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Franco Berdini (Roma, 22 giugno 1941Roma, 23 ottobre 2011) è stato un pittore e scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Franco Berdini nacque a Roma nel 1941 da una famiglia borghese: il padre era titolare di una piccola impresa di famiglia e la madre gestiva un ristorante di Roma di cucina emiliana. Sin dalla prima giovinezza mostrò i segni di uno spiccato senso artistico e una smisurata passione per l'arte. Il desiderio di diventare un artista non trovò però i favori dei genitori, che lo volevano piuttosto ragioniere o impiegato di banca, mestieri questi molto più redditizi e sicuri. Fu il nonno paterno che lo aiutò e lo sostenne, credendo nel talento innato del nipote.

Seguirono anni di studio e di creazione; nel 1962 conseguì il diploma all’Istituto d’Arte di Roma e successivamente frequentò l’Accademia di Belle Arti e la Scuola Libera del Nudo.

La grande opportunità per il giovanissimo artista si presentò nel 1966, con il suo trasferimento a New York dove espose alla Galleria Madison Park[1]. Durante il suo soggiorno nella Grande Mela intrecciò rapporti di conoscenza e di amicizia con il jet set dell’arte del momento[senza fonte]. Tornato in Italia sposò la fidanzata Mirna, dalla cui unione nacquero i figli, Valerio e Diana.

Dal 1970 al 1992 fu titolare della Cattedra di Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila e successivamente ricoprì lo stesso incarico all’Accademia di Belle Arti di Roma fino al 2007.

La sua carriera artistica, intanto, non conobbe sosta, numerosi i premi vinti e le mostre personali[senza fonte]. Nel 1978 iniziò una lunga ricerca sul Rinascimento e studiò in particolare i segreti dell’arte di Leonardo da Vinci: astrologia, alchimia, esoterismo, cabala, numerologia vennero raccolti in un saggio iconologico dal titolo “Magia e Astrologia nel Cenacolo di Leonardo” pubblicato nel 1982. La presentazione portava la firma di Giulio Carlo Argan. Leonardo divenne così l’incentivo culturale per una ricerca artistica che ritornerà spesso nell'opera di Berdini.

Nello stesso anno, espose alla Galleria Editalia trenta sculture-ritratto denominate “Astrolografie”. Si trattava di una serie di oroscopi di personaggi celebri tra cui Petrarca, Jung, Freud, dove il disegno del tema natale astrologico veniva proiettato dal piano orizzontale a quello verticale. Il materiale usato, il perspex, inciso e dipinto, rimandava a giochi di trasparenze, di pieni e di vuoti, che catturano immagini molteplici e complicano i punti di vista. Artista completo, si dedicò anche al teatro, e nel 1984 sotto la regia del fratello Alessandro, curò le scenografie di “Lancillotto e Ginevra” al teatro “La Piramide” di Roma[senza fonte].

Nel 1986, il critico Arturo Schwarz invitò l’artista con due “Astrolografie” di Leonardo da Vinci e di Beethoven ed un grande disegno a china su carta “Filosofia Segreta” alla XLII Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia dal titolo "Arte e alchimia", diretta da Maurizio Calvesi[senza fonte]. Nel 1988 venne invitato dalla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea assieme al pittore Novelli e allo scultore Umberto Mastroianni a partecipare alla III Biennale del Cairo, vincendo il I° premio internazionale per la scultura[senza fonte]. Nell’ottobre dell’89, in occasione dell’“Octobre Lyonnais d’Art Contemporain”, venne invitato per una mostra personale di oltre 100 opere al Centre Caisse d’Epargne di Lione[senza fonte]. Contemporaneamente pubblicò il secondo saggio su Leonardo da Vinci “La Gioconda chi è” con prefazione di Franco Cardini, un itinerario costellato di riti, culti e risonanze astrologiche attorno alla figura della Gioconda.

Nel febbraio 1991, alla Galleria Anna D’Ascanio, il critico d'arte Lorenzo Mango presentò “Irrgarten”, una serie di labirinti della scrittura scolpiti ed incisi in pietra bianca e marmo nero del Belgio. Nello stesso anno, l’artista firmò le scene per la trasmissione televisiva “I.T.- Incontri Televisivi”, condotta da Mino Damato per TMC, in collaborazione con Vittorio Storaro che curò l'ideazione fotografica. Nel 1992, la Galleria Anna D’Ascanio, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Lione, espose una serie di libri dalle pagine in pietra ispirate dalle note di un raro brano musicale di Bach[senza fonte]. E’ dello stesso anno la scultura in pietra bianca dal titolo “Paese Libero”, posta a Collebrincioni, in provincia de L'Aquila. Nuovi libri e pagine di pietra rappresentarono l’Italia nel 1994 al Palaexpo di Ginevra[senza fonte]. In questi anni nacquero i “Codices”, libri fatti di pesante carta pressata su cui l’artista incide con il bulino dune bianche, in cui racchiude labirinti abitati da conchiglie e perle, pietre dure e fossili.

