Utente:Lisuka85/Sandbox

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Durante l'età del Bronzo il territorio era abitato dalla civiltà dei castellieri come testimoniano il castelliere noto come Castellazzo di Redipuglia (XV-XI sec. a.C.) e un castelliere minore presente sul Carso tra Fogliano e Polazzo (probabilmente un ricovero per animali)[1]. La civiltà dei castellieri si fuse intorno al X sec. a.C. con quella dei Veneti che rimasero la componente principale del territorio fino al V sec. a.C. quando giunsero in regione i Celti, nello specifico i Galli Carni[2].

Per controllare meglio il confine orientale, nel 181 a.C. Roma, che aveva assimilato i Veneti e sconfitto i Celti, fondò la città di Aquileia, sotto cui giurisdizione ricadeva il territorio foglianese come parte della Regio X Venetia et Histria.

Da questo momento, e per molti secoli, il territorio seguirà il destino di Aquileia, attraverso le invasioni dei Vandali e Goti (248 d.C.), dei Visigoti (401) e degli Unni (452), la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476), la conquista della penisola da parte degli Ostrogoti (489), l'occupazione Bizantina (552), la conquista Longobarda (568, come parte del Ducato del Friuli), le scorrerie Slave e Avare (a più riprese nel VI e VII sec.), la conquista Franca (774), le devastanti scorrerie Ungare (a più riprese dal 898 al 954), il ritorno pacifico degli Slavi per ripopolare la regione (XI e XIV sec.) e la nascita dello Stato Patriarcale di Aquileia nel 1077 fino alla sua assimilazione nel 1420 da parte della Repubblica di Venezia[2].

Per aiutare il territorio a risollevarsi all'indomani delle scorrerie degli Ungari, l'imperatore Ottone I di Sassonia donò al Patriarca di Aquileia Rodoaldo diversi territori della regione, come testimonia il Privilegio del 29 aprile 967 dove viene citato per la prima volta il nome di Fogliano[3]. Nello stesso documento, tra i vari luoghi citati, vi è Aulianico, identificato con il Colle Sant'Elia il cui antico nome è Elianico e quindi l'abitato di Redipuglia.[3] Bisogna aspettare il 1267 per la comparsa in un documento di Palaz (Polazzo) pag. 16 vittori.

Per il sistema feudale vigente, dal XII al XV sec. il territorio di Fogliano e il Monfalconese furono possedimenti dei Patriarchi di Aquileia (i quali erano principi ecclesiastici del Sacro Romano Impero), che tuttavia videro a più riprese l'amministrazione dei Conti di Gorizia (in qualità di avvocati della Chiesa d'Aquileia), nemici dei Patriarchi e fedeli vassalli degli Asburgo Arciduchi d'Austria, con cui erano anche imparentati. I rapporti tra i Conti e i Patriarchi non furono pacifici e portarono a molti scontri armati in cui si inserì la Repubblica di Venezia[4].

Nel 1375 citata Fogliano in un documento di visite pastorali alla Pieve di San Pier (da cui dipende fino al 1907) e nuovamente nelle visite pastorali del 1422.

Per tutto il XV secolo il territorio è in prima linea nelle incursioni Turche che devastano il Friuli. L'Impero Ottomano nella sua lotta contro Venezia finanziò e appoggiò militarmente incursioni di cavalleria leggera irregolare con il compito risalire i Balcani, oltrepassare l’Isonzo e distruggere e depredare quanti più villaggi possibili dell’entroterra Veneziano, per poi ritornare indietro nei territori degli Ottomani con il bottino materiale e umano di quelle scorrerie.

Scorrerie avvennero nel 1415, 1463, 1469, 1470, 1471 e 1472.

Nel 1474 la Repubblica di Venezia decise la realizzazione 3 Forte Stella: a Fogliano, Gradisca e Mainizza (località presso Farra d’Isonzo). Quando i Turchi ritornano nel 1477 e nel 1478 furono bloccati dai fortini, anche se passarono più a nord e quindi riuscirono a razziare il Friuli, la valle dell'Isonzo e la Carinzia.

La Serenissima decise di ripensare tutto il sistema difensivo sull’Isonzo e nel 1479, subito dopo l’ennesima scorreria, iniziò la costruzione di una Fortezza a Gradisca (non più Fortino), con l'eliminazione dei fortini che risultavano già demoliti nel 1486.

Nel 1499, l’anno dell’ultima grande incursione dei Turchi, il comandante di Gradisca decide di non intervenire, si rinchiude con le truppe dentro la Fortezza e i turchi giungono fino al Livenza facendo 10.000 morti e 2.000 prigionieri.

Tra le truppe al soldo di Venezia per difendere il Friuli, ci sono due fratelli, Teodoro e Franco del Borgo, con i loro balestrieri a cavallo. Si distinguono contro i turchi e ricevono dei terreni in Friuli e nell’Isontino. Si distinguono nelle guerre contro gli imperiali e allargano i loro possedimenti.

Franco muore e Teodoro nel 1514 è tra i difensori della Fortezza di Osoppo presa d’assedio dagli Imperiali. Tutto sembra perduto, fa voto alla Madonna che se si salva le costruirà una chiesa.

Il miracolo avviene e lui nel 1521, riutilizzando il materiale del vecchio Forte Stella, costruisce la Chiesa di Santa Maria in Monte (a capo dei lavori la famiglia Astori, dal pupo all’ingresso, loro segno distintivo). 1521-1526 autore anonimo 1572 Giacomo Secante.

  1. ^ Carlo Marchesetti, I Castellieri preistorici di Triste e della Regione Giulia, Trieste, Museo civico di Storia naturale, 1903.
  2. ^ a b Girolamo G. Corbanese, Il Friuli, Trieste e l'Istria dalla preistoria alla caduta del Patriarcato d'Aquileia : grande atlante storico-cronologico comparato, Udine, Del Bianco, 1990.
  3. ^ a b Silvio Domini, Il Privilegio di Ottone I del 29 aprile 967 e antica cartografia monfalconese, Monfalcone, Comune di Monfalcone, 1967.
  4. ^ Pio Paschini, Storia del Friuli, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1990.