Tribunale Nazionale Supremo

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Tribunale Nazionale Supremo
Nome originaleNajwyższy Trybunał Narodowy
SiglaNTN
StatoBandiera della Polonia Polonia
Istituito18 febbraio 1946
Soppresso1948

Il Tribunale Supremo Nazionale (in polacco: Najwyższy Trybunał Narodowy, NTN) fu un tribunale per i crimini di guerra attivo in Polonia dal 1946 al 1948. Obiettivi e finalità furono definiti dal Consiglio nazionale di Stato nei decreti del 22 gennaio e del 17 ottobre 1946 e 11 aprile 1947. La nuova legge si basava su un precedente decreto del 31 agosto 1944 emanato dal nuovo regime polacco imposto dai sovietici, con giurisdizione sui criminali fascisti - hitleriani e traditori della nazione polacca.[1][2] Il Tribunale presiedette sette casi di alto profilo che coinvolsero in totale 49 individui.[3]

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

La Germania nazista occupò la Polonia nel 1939, in queste regioni furono compiute molte atrocità. La Dichiarazione di Mosca del 1943 affermò che i tedeschi giudicati colpevoli di crimini di guerra sarebbero stati rimandati nei paesi in cui avevano commesso tali crimini e "giudicati sul posto dai popoli che avevano oltraggiato". La Polonia, che soffrì pesantemente a causa delle atrocità naziste, identificò oltre 12 000 criminali di cui chiese l'estradizione; in realtà furono estradati circa 2 000 criminali tedeschi in Polonia (dal 1945 in poi, la maggior parte prima del 1949).[4]

Lo Stato clandestino polacco istituì i propri tribunali speciali nella Polonia occupata, che processarono e pronunciarono sentenze su alcuni dei criminali di guerra tedeschi. Le autorità comuniste polacche del Comitato Polacco di Liberazione Nazionale (PKWN), che non riconobbero lo Stato clandestino e in alcuni casi perseguitarono attivamente le persone ad esso collegate, stabilirono una propria struttura alternativa, che, con la vittoria delle autorità comuniste sullo Stato clandestino, divenne dominante nella Polonia del dopoguerra. Le autorità del PKWN autorizzarono l'istituzione dei tribunali penali speciali il 12 settembre 1944 per processare i criminali di guerra tedeschi. Il 22 gennaio 1946 fu costituito il Tribunale Supremo Nazionale ad istanza unica, con la missione di processare i principali autori dei crimini commessi dal Terzo Reich nei territori polacchi occupati.[5][6]

Giurisdizione e poteri[modifica | modifica wikitesto]

La giurisdizione e i poteri del Tribunale furono definiti con i decreti del 22 gennaio e del 17 ottobre 1946 e con decreto del 11 aprile 1947. La legge applicata fu il decreto 31 agosto 1944 «concernente la punizione dei criminali fascista-hitleriani colpevoli di omicidio e di maltrattamento della popolazione civile e dei prigionieri di guerra e punizione dei traditori della Nazione polacca».[1] Non ci fu appello dai verdetti del Tribunale.[3]

Composizione del tribunale[modifica | modifica wikitesto]

Il tribunale aveva tre giudici, quattro membri della giuria, procuratori e difensori. Il giudice più noto fu Emil Stanisław Rappaport.

Processi[modifica | modifica wikitesto]

Il Tribunale Supremo Nazionale al completo nel processo contro Amon Göth, 1946
Processo di Varsavia, 1946-1947
Processo di Auschwitz, Cracovia, 1947

Sette processi furono portati davanti al Tribunale Supremo Nazionale nel periodo 1946-1948:[5]

