ref> |
|||
Rimase pericolante anche l'edificio adiacente al Palazzo Comunale, che ospitava il principale albergo della città (l'albergo della Croce Bianca) ed era attribuito da alcuni al [[Giuseppe Valadier|Valadier]].<ref>{{Cita web|url=http://www.frontierarieti.com/wordpress/download/Slide_di_presentazione_dei_progetti.pdf|titolo=POR FESR LAZIO 2007-2013 - Piano Locale Urbano di Sviluppo (P.L.U.S.): “Fare centro - Fare città” - Sintesi generale|pagina=89|accesso=27 febbraio 2018}}</ref> Il problema della ricostruzione dell'albergo si trascinò a lungo e fu risolto definitivamente solo negli anni Trenta, quando su un altro lato della piazza fu costruito il nuovo albergo centrale (il ''Quattro Stagioni'') mentre il vecchio albergo fu demolito e sostituito dalla torre in [[stile razionalista]] ancora oggi presente.<ref>{{Cita|Saladino, Somma|pag. 95}}</ref> |
|||
⚫ | Il terremoto peggiorò la già precaria stabilità del [[Palazzo Vescovile (Rieti)|Palazzo Vescovile]] e dell'[[Arco di Bonifacio VIII]],<ref name="tozzi tutela patrimonio" /> e fece crollare alcuni tratti della [[Mura di Rieti|cinta muraria medievale]].<ref name="messaggero 30 giu" /> A causa del terremoto crollarono inoltre gran parte delle [[Altana|altane]] che ornavano gli edifici della città, una caratteristica architettonica tipica e precedentemente molto diffusa, di cui sopravvissero solo pochi esempi.<ref name="lorenzetti" /> |
||
⚫ | Furono danneggiati inoltre i centri della vita economica e civile come l'ospedale,<ref name="messaggero 29 giu" /> lo [[Zuccherificio di Rieti|zuccherificio]] (nel quale crollò una ciminiera e furono lesionate le pareti esterne),<ref name="messaggero 30 giu">{{Cita news|titolo=Il terremoto a Rieti|pubblicazione=Il Messaggero|data=30 giugno 1898|pagina=2 (col. 5 e 6)}}, consultabile online su {{Cita|ASR|[http://www.asrieti.it/PUBBLICAZIONI/terremoto/messaggero.htm pagina su Il Messaggero]}}</ref> la caserma dei Carabinieri e il carcere di [[Chiesa di Santa Scolastica|Santa Scolastica]].<ref name="rieti in vetrina">{{Cita news|url=http://rietinvetrina.it/28-giugno-1898-28-giugno-2016-118-anni-dal-terremoto-che-inginocchio-rieti/|titolo=28 giugno 1898 – 28 giugno 2016, 118 anni dal terremoto che inginocchiò Rieti|sito=Rieti in Vetrina|data=28 giugno 2016|accesso=18 luglio 2016}}</ref> |
||
Quasi tutte le chiese furono danneggiate, in particolare la [[Chiesa di San Francesco (Rieti)|chiesa di San Francesco]] dove crollò la volta barocca (in seguito sostituita da un [[tetto a capriate]] ancora oggi presente) e la [[Basilica di Sant'Agostino (Rieti)|chiesa di Sant'Agostino]] a cui crollò il tetto.<ref name="rieti in vetrina" /><ref name="messaggero 30 giu" /> Subì danni notevoli anche il [[Palazzo del Seminario (Rieti)|seminario vescovile]].<ref name="messaggero 30 giu" /> |
|||
[[File:Rear of Castelfranco Tower (2669334596).jpg|thumb|upright|La torre di [[Castelfranco (Rieti)|Castelfranco]], parzialmente crollata con il terremoto del 1898]] |
[[File:Rear of Castelfranco Tower (2669334596).jpg|thumb|upright|La torre di [[Castelfranco (Rieti)|Castelfranco]], parzialmente crollata con il terremoto del 1898]] |
||
