Ambasciata d'Italia a Varsavia

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Ambasciata d'Italia a Varsavia
(PL) Ambasada Włoch w Warszawie
Palazzo Szlenkier, sede dell'ambasciata
Paese accreditanteBandiera dell'Italia Italia
Paese accreditatarioBandiera della Polonia Polonia
Consolati5 (onorari)
AmbasciatoreLuca Franchetti Pardo (dal 13-02-2023)
Istituzione1879
SedeVarsavia, Palazzo Szlenkier
IndirizzoPl. Dąbrowskiego, 6
Coordinate52°14′14.24″N 21°00′35.77″E / 52.237289°N 21.009936°E52.237289; 21.009936
Missione reciprocaAmbasciata di Polonia a Roma
Sito web

L'Ambasciata d'Italia a Varsavia è la missione diplomatica della Repubblica Italiana nella Repubblica di Polonia. L'ambasciata è ospitata nel Palazzo Szlenkier, edificio storico sito in piazza Dąbrowskiego 6 a Varsavia.

Sede storica[modifica | modifica wikitesto]

Facciata dell'ambasciata

L'edificio è stato costruito nel 1881 al fine di divenire la residenza della famiglia Szlenkier: una ricca famiglia borghese polacca. Il progetto di tale opera è dell'architetto italo-polacco Witold Lanci.[1]

A seguito della prima guerra mondiale, la famiglia Szlenkier fu costretta a cedere il palazzo per far fronte ai numerosi debiti contratti. L'edificio venne così acquistato allo Stato italiano, per mezzo del primo plenipotenziario Francesco Tommasini, che ne fece la propria ambasciata nel 1922. Durante la seconda guerra mondiale il Palazzo fu gravemente danneggiato dai bombardamenti tedeschi. Nel dopoguerra l'edificio fu restaurato e poté riprendere a svolgere le proprie funzioni diplomatiche.[1]

L'edificio ha subito un notevole cambiamento rispetto alla struttura originaria: in primo luogo sono andati persi gli affreschi realizzati da Wojciech Gerson nel 1883, sostituiti da nuove opere effettuate da maestranze italiane nel secondo dopoguerra. Lo studio dell'ambasciatore, sito nell'ala sinistra dell'edificio, ha mantenuto le originarie opere di Gerson.[1] Al termine della seconda guerra mondiale, ad una prima verifica dell'edificio effettuata dalla rappresentanza diplomatica italiana, il palazzo appariva quasi completamente spoglio di ogni tipo di arredamento. Tra gli arredi originari vi è il caminetto in marmo rosso, in stile neorinascimentale e un prezioso dipinto, che faceva parte della galleria degli Uffizi di Firenze, intitolato Natura morta con libri di Cristoforo Munari.[1]

Elenco degli ambasciatori[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ambasciatore d'Italia in Polonia.
Dal Al Ambasciatore[2]
1919 1923 Francesco Tommasini
1923 1929 Giovanni Cesare Majoni
1929 1931 Alberto Martin-Franklin
1931 1932 Luigi Vannutelli Rey
1932 1936 Giuseppe Bastianini
1936 1939 Pietro Arone di Valentino
1945 1947 Eugenio Reale
1947 1948 Ambrogio Donini
1948 1952 Giovanni De Astis
1952 1955 Giovanni Battista Guarnaschelli
1955 1958 Luigi Cortese
1958 1962 Pasquale Jannelli
1962 1968 Enrico Aillaud
1968 1971 Manilo Castronovo
1971 1973 Alessandro Tassoni Estense di Castelvecchio
1974 1976 Mario Mondello
1976 1978 Mario Profili
1978 1983 Marco Favale
1983 1986 Guglielmo Folchi
1986 1988 Paolo Galli
1988 1993 Vincenzo Manno
1993 1997 Giuseppe Balboni Acqua
1997 2001 Luca Daniele Biolato
2001 2006 Giancarlo Leo
2006 2008 Anna Blefari Melazzi
2008 2011 Aldo Mantovani
2011 2014 Riccardo Guariglia
2014 2018 Alessandro De Pedys
2018 2022 Aldo Amati
2022 in carica Luca Franchetti Pardo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Storia del palazzo e dei rapporti bilaterali, tratto dal sito dell'Ambasciata italiana
  2. ^ Storia della cooperazione politica, tratto dal sito dell'

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (PL) Jaroszewski T.S. Księga pałaców Warszawy, Varsavia, Interpress, 1985.
  • (ITPL) Biolato L.D. e Jaroszewski T.S.: Il Palazzo Szlenkier – Ambasciata d'Italia a Varsavia; Pałac Szlenkierów – Ambasada Włoska w Warszawie, Rosikon Press/Państwowy Instytut Wydawniczy Warszawa, 2001

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