Tetrarodio dodecacarbonile

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Tetrarodio dodecacarbonile
Formula del tetrarodio dodecacarbonile
Formula del tetrarodio dodecacarbonile
Struttura del tetrarodio dodecacarbonile
Struttura del tetrarodio dodecacarbonile
Nome IUPAC
dodecacarboniltetrarodio
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC12H3O12Rh4
Aspettosolido rosso[1]
Numero CAS19584-30-6
Numero EINECS243-171-9
PubChem16212430
SMILES
[CH-]=O.[CH-]=O.[CH-]=O.[C-]#[O+].[C-]#[O+].[C-]#[O+].[C-]#[O+].[C-]#[O+].[C-]#[O+].[C-]#[O+].[C-]#[O+].[C-]#[O+].[Rh].[Rh].[Rh].[Rh+2]
Proprietà chimico-fisiche
Temperatura di fusione>130 °C (403 K) dec[1]
Indicazioni di sicurezza
Frasi H302 - 312 - 332 [2]
Consigli P280 [2]

Il tetrarodio dodecacarbonile o dodecacarboniltetrarodio è il composto chimico cluster con formula Rh4(CO)12. È il più semplice carbonile binario stabile del rodio.[1][3] Disponibile in commercio, è un solido rosso usato come materiale di partenza per ottenere altri composti carbonilici di rodio e come precursore di catalizzatori usati in sintesi organica.[2][4]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Tutti e tre i metalli cobalto, rodio e iridio (gruppo 9) formano composti con stechiometria M4(CO)12. La struttura dei due cluster di cobalto e rodio, Co4(CO)12 e Rh4(CO)12 è simile: sono basati su un tetraedro di atomi di metallo e contengono tre CO legati a ponte, mentre i restanti sono terminali. Per questo motivo la formula viene a volte scritta come M4(CO)9(μ-CO)3. La simmetria risulta C3v. Il composto di iridio Ir4(CO)12 è anch'esso basato su un tetraedro di atomi del metallo, ma i leganti CO sono tutti terminali e la simmetria è Td.[1] La presenza di un tetraedro M4 fa sì che questi composti siano considerati tetraedrani.

Sintesi[modifica | modifica wikitesto]

Il composto fu sintetizzato per la prima volta nel 1943 da Walter Hieber e H. Lagally riducendo il tricloruro di rodio anidro con CO sotto pressione (200 atm) a 50-80 ºC in presenza di un accettore di ioni cloruro (Cu, Ag, Zn, Cd).[5]

Rh4(CO)12 può essere ottenuto anche a pressione atmosferica in ambiente acquoso trattando tricloruro di rodio idrato con CO e rame attivato:[4]

Alternativamente si può trattare tricloruro di rodio idrato in metanolo con CO per ottenere H[RhCl2(CO)2], che viene poi carbonilato in presenza di citrato di sodio.[6] Sono note anche altre procedure.[7][8]

Reattività[modifica | modifica wikitesto]

Rh4(CO)12 è un composto stabile allo stato solido, anche alla presenza di aria. È solubile in pentano, n-eptano, toluene e tetraidrofurano. In metanolo sotto atmosfera inerte Rh4(CO)12 si trasforma lentamente in Rh6(CO)16. In atmosfera di CO la reazione è impedita, indicando la presenza dell'equilibrio seguente. La formazione di Rh6(CO)16 è favorita anche da un aumento di temperatura (80-230 ºC).[4][8]

Esiste un equilibrio anche tra Rh4(CO)12 e Rh2(CO)8; quest'ultimo è tuttavia poco stabile ed è stato osservato solo nell'intervallo di temperatura tra -15,2 e 19,5 ºC, sotto pressione di CO (198 atm). Il corrispondente Co2(CO)8 è invece una specie stabile.[8]

Rh4(CO)12 e Rh6(CO)16 reagiscono con trifenilfosfina in eccesso dando prodotti di sostituzione come Rh4(CO)10(PPh3)2 e Rh2(CO)4(PPh3)4. In presenza di CO e reattivi alcalini si formano anioni tipo [Rh6(CO)14]4− e [Rh7(CO)16]3−.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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