⚫ | Il campanile duecentesco della [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)|cattedrale di Santa Maria Assunta]] rimase pericolante<ref name="messaggero 30 giu" /> e fu condannato alla demolizione dal [[Genio civile]], salvandosi solo grazie all'opposizione del vescovo [[Bonaventura Quintarelli]] che pagò personalmente le spese del consolidamento.<ref name="tozzi tutela patrimonio">{{Cita web|url=http://orizzonti.vazia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=347|autore=Ileana Tozzi|titolo=La tutela del patrimonio architettonico e storico-artistico della Diocesi di Rieti|sito=Amministrazione Beni Civici di Vazia|data=28 gennaio 2012|accesso=18 luglio 2016}}</ref> |
||
⚫ | |||
⚫ | |||
A [[Cittaducale]] furono danneggiati la torre civica, la torre angioina e vari edifici istituzionali (quali municipio, sottoprefettura, ufficio del registro e agenzia delle imposte).<ref name="messaggero 29 giu" /> |
|||
⚫ | |||
== Note == |
== Note == |
Versione delle 03:42, 27 feb 2018
Terremoto di Rieti del 1898 | |
---|---|
![]() | |
Data | 28 giugno 1898 |
Ora | 00:47[1] (CEST) |
Magnitudo Richter | 5,8[2] |
Magnitudo momento | 5,48[3] |
Distretto sismico | Faglia della Conca Reatina[2] |
Epicentro | tra Rieti e Santa Rufina 42°24′54″N 12°54′18″E |
Stati colpiti | ![]() |
Intensità Mercalli | VIII[4] |
Vittime | 7 morti[2] |
Posizione dell'epicentro
| |
Il terremoto di Rieti del 1898 fu un sisma che si verificò in Italia centrale nel 1898, con epicentro a Rieti.
Insieme al terremoto del 1298, è stato l'evento più distruttivo nella storia sismica della città tra quelli con epicentro locale.[5][6]
Eventi
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/31/Terremoto_di_Rieti_del_1898_-_10.jpg/170px-Terremoto_di_Rieti_del_1898_-_10.jpg)
Lo sciame sismico ebbe inizio nella prima metà del 1898 con delle scosse minori, le più rilevanti delle quali avvennero l'8 febbraio e il 23 aprile.[7]
Nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1898, intorno alla mezzanotte e mezza si verificò una prima, debole scossa,[1] che tuttavia non destò preoccupazioni.
Poco dopo, alle 00:47 del mattino,[1] si verificò la scossa principale: un fortissimo scuotimento di carattere ondulatorio[1] anche se di breve durata (la terra tremò per circa nove secondi), cosa che probabilmente ne limitò le conseguenze.[1] Ebbe epicentro in corrispondenza di Colle Puzzaro (al confine tra i comuni di Rieti e Cittaducale), nei pressi della frazione Cupaello e dell'odierno quartiere di Campoloniano,[3] e avvenne ad una profondità di 8,1 km.[8]
Le conseguenze più gravi si ebbero nel paese di Santa Rufina, dove il terremoto provocò cinque morti, e a Castelfranco, dove si registrarono un morto e cinque feriti.[1]
Il villaggio di Cupaello di Sotto, inoltre, venne quasi raso al suolo.[9]
A Rieti non si verificarono crolli totali, e grazie a questa circostanza si contarono molti feriti ma nessuna vittima.[10] Tuttavia i danni agli edifici furono consistenti, pari all'VIII grado della scala Mercalli:[11] pochissime costruzioni rimasero incolumi, e le lesioni gravi furono diffusissime.[12] Il terremoto lasciò la grande maggioranza degli edifici inagibili o addirittura a rischio crollo, tanto che il quotidiano Il Messaggero scrisse che «un secondo di più che avesse durato la scossa – senza esagerare – Rieti sarebbe rimasta spianata al suolo».[1] Tra i danni più frequenti furono riscontrati il crollo di tetti, solai e muri interni, il cedimento di volte e muri portanti, nonché la perdita di perpendicolarità delle pareti esterne.[13]
