Scritti Politti

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Scritti Politti
Paese d'origineBandiera del Galles Galles
GenereArt pop[1][2]
Synth pop[3][4]
New wave[5]
Soul bianco[6]
Contemporary R&B[2][7]
Art punk[8][9]
Post-punk[10]
Periodo di attività musicale1977 – in attività
Album pubblicati5
Sito ufficiale

Scritti Politti è un gruppo musicale rock gallese.

Storia degli Scritti Politti[modifica | modifica wikitesto]

Fondati nel 1977 a Leeds (Inghilterra), gli Scritti Politti sono essenzialmente un gruppo funzionale all'espressione del cantautore Green Gartside, pseudonimo di Paul Julian Strohmeyer (Cardiff, Galles, 22 giugno 1955)[11]. Il nome deriva dal titolo di una raccolta di opere di Antonio Gramsci, Scritti Politici, storpiato per farlo combaciare per assonanza col titolo del brano Tutti Frutti di Little Richard[11].

Il gruppo ha inciso cinque album, il più famoso dei quali è Cupid & Psyche 85, del 1985.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

  • 1986 - The Basics (12", MC)
  • 2005 - Early
  • 2011 - Absolute

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ SPIN, su books.google.com. URL consultato il 4 ottobre 2015.
  2. ^ a b Ari Roth, Scritti Politti, Cupid & Psyche 85 (1985), su That Music Magazine. URL consultato il 5 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
  3. ^ (EN) Scritti Politti – White Bread Black Beer, in Billboard, vol. 118, n. 30, 29 luglio 2006, p. 51, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 18 gennaio 2019.
  4. ^ (EN) Scritti Politti, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 24 marzo 2018. Modifica su Wikidata
  5. ^ Ira A. Robbins (a cura di), The Rolling Stone Review, Rolling Stone Press, 1985, p. 63, ISBN 0-684-18333-1.
    «Scritti Politti has been around England since 1978, originally as an artsy new wave combo ...»
  6. ^ Lady Gaga's Half-Cocked, Half-Great 'ARTPOP' Is Never Less Than Lovable, su spin.com, SPIN. URL consultato il 4 ottobre 2015.
  7. ^ Paul Lester, New Band of the Day- No. 665: Private, su The Guardian. URL consultato il 1º aprile 2017.
  8. ^ Muggleton, David & Weinzierl, Rupert, The Post-subcultures Reader, 2003, Berg, ISBN 978-1859736685, p. 245
  9. ^ Reddington, Helen, The Lost Women of Rock Music: Female Musicians of the Punk Era, 2007, Ashgate, ISBN 978-0754657736, p. 47
  10. ^ Roberts, David (1998). Guinness Rockopedia (1st ed.). London: Guinness Publishing Ltd. p. 378. ISBN 0-85112-072-5.
  11. ^ a b Alessandro Bolli, Dizionario dei Nomi Rock, Padova, Arcana editrice, 1998, ISBN 978-88-7966-172-0.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN131489307 · ISNI (EN0000 0000 9008 6354 · LCCN (ENn92031950 · GND (DE10283253-5 · BNF (FRcb13906417d (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n92031950
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