Teilhardina

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Teilhardina
Fossile di mandibola di Teilhardina belgica
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
(clade) Euarchonta
Ordine Primates
Sottordine Haplorrhini
Infraordine Tarsiiformes
Famiglia Omomyidae
Genere Teilhardina

La teilhardina (gen. Teilhardina) è un primate estinto, appartenente ai tarsiformi. Visse nell'Eocene inferiore e medio (circa 56 - 50 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa, Asia e Nordamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale doveva essere piuttosto simile a un tarsio attuale, anche se gli occhi dovevano essere più piccoli. Le dimensioni erano molto inferiori, e si suppone che Teilhardina pesasse circa 100 grammi. L'aspetto di questo animale può essere solo ipotizzato, in quanto i resti più completi includono un cranio parziale (Ni et al., 2004). I fossili noti di Teilhardina mostrano che la sua dentatura era piuttosto primitiva, ed era simile a quella di altri primati arcaici (gli adapidi) nel conservare ancora quattro premolari.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

I primi fossili di Teilhardina vennero descritti nel 1927 da Pierre Teilhard de Chardin, che studiò l'esemplare proveniente dall'Eocene inferiore del Belgio e lo attribuì a una nuova specie del genere Omomys (O. belgicus). Fu poi George Gaylord Simpson nel 1940, grazie a una revisione dei primati paleogenici, a istituire il genere Teilhardina, riconoscendo le peculiarità e le caratteristiche primitive della forma belga.

Mandibola di Teilhardina belgica

Al genere Teilhardina, in seguito, sono state attribuite altre specie, quasi tutte note grazie a frammenti isolati di mascelle e denti. Le nordamericane T. americana, T. crassidens, T. tenuicola, T. demissa (tutte provenienti dal Wyoming) e T. magnoliana (del Mississippi) e la cinese T. asiatica. Quest'ultima è nota grazie a un cranio parziale datato a circa 55 milioni di anni fa e rappresenta il più antico resto cranico di euprimate. Secondo lo studio, solo questa forma e la specie tipo (T. belgica) sarebbero da ascrivere al genere Teilhardina, in quanto le altre specie rappresenterebbero altri generi di primati (Ni et al., 2004). La specie americana T. magnoliana, in ogni caso, è il più antico euprimate americano (Beard, 2008).

Un'altra specie di Teilhardina proveniente dal Wyoming è T. brandti, conosciuta per resti frammentari comprendenti però anche resti di unghie. Questi fossili, i più antichi resti di unghie di primati (precedentemente forniti di artigli), confermano l'idea che le unghie si svilupparono in animali di piccola taglia, e non si evolvettero con un incremento della taglia corporea dei primati (Rose et al., 2011).

Teilhardina è considerato il più antico rappresentante degli omomidi (Omomyidae), un gruppo di primati aplorrini dai quali probabilmente si originarono gli attuali tarsi. Tra i più stretti parenti di Teilhardina si ricordano Tetonius e Anaptomorphus.

Ricostruzione ipotetica di Teilhardina

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Teilhard de Chardin, P. 1927. Les mammifères de l'Éocène inférieur de la Belgique. Mâemoires du Musâee royal d'histoire naturelle de Belgique 36:1–33.
  • Simpson, G. G. 1940. Studies on the earliest primates. Bulletin of the American Museum of Natural History 77:185–212.
  • Quinet, G. E. 1966. Teilhardina belgica, ancétre des Anthropoidea de l'ancien Monde. Bulletin de l'Institut Royal des Sciences Naturelles de Belgique: Biologie 42:1–14.
  • Bown, T. M. 1976. Affinities of Teilhardina (Primates, Omomyidae) with description of a new species from North America. Folia Primatologica 25:62–72.
  • P. D. Gingerich. 1993. Early Eocene Teilhardina brandti: oldest omomyid primate from North America. Contributions from the Museum of Paleontology, University of Michigan 28(13):321-326
  • Rose, K. D. 1995. Anterior dentition and relationships of the early Eocene omomyids Arapahovius advena and Teilhardina demissa, sp. nov. Journal of Human Evolution 28:231–244.
  • Ni, X., Wang, Y., Hu, Y. & Li, C., 2004: A euprimate skull from the early Eocene of China. Nature: Vol. 427, #1, pp. 65-68
  • Smith, T., K. D. Rose, and P. D. Gingerich. 2006. Rapid Asia-Europe-North America geographic dispersal of earliest Eocene primate Teilhardina during the Paleocene-Eocene thermal maximum. Proceedings of the National Academy of Sciences USA 103:11223–11227.
  • Beard, K.C. (2008). "The oldest North American primate and mammalian biogeography during the Paleocene-Eocene Thermal Maximum". Proceedings of the National Academy of Sciences 105 (10): 3815.
  • Kenneth D. Rose, Stephen G.B. Chester, Rachel H. Dunn, Doug M. Boyer, Jonathan I. Bloch. (2011) New fossils of the oldest North American euprimate Teilhardina brandti (Omomyidae) from the paleocene-eocene thermal maximum. American Journal of Physical Anthropology
  • Daniel L. Gebo, Thierry Smith, Marian Dagosto. (2012) New postcranial elements for the earliest Eocene fossil primate Teilhardina belgica. Journal of Human Evolution
  • Paul E. Morse, Stephen G.B. Chester, Doug M. Boyer, Thierry Smith, Richard Smith, Paul Gigase, Jonathan I. Bloch. 2018. New fossils, systematics, and biogeography of the oldest known crown primate Teilhardina from the earliest Eocene of Asia, Europe, and North America. Journal of Human Evolution, 2018; DOI: 10.1016/j.jhevol.2018.08.005

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]