Feriti e danni gravi si riscontrarono inoltre a Cittaducale,[1] Torricella, Poggio San Lorenzo e Casaprota.[1]
Il sisma provocò inoltre la formazione di sette grandi spaccature nel terreno a Santa Rufina ed altre cinque spaccature vicino Castelfranco,[14] nonché l'intorbidimento delle acque delle terme di Cotilia.[15]
Gestione dell'emergenza
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c7/Terremoto_di_Rieti_del_1898_-_12.jpg/220px-Terremoto_di_Rieti_del_1898_-_12.jpg)
Subito dopo la scossa, gli abitanti di Rieti furono presi dal panico e si riversarono nelle piazze e nelle campagne, trascorrendo la notte all'aperto.[1] Il terremoto provocò inoltre l'interruzione dell'illuminazione elettrica, cosa che contribuì ad aumentare la confusione.[1]
I primi soccorsi furono portati da un gruppo di volontari dell'Assistenza Pubblica guidato dal parlamentare Domenico Raccuini.[1] Nel corso della prima giornata, per la sistemazione dei più bisognosi furono utilizzati i vagoni presenti nella stazione ferroviaria, mentre i Vigili del Fuoco iniziarono il puntellamento degli edifici pericolanti.[1] La notte seguente, alle cinque del mattino, si verificarono due leggere repliche.[16]
A causa dell'inagibilità di moltissime abitazioni, il numero degli sfollati fu altissimo e gran parte degli abitanti di Rieti non poté fare rientro a casa. Il governo Italiano incaricò il prefetto di Perugia Tommaso Tittoni di provvedere al ricovero degli sfollati,[1] e il 29 giugno inviò in città 300 vagoni ferroviari[16] e 4000 tende militari da campo,[16] insieme a cento soldati zappatori del Regio Esercito che provvedettero a montarle e a realizzare gli accampamenti[16] (dislocati nella campagna circostante alla città). Fu disposto inoltre l'invio di pane dal panificio militare di Foligno.[16]
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/5c/Terremoto_di_Rieti_del_1898_-_08.jpg/220px-Terremoto_di_Rieti_del_1898_-_08.jpg)
Grossi disagi si ebbero il 6 luglio, quando un forte temporale allagò la tendopoli;[17] inoltre, ad appena dieci giorni dal sisma, i cittadini dovettero restituire le tende e provvedere autonomamente ad una sistemazione.[18] Il 7 luglio si registrò inoltre un episodio di sciacallaggio, con la diffusione della falsa voce di un'imminente scossa, che provocò il panico tra la popolazione.[18]
Lo sciame sismico fu intenso e proseguì per diversi mesi, con decine di repliche che durarono fino al mese di settembre.[13]
Nuovi terremoti, non è chiaro se collegati o meno a quello del 1898, tornarono ad interessare Rieti nell'ottobre del 1902 (magnitudo 4,8) e nel maggio del 1903 (magnitudo 4,6).[19]
Danni e interventi di ricostruzione
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/05/Terremoto_di_Rieti_del_1898_-_11.jpg/170px-Terremoto_di_Rieti_del_1898_-_11.jpg)
Il terremoto lasciò gravemente danneggiati gran parte degli edifici di Rieti, con numerose perdite sia nel patrimonio artistico che nella fruibilità delle loro funzioni civili o religiose.
