Rinascimento spagnolo

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Il palazzo di Carlo V a Granada

Il Rinascimento spagnolo è l'insieme delle manifestazioni culturali e artistiche sorte in Spagna, soprattutto nel corso del XVI secolo, per l'influenza del Rinascimento italiano. Si trattò di un'adesione lenta, condizionata dalle tradizioni locali e dotata di caratteri propri.

Quattrocento[modifica | modifica wikitesto]

Facciata del palazzo di Cogolludo a Guadalajara

Nonostante la scarsità di fonti documentarie e le modifiche nei secoli successivi, sono stati individuati alcuni edifici che si possono considerare il principio dell'architettura rinascimentale in Spagna,[1] Tutti tali monumenti, databili alla fine del XV secolo, sono legati alla figura di Lorenzo Vázquez e alla committenza della famiglia Mendoza. Le opere che gli sono attribuite sono:

Da notare come fin da questo esordio l'architettura del rinascimento spagnolo manifesta uno dei suoi caratteri originali e cioè la convivenza di forme classicheggianti con un'esuberante decorazione proveniente dalla tradizione gotica.

Lo stile plataresco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Plateresco.
Particolare della facciata del Hostal de San Marcos

Tale tendenza a unire forme rinascimentali con fitte decorazioni, portò l'architettura spagnola, tra il XV secolo e il XVI secolo, a uno stile definito plateresco in cui le facciate decorate sono confrontabili con i lavori di argenteria (in spagnolo plata), da cui proviene il nome.

Questo stile fu presto adottato nelle colonie spagnole in America del Sud e in molti edifici religiosi in Messico e secondo alcuni autori, ha a sua volta, influenzato il barocco dell'Italia meridionale.

Importanti esempi di stile plateresco si trovano nel Palazzo Monterrey a Salamanca, di Rodrigo Gil de Hontañón; la facciata del Municipio di Siviglia, di Diego de Riaño; l'Università di Salamanca e l'Università di Alcalá vicino a Madrid.

Il Cinquecento[modifica | modifica wikitesto]

Scambi culturali con l'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi decenni del XVI secolo cominciarono a giungere in Spagna artisti italiani, all'inizio erano principalmente scultori, chiamati dalla committenza aristocratica per il prestigio ormai riconosciuto all'arte rinascimentale, specialmente toscana; contemporaneamente artisti iberici si spostarono nella penisola venendo ad aggiornarsi e a formarsi.

Tra gli artisti provenienti dall'Italia occorre ricordare Jacopo Torni (in Spagna dal 1519), Pietro Torrigiano (1521-22) che lasciò in Spagna sculture policrome di grande realismo e Domenico Fancelli di cui rimangono numerose e prestigiose sepolture tra cui quella dei Re cattolici.

Tra gli spagnoli presenti in Italia a cavallo tra XV e XVI secolo il più conosciuto è Bartolomé Ordóñez, di cui rimangono opere anche a Napoli oltre che in Spagna.

L'architettura manierista[modifica | modifica wikitesto]

Accanto allo stile plateresco, non mancarono, nel Cinquecento, esempi di piena adesione all'arte rinascimentale e all'architettura rinascimentale, prevalentemente rivolti verso le forme del manierismo, uno stile intento a favorire l'espressività degli artisti. Nella prima metà del XVI secolo, infatti, non mancarono numerosi artisti spagnoli che si formarono in Italia, come Pedro Machuca, Diego de Siloé e Damiàn Forment, e neppure artisti italiani che si recarono in Spagna.

Nell'architettura i due esempi più compiuti ed esemplari furono il Palazzo di Carlo V a Granada (1526) di Pedro Machuca, e il Monastero dell'Escorial a Madrid di Juan Bautista de Toledo e Juan de Herrera.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nikolaus Pevsner, John Fleming, Hugh Honour, Dizionario di architettura, voce Vázquez, Lorenzo, Einaudi, 1981, ISBN 8806519611
  2. ^ a b c Nikolaus Pevsner, John Fleming, Hugh Honour, op. cit. 1981

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