Rumburak hilaris

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Rumburak hilaris
Immagine di Rumburak hilaris mancante
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Chelicerata
Classe Arachnida
Ordine Araneae
Sottordine Araneomorphae
Superfamiglia Salticoidea
Famiglia Salticidae
Sottofamiglia Salticinae
(clade) Salticoida
(clade) Saltafresia
(clade) Simonida
Tribù Euophryini
Genere Rumburak
Specie R. hilaris
Nomenclatura binomiale
Rumburak hilaris
Wesolowska, Azarkina & Russell-Smith, 2014

Rumburak hilaris Wesolowska, Azarkina & Russell-Smith, 2014 è un ragno appartenente alla famiglia Salticidae.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome proprio deriva dall'aggettivo latino hilaris, -e, che significa ilare, giocondo, scelto dal descrittore arbitrariamente[1].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

L'olotipo maschile ha un cefalotorace lungo 2,8-3,1mm, largo 2,0-2,2mm e spesso 1,0-1,2mm[1].

Il paratipo femminile ha un cefalotorace lungo 2,3-2,6mm, largo 1,6-1,8mm e spesso 1,0mm[1].

Il pedipalpo maschile di questa specie somiglia leggermente a quello di R. mirabilis (entrambe le specie hanno bulbo senza lobo prossimale) ma si può distinguere per la tibia nettamente più corta e l'embolo più lungo con una spira basale più ampia. La femmina è difficile da distinguere dai congeneri, ma ha dotti seminali estremamente corti[1].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La specie è stata reperita in Sudafrica, nella Provincia del Capo Orientale[1]. Di seguito alcuni rinvenimenti:

  1. l'olotipo maschile è stato rinvenuto nel setacciare il fogliame, in località Hogsback, all'interno della foresta afromontana delle Amatola Mountains, a 1145 metri di altitudine da alcuni studenti di entomologia il 3 aprile 2012[1].
  2. due paratipi maschili e 1 femminile sono stati rinvenuti nella riserva forestale Fort Fordyce setacciando il fogliame della foresta afromontana, da J.A. Nethling, il 29 novembre 2012[1].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Al 2022 non sono note sottospecie e dal 2014 non sono stati esaminati nuovi esemplari[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Wanda Wesolowska, Galina Azarkina e Anthony Russell-Smith, Euophryine jumping spiders of the Afrotropical Region—new taxa and a checklist (Araneae: Salticidae: Euophryinae)., in Zootaxa, n. 3789. URL consultato il 15 febbraio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Wesolowska, W., Azarkina, G.N. & Russell-Smith, A., 2014 - Euophryine jumping spiders of the Afrotropical Region—new taxa and a checklist (Araneae: Salticidae: Euophryinae). Zootaxa n.3789(1), pp.1-72. PDF

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