Tra gli edifici lesionati ci fu il Teatro Flavio Vespasiano, inaugurato appena cinque anni prima, dove crollò la cupola (insieme all'affresco di Giuseppe Casa che la ornava) e una parte della facciata. Alla sua ricostruzione, nel 1901, la cupola venne ornata con una nuova pittura realizzata da Giulio Rolland.[20]
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/60/Terremoto_di_Rieti_del_1898_-_03.jpg/170px-Terremoto_di_Rieti_del_1898_-_03.jpg)
Il Palazzo Comunale fu gravemente danneggiato, con il crollo di diverse parti della struttura e la caduta della campana dell'orologio civico.[16] Il 20 luglio collassò un'altra ala del municipio,[21] che pochi giorni dopo fu sgomberato e trasferito in palazzo Vincentini, permettendo l'inizio della demolizione delle parti pericolanti.[22] Mentre alcuni sostenevano la necessità di demolire e riedificare l'intero edificio, l'architetto Giuseppe Sacconi propose di riparare e consolidare il fabbricato esistente, e nel 1903 il consiglio comunale accolse quest'ultima proposta.[23] Gli interventi di riparazione furono avviati nel 1909 ed eseguiti dall'architetto Cesare Bazzani.[24]
Rimase pericolante anche l'edificio adiacente al Palazzo Comunale, che ospitava il principale albergo della città (l'albergo della Croce Bianca) ed era attribuito da alcuni al Valadier.[25] Il problema della ricostruzione dell'albergo si trascinò a lungo e fu risolto definitivamente solo negli anni Trenta, quando su un altro lato della piazza fu costruito il nuovo albergo centrale (il Quattro Stagioni) mentre il vecchio albergo fu demolito e sostituito dalla torre in stile razionalista ancora oggi presente.[26]
Il terremoto peggiorò la già precaria stabilità del Palazzo Vescovile e dell'Arco di Bonifacio VIII,[27] e fece crollare alcuni tratti della cinta muraria medievale.[16] A causa del terremoto crollarono inoltre gran parte delle altane che ornavano gli edifici della città, una caratteristica architettonica tipica e precedentemente molto diffusa, di cui sopravvissero solo pochi esempi.[13]
Furono danneggiati inoltre i centri della vita economica e civile come l'ospedale,[1] lo zuccherificio (nel quale crollò una ciminiera e furono lesionate le pareti esterne),[16] la caserma dei Carabinieri e il carcere di Santa Scolastica.[28]
Quasi tutte le chiese furono danneggiate, in particolare la chiesa di San Francesco dove crollò la volta barocca (in seguito sostituita da un tetto a capriate ancora oggi presente) e la chiesa di Sant'Agostino a cui crollò il tetto.[28][16] Subì danni notevoli anche il seminario vescovile.[16]
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c5/Rear_of_Castelfranco_Tower_%282669334596%29.jpg/170px-Rear_of_Castelfranco_Tower_%282669334596%29.jpg)
Il campanile duecentesco della cattedrale di Santa Maria Assunta rimase pericolante[16] e fu condannato alla demolizione dal Genio civile, salvandosi solo grazie all'opposizione del vescovo Bonaventura Quintarelli che pagò personalmente le spese del consolidamento.[27]
A Castelfranco il terremoto provocò il crollo della chiesa parrocchiale e dell'antica torre di guardia.[1]
A Cittaducale furono danneggiati la torre civica, la torre angioina e vari edifici istituzionali (quali municipio, sottoprefettura, ufficio del registro e agenzia delle imposte).[1]
Note
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Il terremoto di ieri notte nell'Italia Centrale, in Il Messaggero, 29 giugno 1898, p. 2 (col. 3 e 4)., consultabile online su ASR, pagina su Il Messaggero
- ^ a b c Alessandra Lancia, Terremoti, allarme del Cer: «Il centro di Rieti è a rischio», in Il Messaggero edizione di Rieti, 19 giugno 2013. consultabile online qui (pag. 116)
- ^ a b Catalogo dei terremoti italiani. Finestra temporale: 1691 - 1899, su INGV. URL consultato il 18 luglio 2016.
- ^ Risposta sismica, pag. 148
- ^ Risposta sismica, pag. 148
- ^ R. Camassi, Il terremoto di riferimento: la sequenza, storia sismica, pericolosità (PDF), su INGV, p. 18.
- ^ Brucchietti, pag. 88
- ^ Protezione Civile di Rieti, Centro studi CE.S.I.S.S., 118 anni dal Terremoto del 1898, su facebook.com. URL consultato il 18 luglio 2016.