La sua infaticabile “energia artistica” si espresse in innumerevoli modi. La passione per l’arte culinaria, che aveva origini lontane in Franco Berdini, divenne in questo periodo un veicolo per creare opere d'arte. Nel 2001 venne invitato, come esperto, al programma “A tavola con l'arte” per il canale RaiSat - Gambero Rosso Channel, durante il quale interpretò le opere di grandi artisti del passato e contemporanei, cucinate in studio da un famoso chef[senza fonte]. Per la rivista Art & Dossier, curò la rubrica “A Cena con Babette”, una serie di articoli dedicati a quei dipinti che hanno come soggetto il cibo, la cucina e le bandigioni. Nel 2004, “imbandì” un evento a Roma creando, negli spazi della Galleria Soligo, un enorme quadro a base di couscous e spezie colorate, servendolo poi ai suoi invitati. Seguì, dopo questa performance, la pubblicazione del piccolo saggio “Cous-Cous Magreb”, edito dalla B&D Edizioni.

Il suo amore per il teatro non si era esaurito, e, nel 2007 mise in scena in collaborazione con i suoi studenti, nel cortile dell’Accademia di Belle Arti di Roma, “Na’ Svojatura”, una rappresentazione veristica di una Roma che cambia, perdendo il contatto con i suoi usi e costumi, sottomessa alla legge dei fast food. Berdini ne curò, non soltanto la regia, la scenografia e la sceneggiatura, ma, in una sorta di nostalgia pasoliniana, selezionò il suo cast di attori, cantanti, ballerini e giocolieri direttamente da artisti di strada. Questa fu anche l'occasione per dire, a modo suo, addio ai suoi amati studenti e all'insegnamento in Accademia che si concludeva così dopo tanti anni.

Nel 2003 morì la madre Luciana e la moglie da cui era già separato da alcuni anni. Queste perdite coincisero con la scoperta della sua malattia.

Negli anni che seguirono, numerosi furono i suoi viaggi in India, terra da sempre amata, dove trovò, nella “parola” e nel “fotogramma”, un nuovo modo di espressione artistica. Definiva sé stesso "un operaio qualificato dell’arte, l’ordine delle cose soffoca la spontaneità, quello che io reputo importante è l’opera, l’atto creativo, la naturalezza dell’azione e l’autenticità del sentimento". Nel 2008 espose nove “Codices” alla mostra curata dal critico d'arte Gioia Mori “Un libro in maschera”, mentre nel 2010 partecipò alla sua ultima mostra “Quadratonomade - 100% periferia” con una scatola-lettera proveniente dall'India e destinata a una periferia romana: una scatola con ceralacca rossa e francobolli indiani, in cui si racchiudono i ricordi di una conversazione davanti al mare, sorseggiando un tè con la persona amata.

Nell’aprile del 2011 le sue condizioni di salute si aggravarono e, trasferitosi nella campagna a nord di Roma, si ritirò dal “palcoscenico della vita” - come lui amava definirlo - il 23 ottobre del 2011. Oltre alle tele, ai disegni, alle incisioni, alle sculture in perspex, rimangono di lui una serie di scritti inediti e la sua ultima fatica “Nel Dio dalla pelle azzurra”, documentario girato in India di cui curò personalmente fotografia e regia, accompagnato dalla compagna di quest'ultimo scorcio di vita, Ivana Mauro, che per lui ne scrisse la sceneggiatura.

Mostre personali[modifica | modifica wikitesto]

  • 1965 Galleria Scorpio, Roma
  • 1966 Galleria Madison Park, New York
  • 1969 Galleria SM13, Roma - Galleria L’Arco, Macerata
  • 1970 Galleria Studio 42, Bologna
  • 1971 Galleria dell’Obelisco, Roma
  • 1972 Galleria Il Fiore, Firenze
  • 1974 Centro d’Arte Settimiano, Roma
  • 1976 Galleria 2B, Bergamo
  • 1978 Galleria Il Cortile, Bologna
  • 1982 Galleria Editalia, Roma
  • 1984 Galleria L’Officina, Trieste
  • 1985 Galleria Quarto S. Giusta, L’Aquila
  • 1987 Spazio-Documento, Roma
  • 1988 Galleria Studio S, Roma
  • 1989 Centro d’Arte, Caisse d’Epargne, Lione
  • 1991 Galleria Anna D’Ascanio, Roma
  • 1992 Galleria Anna D’Ascanio, Istituto Italiano di Cultura, Lione
  • 1994 Galleria Anna D’Ascanio, Ambasciata d’Italia, Palaexpo, Ginevra

