TT110

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
TT110
Tomba di Dhout
Planimetria schematica della tomba TT110[N 1]
CiviltàAntico Egitto
Utilizzotomba
EpocaXVIII dinastia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Egitto Egitto
LocalitàLuxor
Amministrazione
PatrimonioNecropoli di Tebe
EnteMinistero delle Antichità
Visitabileno
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 25°43′59.88″N 32°36′00″E / 25.7333°N 32.6°E25.7333; 32.6
Mappa di localizzazione: Egitto
Necropoli di Tebe
Necropoli di Tebe
La posizione della necropoli di Tebe in Egitto

TT110 (Theban Tomb 110) è la sigla che identifica una delle Tombe dei Nobili[N 2][1] ubicate nell’area della cosiddetta Necropoli Tebana, sulla sponda occidentale[N 3] del Nilo dinanzi alla città di Luxor[N 4][2], in Egitto. Destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie del Nuovo Regno, l'area venne sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico.

Titolare[modifica | modifica wikitesto]

TT110 era la tomba di:

Titolare Titolo Necropoli[N 5] Dinastia/Periodo Note[N 6]
Dhout Coppiere e araldo del re[3] Sheikh Abd el-Qurna[4] XVIII dinastia (Hatshepsut - Thutmosi III) accessibile dalla TT42

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pesediri, fu suo padre, Keku sua madre e Baket sua moglie[5].

La tomba[modifica | modifica wikitesto]

La tomba presenta un doppio ingresso, da un breve corridoio che si apre in una corte e dalla vicina tomba TT42. Un breve corridoio dà accesso ad una sala trasversale, secondo lo schema planimetrico tipico delle tombe del periodo a "T" rovesciata. In un dipinto (1 in planimetria) il defunto ispeziona la preparazione del vino; segue una stele (2) con inno ad Amon e Ra-Horakhti[N 7] e (3) una falsa porta con testi di offertorio agli dei. Poco discosto (4) il defunto offre mazzi di fiori al faraone Thutmosi III. Oltre il corridoio che adduce a una camera perpendicolare alla prima, il defunto (9) offre fiori ad Hatshepsut (?) seduta sotto un chiosco, seguono (8) un uomo in offertorio dinanzi a Osiride e (7) una stele con testo autobiografico. Ripartiti su quattro registri sovrapposti (6) alcuni offerenti dinanzi al defunto, che (5) a sua volta compie riti di offerta su un braciere.

Un breve corridoio, sulle cui pareti (10) sono riportati testi dedicatori a Thutmosi III, adduce alla camera perpendicolare. Qui, su quattro registri sovrapposti (11), il corteo funebre e il defunto che offre libagioni a Osiride; sulla parete opposta (12) il defunto ispeziona i portatori di offerte e una processione con suonatori di tamburo e di liuto. Un altro corridoio (13) con resti di testi sacri, dà accesso a una sala pressoché quadrata con soffitto sorretto da due pilastri[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La numerazione dei locali e delle pareti segue quella di Porter e Moss 1927, pp. 227-228.
  2. ^ La prima numerazione delle tombe, dalla numero 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del "Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes" di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.
  3. ^ I campi della Duat, ovvero l'aldilà egizio, si trovavano, secondo le credenze, proprio sulla riva occidentale del grande fiume.
  4. ^ Nella sua epoca di utilizzo, l'area era nota come "Quella di fronte al suo Signore" (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, "Occidente di Tebe".
  5. ^ le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un'unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.
  6. ^ Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal "Topographical Catalogue" di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione dell'epoca.
  7. ^ Tale inno è almeno in parte esattamente replicato nella tomba TT164.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]