- ^ Risposta sismica, pag. 148
- ^ Risposta sismica, pag. 150
- ^ INGV, 1898 giugno 27 23:38 Reatino, in Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani 2015. URL consultato il 13 febbraio 2018.
- ^ Risposta sismica, pag. 150
- ^ a b c Roberto Lorenzetti, Che cosa ci insegna la storia: terremoti nel Reatino dal Medioevo a oggi, su Il mondo degli Archivi, 24 novembre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2018.
- ^ Microzonazione sismica livello 1 (PDF), su Sito istituzionale del Comune di Rieti, p. 36. URL consultato il 14 febbraio 2018.
- ^ Brucchietti, pag. 86, nota a piè di pagina
- ^ a b c d e f g h i j k Il terremoto a Rieti, in Il Messaggero, 30 giugno 1898, p. 2 (col. 5 e 6)., consultabile online su ASR, pagina su Il Messaggero
- ^ Il terremoto di Rieti, in Il Messaggero, 7 luglio 1898, p. 2, col. 4., consultabile online su ASR, pagina su Il Messaggero
- ^ a b Il terremoto di Rieti, in Il Messaggero, 9 luglio 1898, p. 2, col. 1 e 2., consultabile online su ASR, pagina su Il Messaggero
- ^ Catalogo dei terremoti italiani. Finestra temporale: 1900 - 1963, su INGV, 28 giugno 2016. URL consultato il 18 luglio 2016.
- ^ TRADIZIONI POPOLARI - Il teatro a Rieti, su Rieti 2000. URL consultato il 14 febbraio 2018.
- ^ Echi del terremoto a Rieti, in Il Messaggero, 23 luglio 1898, p. 4, col. 2., consultabile online su ASR, pagina su Il Messaggero
- ^ Echi del terremoto a Rieti, in Il Messaggero, 24 luglio 1898, p. 2, col. 3., consultabile online su ASR, pagina su Il Messaggero
- ^ Francesco Palmegiani, Rieti e la Regione Sabina. Storia, arte, vita, usi e costumi del secolare popolo Sabino: la ricostituita Provincia nelle sue attività, Roma, edizioni della rivista Latina Gens, 1932, p. 232.
- ^ Palazzo Comunale - Rieti, su Travel Italia. URL consultato il 14 febbraio 2018.
- ^ POR FESR LAZIO 2007-2013 - Piano Locale Urbano di Sviluppo (P.L.U.S.): “Fare centro - Fare città” - Sintesi generale (PDF), su frontierarieti.com, p. 89. URL consultato il 27 febbraio 2018.
- ^ Saladino, Somma, pag. 95
- ^ a b Ileana Tozzi, La tutela del patrimonio architettonico e storico-artistico della Diocesi di Rieti, su Amministrazione Beni Civici di Vazia, 28 gennaio 2012. URL consultato il 18 luglio 2016.
- ^ a b 28 giugno 1898 – 28 giugno 2016, 118 anni dal terremoto che inginocchiò Rieti, su Rieti in Vetrina, 28 giugno 2016. URL consultato il 18 luglio 2016.
Bibliografia
- G. Brucchietti, Sul terremoto di Rieti del 28 giugno 1898 (PDF), Modena, 1898.
- Ludovico Marinelli, Memoria sul terremoto di Rieti, Roma, 1899.
- (IT) (EN) Valerio Comerci, Diego Molin, Federico Pasquaré Mariotto, Leonello Serva, Risposta sismica dell'area urbana di Rieti in occasione del terremoto del 27 giugno 1898 nel bacino di Vazia (RI), su Bollettino - Societa Geologica Italiana, 01/2003. URL consultato il 18 luglio 2016.
- Laura Saladino e Maria Carla Somma, Elementi per una topografia di Rieti in età tardoantica ed altomedievale, in Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, tome 105, nº1 1993. URL consultato il 27 aprile 2016.
Voci correlate
Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su terremoto di Rieti del 1898
Collegamenti esterni
- Archivio di Stato di Rieti, ENEA, Il terremoto di Rieti del 28 giugno 1898, su asrieti.it.