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • 1982 “Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo”, presentazione di Giulio Carlo Argan edito da Editalia, Roma
  • 1989 “La Gioconda chi è”, presentazione di Franco Cardini edito da Tomo Edizioni, Roma
  • 2004 "Cous-Cous Maghreb", B&D Edizioni, Roma

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ TestoNota

M. Albertazzi, “Berdini avvince coi suoi viaggi spaziali”, Il Progresso Italoamericano, New York, maggio, 1966

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • S. Evremond, “Berdini”, France-Amerique, New York, giugno, 1966
  • N. Love, “76 Viaggi Spaziali”, Lo Specchio, giugno, 1966
  • E. Villa, presentazione in catalogo, Galleria dell’Obelisco, Roma, aprile, 1971
  • L. Trucchi, “Berdini all’Obelisco”, Momento Sera, pag. 12, maggio, 1971
  • C. Paternostro, “Berdini all’Obelisco”, La Rassegna di Roma, n° 5, 1971
  • F.C. Crispolti, Catalogo Video-Obelisco, Video Libro n° 1, maggio, 1971
  • F.C. Crispolti, “Berdini”, Panorama delle Arti, n° 3, 1971
  • I. Baldini, “Nasce l’evento video-registrato”, Paese Sera, maggio, 1971
  • F. Menna, presentazione in catalogo, Galleria d’Arte Settimiano, Roma, 1974
  • L. Trucchi, “Berdini al Settimiano”, Momento Sera, 27-28 marzo, 1974
  • L. Lanzara, “L’architettura di Berdini”, Ore 12, marzo, 1974
  • Corona Cinematografica, “Le Proietti-v-azioni di Berdini”, Cinemondo, n° 244, 1974
  • E. Villa, presentazione in catalogo, Qui Arte Contemporanea, Roma, maggio, 1982
  • M. De Candia, “Berdini all’Editalia”, La Repubblica, maggio, 1982
  • C. Paternostro, “Berdini all’Editalia”, L’Osservatore Romano, giugno, 1982
  • E. Bilardello, “Franco Berdini all’Editalia”, Il Corriere della Sera, giugno, 1982
  • G.C. Argan, prefazione al saggio “Magia e astrologia nel Cenacolo di Leonardo”, Editalia, giugno, 1982
  • A. Stocco, “Pennelli e astri”, intervista con Argan, Il Messaggero, dicembre, 1982
  • V. Apuleo, “Leonardo superstar”, Il Messaggero, dicembre, 1982
  • M. Costanzo, Retequattro R.T.I., dicembre, 1982
  • F. Perfetti, “Cristo il Sole, Giuda lo Scorpione”, Il Giornale d’Italia, gennaio, 1983
  • S. Orienti, “Astrologia nel Cenacolo”, Il Popolo, gennaio, 1983
  • S. Giannelli, “Anche l’astrologia nel Cenacolo”, La Discussione, gennaio, 1983
  • F. Dentice, “Giuda lo Scorpione”, Espresso, gennaio, 1983
  • F. Cariglia, “Franco Berdini e il Cenacolo”, Il Giornale dei misteri, febbraio, 1983
  • V. Mantovani, “Il Cenacolo e lo Zodiaco”, Epoca, marzo, 1983
  • G. Cialini, “Un’originale ipotesi di Berdini”, La Nazione, marzo, 1983
  • G. Cialini, “Leonardo e l’astrologo”, La Sicilia, marzo, 1983
  • W. Mauro, “Franco Berdini e il Cenacolo”, Il Mattino, marzo, 1983
  • N.F. Grazzini, “Che c’entrano i Pesci nell’ultima Cena ?”, L’Unità, marzo, 1983
  • M. Bussagli, “Leonardo Astrologo”, Il Tempo, aprile, 1983
  • E. Bonaccorti e M. Damato, intervista con Franco Berdini, Italia Sera, RAI 1, aprile, 1983
  • F. Berdini, “Lo Zodiaco nascosto di Leonardo”, Abstracta n° 3, 1984
  • F. Berdini, “Leonardo’s Hidden Zodiac”, Ciao, 1984
  • G. Carbi, “Un Leonardo astrale nell’opera di Berdini”, Messaggero Veneto, marzo, 1984
  • G. Carbi, “L’Astrologia di Leonardo”, Il Piccolo, Trieste, marzo, 1984
  • M. Prosperi, “Lancillotto e Ginevra”, Il Tempo, marzo, 1984
  • G. De Chiara, “Divertimento letterario su un dramma cavalleresco”, L’Avanti, marzo, 1984
