Segnale discreto

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Campionamento di un segnale
Segnale digitale
Segnale discreto risultante

Per segnale discreto o segnale tempo-discreto si intende una successione di valori di una certa grandezza dati in corrispondenza di una serie di valori discreti nel tempo. In altri termini, è una funzione, o un segnale, con valori forniti in corrispondenza ad una serie di tempi scelti nel dominio dei numeri interi. Ciascun valore della successione è chiamato campione e si ottiene tramite l'operazione di campionamento.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

A differenza dei segnali continui, un segnale discreto non è funzione di una variabile continua, pur potendo essere ottenuto campionando un segnale continuo. Quando un segnale discreto è composto da una serie di valori ottenuti in corrispondenza di istanti spaziati uniformemente nel tempo, si dice che è associato ad una particolare frequenza di campionamento; la frequenza di campionamento non è direttamente desumibile nella sequenza dei valori campionati, ma può essere fornita come dato separato.

Acquisizione[modifica | modifica wikitesto]

I segnali discreti possono avere diverse origini, ma in linea di massima le tecniche di acquisizione rientrano in uno dei due seguenti gruppi:

  • Campionamento a frequenza costante o variabile di un segnale analogico.
  • Totalizzando i valori assunti da una variabile entro dati intervalli di tempo. Ad esempio: il numero di persone che usano ogni giorno un certo ascensore.

Segnali digitali[modifica | modifica wikitesto]

Un segnale digitale è un segnale discreto che può assumere soltanto valori appartenenti ad un insieme discreto. Il procedimento di conversione di un segnale continuo campionato in valori di tempo discreti in un segnale digitale è detta quantizzazione. Questo procedimento, noto anche come conversione analogico-digitale, provoca perdita di informazione in quanto i valori effettivamente assunti dal segnale sono troncati o arrotondati. Quindi i segnali digitali sono sempre un'approssimazione dei segnali a valore continuo da cui originano. Esempi di segnali digitali sono quelli ad 8-bit (256 livelli, cioè valori), 16-bit (65,536 livelli), 32-bit (4,3 miliardi di livelli), e così via. Anche se spesso il numero di livelli di un segnale digitale viene espresso da potenze di due, la definizione vale anche per un qualsiasi altro numero di quantizzazioni.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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