Rhagoletis completa

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Mosca della noce
Esemplare fotografato a Piazzo (Trentino)
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Diptera
Sottordine Brachycera
Coorte Cyclorrhapha
Sezione Schizophora
Sottosezione Acalyptratae
Superfamiglia Tephritoidea
Famiglia Tephritidae
Genere Rhagoletis
Specie R. completa
Nomenclatura binomiale
Rhagoletis completa
Cresson, 1929

La mosca della noce (Rhagoletis completa Cresson, 1929) è un insetto dell'ordine dei ditteri e della famiglia dei tefritidi, parassita delle piante di noce[1][2][3][4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Una noce colpita dalla mosca

L'adulto, che è grande 4-8 mm, è facilmente riconoscibile da uno scutello color crema, che può presentare macchie nere, e da uno scuto privo di parti gialle o nere; le ali sono trasparenti, con tre bande scure di cui la più esterna a forma di V; è inoltre dotato di tre paia di setole frontali[3][5].

La larva è invece di colore bianco giallastro, apoda e microcefala[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Larve

La mosca della noce ha un ciclo vitale annuo: durante l'inverno sverna nel terreno (a circa 5 cm di profondità) in forma di pupa; gli adulti sfarfallano da metà giugno a settembre-ottobre, e depongono le uova due settimane più tardi. Ogni femmina può deporne fino a 400, in gruppi da cinque a venti unità, all'interno del mallo delle noci, generalmente scegliendo le più tenere e più in alto sull'albero; le femmine marcano le noci già infestate con un feromone inibitore, così che altri individui depongano le uova in altre noci. Le uova si schiudono entro una settimana, e le larve si nutrono del mallo maturando in 3-5 settimane, quindi si lasciano cadere dall'albero per andare a sotterrarsi; la diapausa dura normalmente un anno, ma può protrarsi fino a tre[3][4][5].

Le larve causano l'annerimento del mallo, con una macchia scura che si estende progressivamente fino a coprire tutto il frutto, e dalla quale può sgorgare un liquido nerastro ricco di tannino. Il mallo rinsecchisce, aderendo al guscio e rendendone difficile l'asportazione, e i secreti possono impregnarlo; nel caso, il guscio annerisce a sua volta, contagiando infine anche la polpa del frutto che può ammuffire o rinsecchire[3][4][5]. Inoltre, altri insetti possono essere attirati dal mallo in decomposizione, e deporvi a loro volta le uova[5].

Diffusione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una specie nativa del Nord America[3], originariamente diffusa negli Stati Uniti e in Messico[4]. È stata introdotta accidentalmente in Europa, probabilmente negli anni Ottanta[4]: è segnalata in Nord Italia dal 1991, e nel 2010 aveva raggiunto la Campania[3], ed ora è attestata in tutta la penisola e in Svizzera[2].

Danni e lotta[modifica | modifica wikitesto]

La mosca della noce è un insetto fitofago, che può causare una perdita fino al 30% del raccolto, e i frutti che vengono recuperati subiscono comunque un grave calo qualitativo per via dell'annerimento del guscio e del gheriglio, causando danni economici (fino a 1400 €/ha, tenendo conto che ogni ettaro di terreno può fruttare dai 4000 ai 18000 €)[3]. La mosca attacca tutti i tipici di noce, con una preferenza per quelle più precoci[5].

La presenza di questo dittero è molto semplice da riconoscere, ma il mercato non dispone ancora di insetticidi o altre soluzioni realmente efficaci contro di esso[3] (è stata notata la parziale efficacia di alcuni prodotti specifici per la carpocapsa del melo[5]), e anche i suoi nemici naturali non sono così risolutivi[4]. Fra le misure attuabili, si annoverano l'uso di trappole fluorescenti per catturare gli adulti[3][4][5] e la copertura del suolo sotto agli alberi per impedire alle larve di sotterrarsi[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Rhagoletis completa Cresson, 1929, su Catalogue of Life. URL consultato il 26 novembre 2017.
  2. ^ a b (EN) Rhagoletis completa Cresson, 1929, su Fauna Europaea. URL consultato il 26 novembre 2017.
  3. ^ a b c d e f g h i j Alex Giuzio, Mosca delle noci: si vede ma non si sconfigge, su Agrinotizie, 16 marzo 2011. URL consultato il 26 novembre 2017.
  4. ^ a b c d e f g Mosca delle noci - Rhagoletis completa Cresson, su Agraria.org. URL consultato il 26 novembre 2017.
  5. ^ a b c d e f g h La mosca della noce (Rhagoletis completa), su Provincia di Bolzano. URL consultato il 26 novembre 2017.

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