Sindrome di Meckel

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Sindrome di Meckel
Embrione con mutazione del gene MKS1KRC, una delle cause della sindrome di Meckel
Malattia rara
Specialitàgenetica clinica
Classificazione e risorse esterne (EN)
OMIM249000
eMedicine946672
Sinonimi
Sindrome di Meckel-Gruber
Sindrome di Gruber
Disencefalia splancnocistica
Eponimi
Johann Friedrich Meckel
Georg Gruber

...

La sindrome di Meckel o sindrome di Meckel-Gruber è una malattia congenita rara, a decorso letale, afferente al gruppo delle ciliopatie.

Epidemiologia e storia[modifica | modifica wikitesto]

La sindrome ha un'incidenza stimata a 2 casi su un milione di individui (0,02 ogni 10 000) secondo uno studio del 1978[1], ma altre pubblicazioni la stimano a 0,07-0,7 casi su 10 000 individui.[2]

La patologia è a ereditarietà finlandese, essendo particolarmente diffusa in Finlandia, dove colpisce 1,1 individui ogni 10 000 e costituisce il 5% di tutti i difetti del tubo neurale.[3] Un'analisi sulla mortalità perinatale nel Leicestershire ha evidenziato un'aumentata incidenza nella comunità di indiani Gujarati.[4]

La sindrome deve al suo nome ai medici tedeschi Johann Friedrich Meckel[5] e Georg B. Gruber:[6] quest'ultimo nel 1934 fornì una dettagliata descrizione del quadro clinico, chiamando la condizione Acrocefalosindattilia e disencefalia splancnocistica.[7]

Patogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Si distinguono varie tipologie di sindrome di Meckel, a seconda del gene che subisce la mutazione responsabile della patologia. Questi geni codificano per alcune proteine importanti sul piano funzionale a livello della cellula e intracellulare, come la meckelina e la MSK1.[8] Un'alterazione genetica porta alla codifica di proteine malfunzionanti; ciò è alla base delle manifestazioni della malattia.

Tipo OMIM Gene Cromosoma
MKS1 OMIM 609883 MKS1 17
MKS2 OMIM 603194 TMEM216 11
MKS3 OMIM 607361 TMEM67 8
MKS4 OMIM 611134 CEP290 12
MKS5 OMIM 611561 RPGRIP1L
MKS6 OMIM 612284 CC2D2A
MKS7 OMIM 608002 NPHP3
MKS8 OMIM 613846 TCTN2
MKS9 OMIM 614144 B9D1
MKS10 OMIM 611951 B9D2

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

Segni e sintomi[modifica | modifica wikitesto]

La sindrome è multisistemica ed è caratterizzata da displasia cistica ai reni, gravi malformazioni del sistema nervoso centrale (tra cui spicca un encefalocele in sede occipitale), polidattilia post-assiale, difetti nello sviluppo del fegato, ipoplasia polmonare fin dalla vita intrauterina (dovuta ad oligoidramnios).

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

La prevalenza di displasia renale nei soggetti affetti dalla sindrome di Meckel è del 95%: la sua presenza porta allo sviluppo di cisti microscopiche diffuse e alla conseguente abnorme espansione renale (fino a 10-20 volte le dimensioni originarie), fino alla distruzione dell'organo. Il volume di liquido amniotico è spesso diminuito in caso di sindrome di Meckel, ma talvolta rientra nella normalità e quindi la mancata carenza di esso non deve far escludere la presenza della malattia. L'encefalocele occipitale è presente nel 60-80% dei casi, la polidattilia post-assiale è riscontrabile in oltre metà dei casi e la flessione (spesso accompagnata da riduzione della lunghezza) degli arti è anch'essa comune nella sindrome.

Nella maggioranza dei casi è possibile effettuare la diagnosi prenatale della sindrome mediante un'accurata ecografia ostetrica.

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Non esiste cura per la sindrome di Meckel; la terapia è sintomatica e palliativa, atta a limitare la sofferenza del neonato, nel caso in cui l'individuo non muoia in epoca fetale ma sopravviva fino alla nascita od oltre.[9]

Prognosi[modifica | modifica wikitesto]

La malattia è sempre progressiva e letale; i pochi bambini che sopravvivono fino alla nascita muoiono a poche ore o pochi giorni di vita;[10] la sopravvivenza massima di un soggetto colpito dalla sindrome è, secondo la letteratura medica, di 28 mesi.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) D. Bergsma, Birth Defects, in Atlas and Compendium, Londra, Macmillan Press, 1979.
  2. ^ (EN) R. Salonen, R. Norio, James F. Reynolds, The Meckel syndrome: Clinicopathological Findings in 67 Patients, in American Journal of Medical Genetics, vol. 18, n. 4, 1984, pp. 671–689, DOI:10.1002/ajmg.1320180414, PMID 6486167.
  3. ^ (EN) D. A. Nyberg et al., Meckel–Gruber syndrome; Importance of Prenatal Diagnosis, in Journal of Ultrasound in Medicine, vol. 9, n. 12, 1990, pp. 691–696, DOI:10.7863/jum.1990.9.12.691, PMID 2277397.
  4. ^ (EN) I. D. Young et al., High incidence of Meckel's syndrome in Gujarati Indians, in Journal of Medical Genetics, vol. 22, n. 4, 1º agosto 1985, pp. 301–304, DOI:10.1136/jmg.22.4.301, ISSN 0022-2593 (WC · ACNP), PMID 4045959.
  5. ^ (DE) J. F. Meckel. Beschreibung zweier durch sehr ähnliche Bildungsabweichungen entstellter Geschwister, Deutsches Archiv für Physiologie, vol. 7, 1822, pp. 99–172.
  6. ^ (EN) Meckel's syndrome, su Who Named It?. URL consultato il 23 febbraio 2021.
  7. ^ (DE) G. B. Gruber, Beiträge zur Frage "gekoppelter" Missbildungen (Akrocephalossyndactylie und Dysencephalia splancnocystica, in Beitr. Path. Anat., vol. 93, 1934, pp. 459–476.
  8. ^ (EN) H. R. Dawe et al., The Meckel–Gruber Syndrome proteins MKS1 and meckelin interact and are required for primary cilium formation, in Human Molecular Genetics, vol. 16, n. 2, 2007, pp. 173–186, DOI:10.1093/hmg/ddl459, PMID 17185389.
  9. ^ (EN) Meckel Syndrome, su NORD (National Organization for Rare Disorders). URL consultato il 2 dicembre 2019.
  10. ^ Abdelmoneim E. M. Kheir et al., Meckel-Gruber syndrome: A rare and lethal anomaly, in Sudanese Journal of Paediatrics, vol. 12, n. 1, 2012, pp. 93–96, ISSN 0256-4408 (WC · ACNP), PMID 27493335.
  11. ^ (EN) Ingeborg Barisic et al., Meckel–Gruber Syndrome: a population-based study on prevalence, prenatal diagnosis, clinical features, and survival in Europe, in European Journal of Human Genetics, vol. 23, n. 6, giugno 2015, pp. 746–752, DOI:10.1038/ejhg.2014.174, ISSN 1018-4813 (WC · ACNP), PMID 25182137.

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