RMS Empress of Ireland

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RMS Empress of Ireland
Descrizione generale
Tipopiroscafo
ProprietàCanadian Pacific Steamship Company
CostruttoriFairfield Shipbuilding and Engineering Company
CantiereGlasgow, Regno Unito
Varo27 gennaio 1906
Entrata in servizio29 giugno 1906
Destino finaleAffondata il 29 maggio 1914 dopo collisione con la Storstad
Caratteristiche generali
Stazza lorda14,191 Gross Register Tons (GRT) tsl
Lunghezza174,1 m
Larghezza20 m
Velocità18 nodi (33,34 km/h)
Passeggeri1.580
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L'RMS Empress of Ireland (in italiano "Imperatrice d'Irlanda") è stato un piroscafo inglese affondato il 29 maggio 1914 alle 01.20 del mattino nel golfo del fiume San Lorenzo dopo la collisione con una nave da carico norvegese, la Storstad. Nell'incidente, accaduto oltre due anni dopo il più conosciuto naufragio di sempre, quello del Titanic, morirono 1.012 persone, fra cui numerosi italiani.[1]

La nave[modifica | modifica wikitesto]

Commissionata dalla CPL (Canadian Pacific Line) per la rotta transatlantica tra Québec (Canada) e Regno Unito fu varata il 26 gennaio 1906. La nave era lunga 174 m, larga 20,1 m, con una Stazza Lorda di 14.191 tonnellate, essa poteva ospitare 1.580 tra passeggeri e personale di bordo.

Insieme alla nave sorella Empress of Britain era una nave passeggeri tra le più grandi e veloci sulla rotta settentrionale.

L'affondamento[modifica | modifica wikitesto]

L'RMS Empress of Ireland partiva dal porto di Québec City alle 16.30 (ora locale) del 28 maggio 1914 con 1.477 persone a bordo per far rotta su Liverpool (Inghilterra).

Intorno alle 01.00 del mattino la vedetta segnalava la presenza di un'altra nave che procedeva in senso contrario sulla medesima rotta, la nave da carico norvegese Storstad. Il Comandante Kendall dell'Empress of Ireland inviava segnali con la sirena alla Storstad per avvertire quest'ultima della propria presenza.

La Storstad rispondeva al segnale informando che avrebbe continuato ad avanzare sulla medesima propria rotta. Le due navi avrebbero dovuto passarsi fianco a fianco senza problemi, ma improvvisamente un banco di nebbia avvolgeva la Storsad e a quel punto il comandante dell'Empress continuava ad inviare segnali acustici.

Poco dopo la vedetta della nave inglese vide la Storstad emergere dalla nebbia, in rotta di collisione. Il comandante della Empress ordinò di virare a sinistra e motori avanti tutta, per cercare di evitare l'impatto. Ma inutilmente: la Storstad entrava in collisione con la Empress infilandosi con la propria prua nel fianco destro del transatlantico per ben sette metri fin sotto la linea di galleggiamento. Dopo l'impatto la Storstad, con i motori indietro tutta, si disincagliava, mentre la Empress continuando ad imbarcare acqua si capovolgeva su un fianco. La Storstad nel frattempo prestava soccorso calando in mare sette scialuppe e soccorrendo 485 persone. Tuttavia 20 di loro moriranno di ipotermia. Ai soccorsi partecipò anche un'altra nave, la SS Lady Evelyn.

La tragedia marittima in cifre[modifica | modifica wikitesto]

- partenza: porto di Québec City: 28 maggio 1914;

- numero dei passeggeri del transatlantico: 1.477 persone

- collisione: dopo 9 ore e 42 minuti, alle 01:20 del 29 maggio 1914;

- inabissamento: avvenuto in appena 14 minuti;

- vittime: 1.012 persone muoiono subito annegate, fra cui 134 bambini;

- superstiti: sono 465 i sopravvissuti al naufragio, di cui soltanto 4 bambini su 138;

- tempo d'esposizione alle gelide acque fluviali: tra le 24 e le 48 ore prima di essere ripescati e tratti a riva.


Dei circa 20 naufraghi di nazionalità italiana, 19 erano umbro-marchigiani: 11 vittime di Sassoferrato (An) e 5 di Costacciaro (Pg):

Sassoferrato: Luciano Bellucci (33); Sante Bellucci; Nazzareno Biondi (24); Francesco Dellamorte (34); Luigi Minardi (20); Lorenzo Piermattei, (19); Adele Vagni (10); Ameriga Vagni; Amerigo Vagni; Angelo Vagni (44); Luigi Vagni.

Costacciaro: Giovanni Bucciarelli (52); Davide Fabbri; Giuseppe Marini (33); Cesare Pompei (28); Aurelio Sagrafena (30).

Sopravvissuti tra Marche ed Umbria (due di Costacciaro, uno di Sassoferrato e due della provincia di Milano): Nazzareno Lupini, Paolo Morelli e Domenico Pierpaoli, nonché Egildo e Carolina Braga.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. Euro Puletti, L'imperatrice inabissata. Una tragedia del mare. In Tiziana Grassi - Catia Monacelli - Giovanna Chiarilli, "I segni dell'emigrazione. L'Italia dall'emigrazione all'immigrazione. Documenti, ricerche, testimonianze, musiche e filmati" (CdRom). Edizioni "Il Grappolo", 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Joe Saward, The Man who caught Crippen-The amazing life of Henry Kendall, 2010.

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