White Island (Isole Scilly)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
White Island
Ar Nor
La striscia di terra tidale tra White Island e St Martin's.
Geografia fisica
LocalizzazioneOceano Atlantico
Coordinate49°58′44.17″N 6°17′30.81″W / 49.978936°N 6.291893°W49.978936; -6.291893
ArcipelagoIsole Scilly
Geografia politica
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Nazione costitutivaBandiera dell'Inghilterra Inghilterra
RegioneSud Ovest
ConteaCornovaglia
Autorità unitariaIsole Scilly
Cartografia
Mappa di localizzazione: Inghilterra
White Island
White Island
voci di isole del Regno Unito presenti su Wikipedia

White Island (cornico Ar Nor, di fronte alla terraferma) è una delle maggiori isole disabitate dell'arcipelago delle Isole Scilly, nel Regno Unito; sorge al largo della costa della più settentrionale tra le isole abitate dell'arcipelago, St Martin's, alla quale è unita da una lingua di terra tidale o istmo. L'isola è classificata come "Sito di Speciale Interesse Scientifico" (SSSI) e "Geological Conservation Review" ed è gestita dall'"Isles of Scilly Wildlife Trust" per conto del Ducato di Cornovaglia.[1]

L'accesso all'isola può essere pericoloso quando l'istmo roccioso è coperto dal mare, in quanto esso è attraversato da forti correnti.[2]

L'isola non deve essere confusa con un'isola molto più piccola con lo stesso nome, che si trova al largo delle coste di Samson.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'isola disabitata sorge al largo della costa settentrionale di St Martin's. Ha una superficie di circa 15.25 ettari[3] ed era unita a St Martin's fino a tempi relativamente recenti.[4] Nel 1814 la superficie dell'isola era stimata in 50 acri[5] All'estremità nord-orientale dell'isola, fino al 1911 era possibile osservare un frammento di killas, un tipo di roccia metamorfica stratificata diffuso nel Devon e in Cornovaglia: questa tipologia di roccia un tempo ha verosimilmente coperto un'area molto maggiore.[6]

Analogamente alle isole maggiori, i toponimi sono per lo più inglesi, con l'eccezione di 'Camper', sulla costa sud-orientale (che in lingua cornica significa marea o trespolo) e 'Porthmoren', una località a ovest della striscia di ciottoli e pietre che separa le due isole. In cornico moren significa fanciulla e porth è un punto di approdo. La parte nord-occidentale dell'isola si eleva fino a 21 metri di altezza ed è sormontata dai resti di una tomba a camera. Sono presenti altri monumenti antichi, inclusi diversi tumuli preistorici.[2][7] Sono presenti anche due muri, che indicano la presenza di un sistema di campi coltivati e canali.[4] L'analisi di uno dei tumuli, condotta nel 1975, ha mostrato che esso è profondo circa 3 metri, verosimilmente dotato di doppia muratura sul lato nord e probabilmente troppo piccolo per essere una capanna a pianta circolare.[4] L'isola è classificata come 'Monumento Antico' solo in parte, ma l'ufficio archeologico della contea ha raccomandato l'iscrizione dell'intera isola.[8]

Storia naturale[modifica | modifica wikitesto]

White Island è classificata come SSSI per le praterie marittime presenti sulla sua linea di costa, per gli uccelli di mare nidificatori e per la sequenza di depositi del Pleistocene superiore del crepaccio di Chad Girt, che taglia quasi l'intera isola in due.[3] La sequenza di depositi del periodo Quaternario è la seguente:[1]

  • una terrazza marina
  • un promontorio granitico noto come Breccia di Porthloo, dal nome dell'omonimo sito su St Mary's
  • ghiaia soliflussa nota come Ghiaia di Hell Bay (dal nome dell'omonima baia su Bryher), costituita da rocce sedimentarie clastiche e löss provenienti da materiale di origine glaciale nel Mare d'Irlanda
  • un promontorio con massi erratici noto come Breccia di Bread and Cheese (dal nome del vicino sito su St Martin's).

Essendo situata al margine settentrionale dell'arcipelago, l'isola è particolarmente esposta a venti forti e nebbie saline. Di conseguenza, il sottile entisol è ricoperto da brughiera marittima trasportata dal vento, costituita principalmente da ginestra occidentale (Ulex gallii), erica cenerina (Erica cinerea) e brugo (Calluna vulgaris). La borracina inglese (Sedum anglicum), il ginestrino (Lotus corniculatus) e il caglio delle pietraie (Galium saxatile) crescono tra la prateria e le ginestre. Sui suoli più profondi domina la felce aquilina (Pteridium aquilinum), assieme al rovo comune (Rubus fruticosus) e al caprifoglio atlantico (Lonicera periclymenum). Lungo la costa occidentale dell'isola si trova una piccola area di prateria marittima, con le specie - comuni sulle Isole Scilly - della festuca rossa (Festuca rubra), dell'armeria marittima (Armeria maritima), della coclearia medicinale (Cochlearia officinalis), della piantaggine barbarella (Plantago coronopus) e della barbabietola di mare (Beta maritima).[1] Nel mese di aprile 2001, su White Island fu convalidata, per la prima volta dal 1967 sulle Isole Scilly, la presenza del lichene Pseudocyphellaria aurata: si tratta di una specie comune nelle zone tropicali, rinvenuta spesso nella Macaronesia ma rara sulla terraferma europea e considerata specie protetta nel Regno Unito.[3]

Uccelli nidificatori[modifica | modifica wikitesto]

Su White Island si riproducono quattro specie di gabbiani e una specie di procellaria. Si tratta del mugnaiaccio (Larus marinus), dello zafferano (Larus fuscus), del gabbiano reale nordico (Larus argentatus), del gabbiano tridattilo (Rissa tridactyla) e del fulmaro (Fulmarus glacialis).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c White Island Archiviato il 5 febbraio 2016 in Internet Archive. (pdf file) (Natural England, 1989), accessed 1 November 2011
  2. ^ a b White Island at megalithic.co.uk, accessed 17 April 2012
  3. ^ a b c Rosemary Parslow, The Isles of Scilly (London: HarperCollins, 2007); ISBN 978-0-00-220151-3
  4. ^ a b c Charles Thomas, 'Recent Fieldwork in the Isles of Scilly' in Cornish Archaeology, vol. 14 (1975), pp. 87–94
  5. ^ 'The Scilly Islands', in Magna Britannia: volume 3, Cornwall (1814), pp. 330-337
  6. ^ Scilly Isles Archiviato il 21 agosto 2009 in Internet Archive. at 1911encyclopedia.org
  7. ^ Council of the Isles of Scilly, Shoreline Management Plan Archiviato il 9 ottobre 2011 in Internet Archive. at ciscag.org
  8. ^ Jeanette Ratcliffe, The Archaeology of Scilly (Truro: Cornwall Archaeological Unit, 1989); ISBN 1-871162-40-8

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]