Sarabanda tragica

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Sarabanda tragica
Titolo originaleSaraband for Dead Lovers
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1948
Durata96 min
Generedrammatico, biografico, storico
RegiaBasil Dearden
SoggettoHelen Simpson
SceneggiaturaHelen Simpson, John Dighton e Alexander Mackendrick
ProduttoreMichael Balcon
FotografiaDouglas Slocombe
MontaggioMichael Truman
MusicheAlan Rawsthorne
ScenografiaMichael Relph, William Kellner e Jim Morahan
Interpreti e personaggi

Sarabanda tragica (Saraband for Dead Lovers) è un film del 1948 diretto da Basil Dearden.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1682, la sedicenne Sophie Dorothea (Rosemary Lang) deve sottostare ad un matrimonio di opportunità politica con il principe George Louis di Hannover (Anthony Lang) ma tale unuione si rivela profondamente infelice per entrambi. Quando suo marito diventa re Giorgio I (Peter Bull) di Gran Bretagna, arrivando a trascurare del tutto la moglie (Joan Greenwood), costei trova conforto tra le braccia dell'affascinante conte Philip Konigsmark (Stewart Granger), un nobile svedese nonché soldato di ventura. Sophie Dorothea, travolta dalla passione, non si avvede della rivalità di una contessa della corte, Clara Platen (Flora Robson), precedente amante del conte, che, rosa dalla gelosia, fa uccidere l'uomo e imprigionare la donna sotto l'accusa di adulterio. Condannata a trent'anni e vicina alla morte, Sophie Dorothea detta al figlio le proprie memorie.


Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Jim Morahan, William Kellner e Michael Relph furono nominati per l'Oscar per la migliore scenografia.

Fu il primo film degli Ealing Studios girato a colori

Il romanzo, dell'autrice australiana Helen Simpson, fu pubblicato per la prima volta nel 1935 come "libro del mese" per l'Evening Standard. La Simpson, successivamente, fece del romanzo un adattamento teatrale ma morì nel 1940 prima che il suo lavoro potesse essere prodotto.

I diritti del film furono acquistati dalla Ealing che annunciò nel 1946 il suo piano per produrre il film l'anno successivo, con Basil Dearden alla regia.

Mai Zetterling era stata originariamente annunciata per il ruolo principale ma la stessa rinunciò "a causa di un incidente domestico" (era incinta). Si scelse, allora, Lilli Palmer per interpretare il ruolo da protagonista ma l'attrice aveva altri impegni e, quindi, il ruolo fu assegnato a Joan Greenwood.

Christopher Lee aveva interpretato il ruolo del duca Anthony von Wolfenbuttel ma la sua scena fu tagliata nella fase di post-produzione.

Nell'agosto 1947, Variety riportò che la sceneggiatura era stata riscritta per conformarsi al codice di produzione americano, il cosiddetto "codice Hays".

Le riprese ebbero luogo nel giugno 1947, con sequenze in esterni girate a Praga e al Blenheim Palace e terminarono nell'ottobre dello stesso anno.

La sarabanda menzionata nel titolo è un tipo di danza spagnola in voga all'epoca in cui il film è ambientato.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«Sarabanda tragica, in ottimo technicolor, ha la splendida diligenza formale dei films inglesi, quella diligenza che non porta a nulla ma che pure ha in certi momenti il calore dell'estro. La bella cornice appaga qui lo spettatore, e per cornice intendiamo anche negli episodi non essenziali, come quello della fiera di Hannover, trattato con mano maestra.»

«[...] abbonda di scenografie sontuose, di colori aggressivi, operatore il virtuoso Slambe, sfocianti nell'orgia carnevalesca di Hannover, sequenza ambiziosa, dal montaggio epilettico, in cui si sono tenuti a mente degli esempi classici: dal carnevale di Siviglia nel «Capriccio spagnolo» di Joseph von Sternberg a quello parigino di «Les Enfants du paradis» di Marcel Carné. Altro elemento di gran suggestione è dato dalle scenografie di William Kellner, barocche e gravose, come barocca e gravosa risulta la recitazione del film. V'è cioè una ricerca di unità di stile, di uno stile che ricorda alcuni tentativi cinematografici della «Comédie Française» agli albori del secolo. Infine va ricordata la musica di Alan Rasthorne. Finita la scomposizione degli elementi del film e ricordato come il montaggio a pezzi brevi sia problematico in un film a colori, in cui il colore stesso per essere assimilato dall'occhio umano, esige una durata maggiore sullo schermo delle singole inquadrature, resterà da dire che nonostante i suoi lati interessanti, il film manca di un fuoco creatore. Resta pur sempre il prodotto di una società industriale piena di pretese artistiche piuttosto che l'opera individuale, spontanea, di un regista creatore.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Spettacoli. Povera Dorotea, Stampa Sera, 10 settembre 1949
  2. ^ Prime visioni, Giornale di Trieste, 16 novembre 1949, p. 3

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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