The Shadow Self

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
The Shadow Self
album in studio
ArtistaTarja
Pubblicazione5 agosto 2016
Durata66:02
Dischi1
Tracce11
GenereSymphonic metal[1][2]
Rock sinfonico[1]
EtichettaearMUSIC
ProduttoreTarja
Registrazione2015-2016
Tarja - cronologia
Album precedente
(2016)
Singoli
  1. Innocence
    Pubblicato: 24 giugno 2016
  2. No Bitter End
    Pubblicato: 5 agosto 2016
  3. Demons in You
    Pubblicato: 7 ottobre 2016

The Shadow Self è il settimo album in studio della cantante finlandese Tarja, pubblicato nell'agosto 2016, anticipato dal prequel The Brightest Void, pubblicato due mesi prima.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

The Shadow Self è un album symphonic rock e symphonic metal contenente otto inediti, una cover e due brani già apparsi nel prequel The Brightest Void, ossia No Bitter End e Eagle Eye, seppure in una versione differente. Il batterista Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers suona la batteria nelle tracce 2, 3 e 11.[4] The Shadow Self è stato influenzato dal concetto di yin e yang[5] e, insieme a The Brightest Void, richiama il dualismo luce-oscurità, rappresentando l'oscurità laddove il prequel rappresenta la luce.[6]

L'album si apre con il singolo Innocence, caratterizzato da un accompagnamento con il pianoforte, suonato dalla stessa Tarja.[1][7] La traccia Demons in You vede la partecipazione della frontwoman degli Arch Enemy, Alissa White-Gluz, che canta sia in growl che in clean.[1] Supremacy è la cover dell'omonimo brano dei Muse.[1] In Eagle Eye, Tarja duetta col proprio fratello Toni Turunen,[7] ma, a differenza della versione presente in The Brightest Void, la canzone non vede la partecipazione del batterista Chad Smith.[8] The Living End si avvicina al genere acustico e al celtic rock e si avvale di un accompagnamento di cornamuse,[9][10] mentre la traccia Undertaker introduce atmosfere epic metal e si riavvicina in parte allo stile dei Nightwish.[10] L'album si conclude con una traccia nascosta senza titolo, influenzata dai generi EDM e speed metal.[9]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Innocence – 6:03 (Tarja Turunen, Anders Wollbeck, Mattias Lindblom)
  2. Demons in You (feat. Alissa White-Gluz) – 4:44 (Tarja Turunen, Julian Barrett, Erik Nyholm, Alex Jonson, Christel Sundberg)
  3. No Bitter End – 4:26 (Tarja Turunen, Alex Scholpp, Mattias Lindblom, Daniel Pieper)
  4. Love to Hate – 5:57 (Tarja Turunen, Erik Nyholm, Angela Heldmann)
  5. Supremacy – 5:03 (Matthew Bellamy)Cover del brano dei Muse
  6. The Living End – 4:41 (Tarja Turunen, Johnny Andrews)
  7. Diva – 5:45 (Tarja Turunen, Anders Wollbeck, Mattias Lindblom)
  8. Eagle Eye (Album Version feat. Toni Turunen) – 4:36 (Tarja Turunen, Pauli Rantasalmi)
  9. Undertaker – 6:41 (Tarja Turunen, Atli Örvarsson, Mattias Lindblom)
  10. Calling from the Wild – 5:13 (Tarja Turunen, Alex Scholpp, Mattias Lindblom)
  11. Too Many – 12:53 (Tarja Turunen, Guillermo De Medio, Angela Heldmann)Contiene una traccia nascosta senza titolo
Special edition bonus DVD
  1. Interview – 16:55
  2. No Bitter End (Official Video Clip) – 4:03
  3. Innocence (Official Video Clip) – 5:29

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2016) Posizione
massima
Austria[11] 19
Belgio (Fiandre)[12] 37
Belgio (Vallonia)[13] 39
Finlandia[14] 13
Francia[15] 75
Germania[16] 7
Regno Unito[17] 149
Repubblica Ceca[18] 3
Spagna[19] 46
Stati Uniti[20] 23
Svizzera[21] 11

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Francesca Carbone, Tarja – Recensione: The Shadow Self, su metallus.it, 2 agosto 2016. URL consultato il 3 settembre 2016.
  2. ^ (EN) Ali Cooper, Tarja Turunen – The Shadow Self, su rocksins.com, Rock Sins, 23 agosto 2016. URL consultato il 28 agosto 2018.
  3. ^ Tarja, Brightest Void: album a sorpresa in uscita a Giugno!, su soundsblog.it, 7 aprile 2016. URL consultato l'11 luglio 2017.
  4. ^ (EN) Tarja - 'THE BRIGHTEST VOID – THE PREQUEL' JUNE 3rd, 2016 -- 'The Shadow Self' - new album out AUGUST 5th, 2016", su tarja-theshadowself.com. URL consultato il 9 ottobre 2016.
  5. ^ (PT) Tarja: "Eu amo o Brasil e sempre vou tocar no país", disse a vocalista, su roadiecrew.com, Roadie News, 16 maggio 2017. URL consultato il 9 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2017).
  6. ^ (EN) TARJA TURUNEN: 'I've Gone Through Some Kind Of Self-Discovery In Recent Years, su blabbermouth.net, 2 agosto 2016. URL consultato il 9 luglio 2017.
  7. ^ a b Simone Maurovich, Cristina Cannata, Tarja - The Shadow Self, su spaziorock.it, 13 agosto 2016. URL consultato il 3 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2016).
  8. ^ The Brightest Void, su edel.it, 3 giugno 2016. URL consultato il 3 settembre 2016.
  9. ^ a b Stefano Pellone, Tarja Turunen: “The shadow self”. La recensione, su melodicamente.com, 31 agosto 2016. URL consultato il 3 settembre 2016.
  10. ^ a b Dario Cattaneo, TARJA – The Shadow Self, su metalitalia.com, 27 agosto 2016. URL consultato il 3 settembre 2016.
  11. ^ (DE) Longplay-Charts vom 19. August 2016, su oe3.orf.at. URL consultato il 17 agosto 2016.
  12. ^ (NL) TARJA - THE SHADOW SELF, su ultratop.be. URL consultato il 19 agosto 2016.
  13. ^ (FR) TARJA - THE SHADOW SELF, su ultratop.be. URL consultato il 19 agosto 2016.
  14. ^ (FI) Tarja Turunen: The Shadow Self, su ifpi.fi. URL consultato il 14 agosto 2016.
  15. ^ (FR) Le Top de la semaine : Top Albums, su snepmusique.com. URL consultato il 19 agosto 2016.
  16. ^ (DE) TARJA - THE SHADOW SELF, su offiziellecharts.de, 12 agosto 2016. URL consultato il 12 agosto 2016.
  17. ^ (EN) Official Charts Company (TXT), su zobbel.de, 13 agosto 2016. URL consultato il 22 agosto 2016.
  18. ^ (CS) Czech Official Chat- Week 32, 2016, su ifpicr.cz. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  19. ^ (ES) TARJA - THE SHADOW SELF (ALBUM), su spanishcharts.com. URL consultato il 25 agosto 2016.
  20. ^ (EN) Billboard, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 12 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2016).
  21. ^ (DE) TARJA - THE SHADOW SELF, su swisscharts.com. URL consultato il 17 agosto 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]