  1. Il processo ad Arthur Greiser, capo della Città Libera di Danzica e in seguito governatore del Reichsgau Wartheland
    Il processo ebbe luogo a Poznań, dal 22 giugno al 7 luglio 1946.
    Sentenza: pena di morte, eseguita.
  2. Il processo ad Amon Göth, comandante del campo di concentramento di Kraków-Płaszów
    Il processo ebbe luogo a Cracovia, dal 27 agosto al 5 settembre 1946.
    Sentenza: pena di morte, eseguita.
  3. Il processo a Ludwig Fischer, Ludwig Leist, Josef Meisinger, Max Daume, tutti e quattro gli alti funzionari nazisti della Varsavia occupata
    Il processo ebbe luogo a Varsavia dal 17 dicembre 1946 al 24 febbraio 1947.
    Sentenza: Fischer, Meisinger, Daume alla pena di morte, Leist a 8 anni, condanne eseguite.
  4. Il processo a Rudolf Höß, uno dei comandanti del campo di concentramento di Auschwitz
    Il processo ebbe luogo a Varsavia dall'11 marzo al 29 marzo 1947.
    Sentenza: pena di morte, eseguita.
  5. Il processo di Auschwitz, contro i 40 nazisti responsabili della gestione del campo di concentramento di Auschwitz (tra cui uno dei comandanti, Arthur Liebehenschel).
    Il processo ebbe luogo a Cracovia dal 24 novembre al 16 dicembre 1947.
    Sentenza: 23 condanne a morte, 17 condanne da 3 anni di reclusione fino all'ergastolo; una persona, Hans Münch, assolta per il comportamento umano e per aver consentito la sopravvivenza di numerosi pazienti.
  6. Il processo ad Albert Forster, governatore del Reichsgau Danzig-Westpreußen
    Il processo ebbe luogo a Danzica dal 5 aprile al 29 aprile 1948.
    Sentenza: pena di morte, eseguita.
  7. Il processo a Josef Bühler, segretario di Stato e vicegovernatore del Governatorato Generale
    Il processo ebbe luogo a Cracovia dal 17 giugno al 5 luglio 1948.
    Sentenza: pena di morte, eseguita.

I primi due processi, contro Greiser e contro Göth, furono completati prima che fosse emessa la sentenza dal Tribunale Militare Internazionale di Norimberga il 30 settembre 1946.[5] Il Tribunale dichiarò anche che il Governatorato Generale fu un'istituzione criminale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b United Nations War Crimes Commission, Law reports of trials of war criminals: United Nations War Crimes Commission, Wm. S. Hein Publishing, 1997, ISBN 1-57588-403-8, Google Print, p.18
  2. ^ Andrzej Rzepliñski, Prosecution of Nazi Crimes in Poland in 1939–2004 (PDF), su gotoslawek.org, International Expert Meeting on War Crimes, Genocide, and Crimes against Humanity (IPSG), 23–25 marzo 2004. URL consultato il 28 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  3. ^ a b (PL) Najwyższy Trybunał Narodowy, su portalwiedzy.onet.pl, WIEM Encyklopedia. URL consultato il 22 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2011).
  4. ^ Janusz Gumkowski e Tadeusz Kołakowski, Zbrodniarze hitlerowscy przed Najwyższym Trybunałem Narodowym, Varsavia, Wydawnictwo Prawnicze, 1965.
  5. ^ a b c (ENPL) Andrzej Rzepliński, Prosecution of Nazi Crimes in Poland in 1939-2004 (PDF), su gotoslawek.org, 3 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  6. ^ Ściganie zbrodni nazistowskich w Polsce w latach 1939-2004, su ipn.gov.pl, Institute of National Remembrance. URL consultato il 23 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tadeusz Cyprian e Jerzy Sawicki, Siedem procesów przed Najwyższym Trybunałem Narodowym, Poznań, 1962.
  • Various authors, W czterdziestolecie powołania Najwyższego Trybunału Narodowego. Materiały posiedzenia naukowego 20 I 1986 (Forty years after the foundation of the Highest National Tribunal. Papers of a scientific session on Jan 20th 1986), in Główna Komisja Badania Zbrodni Hitlerowskich w Polsce, Varsavia, 1986.
  • David M. Crowe, The Holocaust: Roots, History, and Aftermath, Westview Press, 2008, pp. 423–425, ISBN 0-8133-4325-9.
  • Mark A. Drumbl, Germans are the Lords and Poles are the Servants. The Trial of Arthur Greiser in Poland, 1946., in Kevin Jon Heller e Gerry J. Simpson, The Hidden Histories of War Crimes Trials, Oxford University Press, 2013, ISBN 978-0-19-967114-4.
  • Andrzej Rzepliński, Prosecution of Nazi Crimes in Poland in 1939-2004, marzo 2004.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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