Palidano

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Palidano
frazione
Palidano – Veduta
Palidano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Mantova
Comune Gonzaga
Territorio
Coordinate44°58′19.31″N 10°46′45.95″E / 44.97203°N 10.77943°E44.97203; 10.77943 (Palidano)
Abitanti1 522[1]
Altre informazioni
Cod. postale46023
Prefisso0376
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiPalidanesi
PatronoSan Sisto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Palidano
Palidano

Palidano (Palidàn in dialetto basso mantovano) è una frazione del comune di Gonzaga, in provincia di Mantova, nella regione Lombardia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Palidano dista 4,02 km da Gonzaga.[2] I comuni limitrofi sono: Suzzara, Reggiolo e Luzzara.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime attestazioni dell'esistenza della frazione di Palidano risalgono all'VIII secolo d.C.

Nel 774 si hanno testimonianze del fatto che il territorio passa dal controllo dei Longobardi a quello dei Franchi. Le terre che corrispondono all'odierna Palidano sono, in seguito, donate dall'Imperatore Ludovico II alla moglie Engelberga d'Alsazia che a sua volta le cede a Piacenza per la costruzione del monastero di San Sisto.

Palidano nel 976 cessa di essere una corte regia di Piacenza e diventa una proprietà dei Canossa. La figura della contessa Matilde di Canossa è legata allo sviluppo del paese. La potente feudataria, infatti, concede ai propri sudditi di poter far lasciti all'abbazia di San Benedetto in Polirone. Sono proprio i frati benedettini che si occuparono di bonificare la zona, che in precedenza era resa insalubre dalla presenza di paludi.

La proprietà di Palidano passa in seguito alla famiglia Gonzaga e rimane tra i possedimenti della famiglia fino alla caduta della Signoria.

Nel 1707, Palidano, come tutto il territorio mantovano entra a far parte dell'Impero Asburgico. Nel 1708 il paese e le sue terre vengono vendute agli Zanardi, una famiglia di abbienti banchieri bresciani, ai quali seguono i nipoti marchesi Guerrieri Gonzaga e per successione i Maraini.[3][4]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Villa Strozzi

Costruita dalla famiglia Strozzi, originaria di Firenze tra 1630 e 1700. Viene ristrutturata e sopraelevata dopo la metà del XVII secolo. Gli ampliamenti ed i rinnovamenti maggiori si devono al marchese Luigi che, attraverso acquisti, permute e affrancazioni accresce notevolmente il patrimonio. Sono degni di nota il vestibolo, il salone ovale con la balaustrata, la loggia, la sala delle insegna ed il vasto parco. Numerose sono le decorazioni in stucco su porte, finestre e sopracamini che raffigurano frutta, fiori, animali, putti ed emblemi guerreschi. La villa viene ceduta nel 1952 ad una società locale che fonda una scuola d'agraria. Nel 1974 l'Amministrazione Provinciale di Mantova acquista la villa, lasciando al collegio il resto degli edifici rurali.

Villa Strozzi
Villa Maraini-Guerrieri Gonzaga

Edificata nel 1746 dai conti Zanardi, la villa è immersa in un parco secolare di faggi e platani ed è affiancata da un grande fienile, da scuderie e da una cappella privata. Svolge la funzione di palazzo di villeggiatura e hotel.

Villa Maraini-Guerrieri Gonzaga
Asilo montessoriano

Nel 1929 viene fondato a Palidano il primo asilo o "Casa dei Bambini", per volontà di Maria Guerrieri Gonzaga in Maraini. La nobildonna fu, infatti, legata da profonda amicizia con l'educatrice Maria Montessori. La casa è dotata di aule, locali di servizio, giardini e cortili e l'arredamento e il materiale didattico sono quelli prescritti dal Metodo. Si tratta, di fatto, di una delle prime scuole che applicano il Metodo Montessori in Italia.

Chiesa di San Sisto II

La chiesa parrocchiale è stata consacrata nel 1555 dal vescovo di Reggio ed è dedicata a Papa Sisto II. È stata successivamente riedificata nel 1772 e riconsacrata nel 1777 dal cardinale Luigi Valenti Gonzaga. Risale al 1760 la riparazione e l'innalzamento del campanile in stile romanico. Nel 1942 il parroco Don Giulio Amati, in pieno periodo bellico, chiama i fratelli Margoni di Asola a ridipingere tutto l'interno della parrocchiale ; sopra i deteriorati affreschi settecenteschi, Guido Antonio Margoni dipinge "San Sisto in gloria" e "Maria e il bambino benedicenti".

Il tempio è stato seriamente danneggiato dai terremoti del maggio 2012 che hanno causato il distacco della facciata dal resto dell'edificio, ma il danno maggiore è stato riportato dal campanile che presenta delle vistose crepe ascendenti su due lati al punto da rendere necessaria la chiusura dell'adiacente via che conduce al cimitero.

Celebrazioni e fiere[modifica | modifica wikitesto]

  • Féra dla Pèpa dal Magnan

Fiera paesana che dal 1975 si svolge l'ultima settimana d'Agosto. La Pepa, al secolo Giuseppa Cavallari, è un personaggio popolare realmente esistito. Il personaggio della Pèpa ha ispirato miti, poesie, filastrocche dialettali e canzoni. Particolarmente famosa nel mantovano è una canzone, attribuita all'autore Oreste Modena, che racconta l'incontro tra un giovane e la Pèpa al ballo di Palidano. Secondo la leggenda la giovane era contesa dai cavalieri per la sua leggiadria e abilità nel danzare, ma veniva poi abbandonata e canzonata pesantemente appena il suo trucco fatto di nerofumo e grasso di maiale si scioglieva, facendo arricciare il naso ai pretendenti. [5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ citato in Boom di arrivi. La popolazione è cresciuta di 42 persone, Gazzetta di Mantova, 7 gennaio 2017, p. 33
  2. ^ La frazione di Palidano nel comune di Gonzaga (MN) Lombardia, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 24 dicembre 2016.
  3. ^ Ferrari, Franco, Cronistoria di Palidano dal 1707 ai giorni nostri.
  4. ^ Parmigiani, Carlo, Palidano nel tempo.
  5. ^ Ferrari, Franco, Scansani, Stefano, Sulle orme della Pèpa, 1999.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Cadalora, Gonzaga Gonzaga, Modena, 1990.
  • Franco Ferrari, La devozione eucaristica nella vita spirituale palidanese, Casalgrande, 2006.
  • Carlo Parmigiani, Franco Ferrari, Palidano nel tempo : evoluzione di un paese attraverso la cartografia, Palidano, Soc. coop. Féra dal Palidan, 1996.
  • Franco Ferrari, Andrea Beltrami, Alfonso Garuti, Paramenti liturgici della parrocchiale di Palidano, Mantova, editoriale Sometti, 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]