Sarturano

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Sarturano
frazione
Sarturano – Veduta
Sarturano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Piacenza
Comune Agazzano
Territorio
Coordinate44°58′28.88″N 9°30′33.12″E / 44.97469°N 9.5092°E44.97469; 9.5092
Altitudine132 m s.l.m.
Abitanti85[1] (21-10-2001)
Altre informazioni
Cod. postale29010
Prefisso0523
Fuso orarioUTC+1
TargaPC
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sarturano
Sarturano

Sarturano è una frazione del comune italiano di Agazzano, in provincia di Piacenza.

Al censimento del 21 ottobre 2001 contava 85 abitanti.[1]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il centro abitato è sito a 132 m s.l.m.[1] in una zona collinare, sulla sponda sinistra del torrente Luretta, nei pressi di un rivo omonimo[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La zona di Sarturano è abitata fin dall'epoca romana, come testimoniato dal ritrovamento di sepolture ed altri oggetti[3]. Nel 218 a.C. Sarturano è probabilmente sede dell'accampamento cartaginese durante la battaglia della Trebbia in cui le forze cartaginesi al comando di Annibale sconfiggono le truppe romane guidate dal console Tiberio Sempronio Longo[4].

In epoca longobarda fa parte dei possedimenti dell'abbazia di San Colombano di Bobbio[5][6].

Il centro di Sarturano viene menzionato per la prima volta in un atto risalente al 967 in cui Giovanni, abate del monastero di San Simpliciano di Milano cedeva i beni di proprietà del monastero situati nella zona di Sarturano a un membro del clero piacentino, anch'esso chiamato Giovanni[7].

Nel 1147 un certo Ruggerio da Sarturano è console della città di Piacenza[8], carica ricoperta nel 1195 da un certo Roglerio, anch'esso originario di Sarturano[9].

In data imprecisata, intorno al trecento, viene edificato il castello, che nel 1385 è di proprietà di un certo Eustachio Fulgosio. Nel 1412 Bartolomeo e Filippo Arcelli ottengono dal duca di Milano Filippo Maria Visconti il feudo sul castello di Sarturano, oltreché su altri manieri vicini. Nonostante ciò, la famiglia Fulgosio riesce a mantenere il castello tra i suoi beni[10].

Alla morte di Taddea, ultimo erede della famiglia Fulgosio, il fortilizio passa alla famiglia Cigala che ne mantenne la proprietà fino al settecento, quando il maniero subisce profonde modifiche volte a trasformarlo in villa signorile[10].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Castello di Sarturano: l'edificio, dalla data di costruzione incerta, presenta una struttura a forma di trapezio caratterizzato dalla presenza di torri quadrate agli angoli e era, in origine, circondato da un fossato. La parte bassa della costruzione è in ciottoli, mentre quella alta in mattoni. L'edificio è stato pesantemente rimaneggiato nel settecento trasformandolo in una villa signorile. Gli unici elementi superstiti del castello medievale si trovano sul lato nord-ovest dell'edificio dove è presente un duplice ingresso con ponte levatoio[10].
  • Chiesa dei santi Nazzaro e Celso: costruita alla fine del seicento su una preesistente cappella rinascimentale, presenta una facciata a capanna caratterizzata da due ordini, tripartita e rinserrata agli angoli da lesene: quelle del primo ordine doriche e quelle del secondo ordine ionico. Sul fronte sinistro si trovano il battistero, più basso rispetto al resto dell'edificio, la canonica e una cappella votiva, mentre sul lato destro sono presenti una cappella votiva e la sagrestia. La torre campanaria è situata alla sinistra dell'edificio e presenta una pianta di forma quadrata con specchi su tutti i lati a tutta altezza[11].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Il centro abitato è sede di una parrocchia della diocesi di Piacenza-Bobbio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c ISTAT - 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni - Tavola: Popolazione residente per sesso
  2. ^ Molossi, p. 504.
  3. ^ Comune di Agazzano, su turismoapiacenza.it. URL consultato il 1º novembre 2019.
  4. ^ Gaetano De Sanctis, TREBBIA, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937. URL consultato il 7 ottobre 2020.
  5. ^ Polonio Felloni, p. 16A.
  6. ^ Destefanis, pp. 67-70.
  7. ^ Tutte le fortificazioni della provincia di Piacenza, su mondimedievali.net. URL consultato il 31 ottobre 2019.
  8. ^ Rossi, p. 188.
  9. ^ Rossi, p. 257.
  10. ^ a b c Monica Bettocchi, Castello di Sarturano, su emiliaromagna.beniculturali.it. URL consultato il 31 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2021).
  11. ^ Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso <Sarturano, Agazzano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 31 ottobre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Eleonora Destefanis, Il Monastero Di Bobbio in Eta Altomedievale.
  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
  • Valeria Polonio Felloni, Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia.
  • Antonio Domenico Rossi, Ristretto di storia patria ad uso de' Piacentini, Volume 1, Piacenza, Dai Torchi del Maino, 1829.

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