Vincenzo Macchi di Cellere (militare)

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Vincenzo Macchi di Cellere
NascitaRoma, 25 febbraio 1846
MorteRoma, 25 novembre 1934
Dati militari
Paese servitoStato Pontificio
Forza armataEsercito pontificio
ArmaArtiglieria
Anni di servizio1867-1870
GradoTenente
CampagneCampagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma
BattaglieBattaglia di Mentana
Presa di Roma
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Vincenzo Macchi di Cellere (Roma, 25 febbraio 1846Roma, 25 novembre 1934) è stato un militare e nobile italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vincenzo nacque a Roma, figlio dell'allora nobile Oreste Macchi e di sua moglie, la contessa Veronica Cenci-Bolognetti, figlia del principe di Vicovaro, Virginio. Suo prozio era il cardinale Vincenzo Macchi, mentre suo fratello Luigi diverrà anch'egli cardinale.

La sua condizione di ultrogenito lo fece propendere per la carriera delle armi e, nemmeno ventenne, nel 1867 divenne volontario nell'artiglieria pontificia come caporale, prendendo parte e distinguendosi nella battaglia di Mentana. Nel 1868 venne promosso sergente e poi, dall'anno successivo, sottotenente. Nel febbraio del 1870 venne promosso tenente ed ottenne il comando di una sezione di artiglieria con la quale, alla presa di Roma del 20 settembre di quello stesso anno, venne posto presso la porta di San Giovanni in Laterano. Durante gli scontri venne ferito da un blocco di marmo staccatosi dal portale stesso a causa di una cannonata piemontese e, rimasto tramortito, venne fatto prigioniero dalle truppe sabaude che lo trasportarono nella fortezza di Alessandria. Per interessamento personale di Vittorio Emanuele II di Savoia venne offerta a lui e ad altri nobili romani dell'esercito pontificio di entrare a far parte del Regio Esercito come aiutanti di campo del nuovo sovrano, ma il Macchi ribadì il proprio rifiuto, in rispetto al giuramento prestato a Pio IX.

Nominato Gentiluomo di Sua Santità, nel 1914 ottenne il prestigioso Ordine dello Speron d'oro e dall'anno successivo venne nominato cameriere segreto di cappa e spada da papa Benedetto XV. Dal 1920 fu l'ultimo presidente dell'Associazione Reduci pontifici.

Morì a Roma il 25 novembre 1934.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze pontificie[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dello Speron d'oro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Silvestro Papa - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore con placca dell'Ordine di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore con placca dell'Ordine Piano - nastrino per uniforme ordinaria
Croce pro Ecclesia et Pontifice - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Mentana - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine di San Ferdinando e del Merito (Regno delle Due Sicilie) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine di Francesco I (Regno delle Due Sicilie) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni Nicola Macchi Carlo Giuseppe Macchi  
 
Francesca Cecilia Bilancini  
Carlo Giuseppe Macchi  
Maria Anna Gilda Vagni  
 
 
Oreste Macchi di Cellere, I conte di Cellere  
 
 
 
Margherita Mancini  
 
 
 
Vincenzo Macchi di Cellere  
Girolamo Cenci-Bolognetti, IV principe di Vicovaro Virginio Cenci  
 
Anna Maria Bolognetti  
Virginio Cenci Bolognetti, V principe di Vicovaro  
Maria Isabella Petroni  
 
 
Veronica Cenci-Bolognetti  
Francesco Antonio Bonanno, VII principe di Roccafiorita Giuseppe Bonanno, VI principe di Roccafiorita  
 
Giustina Borromeo Grillo  
Clelia Bonanno e Branciforte  
Caterina Branciforte e Pignatelli Salvatore Branciforte, IX principe di Butera  
 
Maria Anna Pignatelli Tagliavia d'Aragona Cortés  
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario pontificio cattolico 1917, Parigi 1917, p. 736.
  • L. Pila-Carocci, La milizia pontificia. Dissertazione letta nell'Accademia degli Arcadi nella tornata del 30 gennaio 1868, Roma/Torino 1869, p. 126.
  • S. Pagano, M. Chappin, G. Coco, I "Fogli di Udienza" del Cardinale Eugenio Pacelli Segretario di Stato, vol. 1: 1930 (Collectanea Archivi Vaticani 72), Vaticano 2010, p. 450.
  • P. Raggi, La nona crociata. I volontari di Pio IX in difesa di Roma (1860-1870), Ravenna 2002, p. 12, 47, 111.
  • G. Sacchetti, In margine al 1º centenario della breccia di Porta Pia: lettere di un ufficiale pontificio prigioniero di guerra, in: Archivio della Società romana di Storia Patria 90 (1967), p. 213-235.
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