Paralepista flaccida

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Paralepista flaccida
esemplare di Paralepista flaccida
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Sottoclasse Hymenomycetidae
Ordine Agaricales
Famiglia Tricholomataceae
Genere Paralepista
Specie P. flaccida
Nomenclatura binomiale
Lepista inversa
(Sowerby) Vizzini, 2012
Sinonimi

Agaricus flaccidus Sowerby (1799)
Clitocybe flaccida (Sowerby) P. Kumm. (1871)
Lepista flaccida (Sowerby) Pat. (1887)
Agaricus inversus Scop. (1772)
Lepista inversa (Scop.) Pat. (1887)

Paralepista flaccida
Caratteristiche morfologiche
Cappello
infundibuliforme
Imenio
Lamelle
decorrenti
Sporata
gialla
Velo
nudo
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
commestibile

Paralepista flaccida (Sowerby) Vizzini, 2012[1] è un fungo commestibile abbastanza apprezzato, conosciuto ai più con il binomio obsoleto di Clitocybe inversa.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal latino inversus = "invertito", perché il cappello possiede margine involuto.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Paralepista flaccida

Cappello[modifica | modifica wikitesto]

A forma di imbuto, con il margine spesso involuto, depresso al centro.
Superficie liscia, color rosso-mattone che schiarisce in età avanzata divenendo aranciata e talvolta giallo-sporco. Di consistenza elastica.

Lamelle[modifica | modifica wikitesto]

Decorrenti, fitte, biancastre, giallo-sporco per via della sporata.

Gambo[modifica | modifica wikitesto]

Corto, di forma più o meno irregolare, concolore al cappello.

Carne[modifica | modifica wikitesto]

In evidenza le spore di P. flaccida

Bianco-sporca tendente al nocciola; consistente, poi elastica, infine molle.

  • Odore: fruttato ed acidulo, particolare, piuttosto complesso; a volte ricorda un po' il formaggio.
  • Sapore: acidulo.

Spore[modifica | modifica wikitesto]

Bianco-crema in massa, ellissoidali, rugose; 4-5 x 3 µm.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Gregario, molto comune, autunno, nei boschi di latifoglie ma anche di conifere, su terreni umidi e ricchi di humus. Forma sul terreno i cosiddetti "cerchi delle streghe" oppure lunghe linee simili a quelle della Lepista nebularis.

Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]

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Discreta negli esemplari più vecchi e molli, buona negli esemplari giovani e di consistenza elastica. Migliori i carpofori che crescono sotto aghifoglie.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Altre specie congeneri, in particolare:

Sinonimi e binomi obsoleti[modifica | modifica wikitesto]

  • Clitocybe inversa

Nomi comuni[modifica | modifica wikitesto]

  • Imbutino
  • Trombetta

Note[modifica | modifica wikitesto]

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