  • T. Chiaretti, “Favola postmoderna di un grande amore fra donna e cavaliere”, La Repubblica, marzo, 1984
  • U. Soddu, “Dai versi di una favola chimica”, Il Messaggero, marzo, 1984
  • A. Schwarz, Cat. “XLII Biennale di Venezia”, Arte e Scienza, Electa, 1986
  • S. Giannattasio, “XLII Biennale di Venezia”, L’Avanti, giugno, 1986
  • V. Apuleo, “Da e verso Il Cairo, segno di reciprocità”, Il Messaggero, ottobre, 1988
  • G.L. Rondi, “Passaggio per Il Cairo, le piramidi di Franco Berdini”, Il Tempo, ottobre, 1988
  • S. Severi, “Da e verso Il Cairo”, Itinerario Lazio, novembre, 1988
  • M. Ursino, Catalogo III Biennale del Cairo, Egitto, dicembre-gennaio, 1988/89
  • C. Siniscalco, Intervista con il Ministro della Cultura egiziana Farouk Hosny, Art e Dossier, maggio, 1988
  • El Aharam, “A Franco Berdini il 1° Premio di scultura”, Newspaper, dicembre, 1988
  • Roze El - Yousef, “Franco Berdini premiato alla Biennale del Cairo”, Magazin, gennaio, 1989
  • L. Folci, “A Berdini il premio della Giuria della III Mostra Internazionale del Cairo”, Parlamento Internazionale, febbraio, 1989
  • Flash Art News, “F. Berdini premiato alla Biennale del Cairo”, giugno, 1989
  • L. Cherubini, presentazione in catalogo “Enigmi”, Tomo Edizioni, Lione, 1989
  • B. Patrick, “Les énigmes de Franco Berdini”, Le Progres, ottobre, 1989
  • F. Vallet, “Les énigmes”, Telelyon - Metropole, ottobre, 1989
  • M.F. De Biagi, “La Gioconda chi è”, Master News Agency, luglio, 1989
  • G. Cialini, “La Gioconda chi è”, Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale, ottobre, 1989
  • A. Tiburzi, “Un interrogativo che ha cinque secoli”, A.G.I., ottobre, 1989
  • C. Paternostro, “L’enigma Monna Lisa”, L’Osservatore Romano, novembre, 1989
  • A. De Pascalis, “La Gioconda chi è”, Abstracta, dicembre, 1989 -
  • L. Trucchi, “Lo scaffale dei migliori, Franco Berdini”, Il Giornale, dicembre, 1989
  • G. Tedeschi, “Magico viaggio intorno alla Gioconda”, Il Popolo, dicembre, 1989
  • T. Gazzini, “Sorrisi o tentazioni ? Studi sul mistero della Gioconda di Leonardo”, Il Piccolo, gennaio, 1990
  • E. Casciola, “Viaggio intorno a Monna Lisa visto da Franco Berdini”, Dossier, gennaio, 1990
  • M. Felci, “Franco Berdini e la Gioconda”, servizio radiofonico RAI 1, gennaio, 1990
  • C. Banterla, “La Gioconda chi è”, Millelibri, maggio, 1990
  • C. Costantini, “C’è l’ombra di Edipo nel sorriso di Monna Lisa”, Il Messaggero, giugno, 1990
  • L. Cherubini, “Gli enigmi di Franco Berdini”, Arte Tra, L’Aquila, 1990
  • L. Mango, presentazione in catalogo “Irrgarten”, Galleria Anna D’Ascanio, Roma, febbraio, 1991
  • P. Ferri, “I labirinti di Franco Berdini”, Arte Umbria, marzo, 1991
  • M. De Candia, “Berdini alla Galleria Anna D’Ascanio”, febbraio, 1991
  • C. Casorati, presentazione in catalogo “Intervento sul territorio di una scultura di Franco Berdini dal titolo Paese libero”, Collebrincioni, L’Aquila, 1991
  • G.C. Argan, presentazione in catalogo, Galleria Anna D’Ascanio, Istituto Italiano di Cultura a Lione, aprile, 1992
  • G. Rusconi, “L’Italia a Ginevra”, Corriere del Ticino, maggio, 1994
  • A. Gatti, “Pagine di pietra”, Corriere del Ticino, aprile, 1994
  • A. Imponente, “Arte negli edifici pubblici”, Palombi Editore, Roma, 1996
  • G. Mori, “Franco Berdini: le geometrie dell’universo”, Art e Dossier, n°120, febbraio, 1997
  • G. Mori, “Una scatola dall'India. Mittente: Franco Berdini”, catalogo “Quadratonomade - 100% Periferia”, 2011