Alberto Martin-Franklin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Alberto Martin-Franklin

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXVIII
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione dell'economia corporativa e dell'autarchia (17 aprile 1939-28 gennaio 1940)
  • Membro della Commissione di finanze (17 aprile 1939-2 novembre 1941)
  • Presidente della Commissione degli affari esteri, degli scambi commerciali e della legislazione doganale (2 novembre 1941-3 aprile 1943)
Sito istituzionale

Ambasciatore d'Italia in Argentina
Durata mandato1926 - 1929

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Roma
Professionediplomatico

Alberto Martin-Franklin (Napoli, 24 aprile 1876Roma, 3 aprile 1943) è stato un diplomatico e politico italiano È stato Ambasciatore d'Italia in Cile, in Argentina ed in Polonia. Nel 1933 fu nominato senatore del regno d'Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Martin-Franklin è originaria della Savoia: essi avevano optato per la cittadinanza italiana al momento della cessione di quella regione alla Francia, pur conservando le loro proprietà a Chambéry [1]. Ernesto Martin-Franklin, padre di Alberto, aveva percorso una brillante carriera nella Regia Marina fino a raggiungere il grado di vice-ammiraglio e di aiutante da campo del re Umberto I [2].

Nato a Napoli, Alberto si addottorò in diritto all'Università di Roma il 15 luglio 1898. Il 14 febbraio 1900 entrò in diplomazia ricoprendo specie in periodi difficili, cariche importanti a Parigi, ove nel 1903 fu segretario della Conferenza Sanitaria Internazionale. Passò a Londra nel 1904 come Segretario di legazione rimanendovi fino al 1907. Successivamente presta servizio nelle sedi di Berlino e Budapest.[3]

Fu Ambasciatore a Santiago del Cile, a Buenos Aires (1926-1929)[4] e a Varsavia (1929-1931).

Viene collocato a riposo nel 1932 e nel 1933 è nominato senatore.[3]

Il Re Vittorio Emanuele III in riconoscimento di eminenti servigi concedeva, con suo decreto Reale del 15 aprile e RR.PP.LL. del 25 giugno 1926, il titolo ereditario di conte per primogenitura a S.E. Alberto di Ernesto. Con altro Decreto reale del 15 aprile e RR.LL.PP. Sua Maestà rinnovava a favore dei maschi e femmine discendenti da Ernesto il titolo di nobile [5].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Gran Croce decorato di Gran cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di San Sava (Serbia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Stella polare (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Stella di Romania (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ces Chambériens qui ont opté pour le Piémont en 1860, su www.ssha.fr. URL consultato il 13 agosto 2022.
  2. ^ Ificrate Bilancini, Umberto I. Il re leale, l’eroe della carità (Diario illustrato dal 14 marzo 1893 al 14 marzo 1894), Roma, 1894, p. 62.
  3. ^ a b Università degli Studi di Lecce, La formazione della diplomazia nazionale (1861-1915) Repertorio bio-bibliografico dei funzionari del Ministero degli Affari Esteri, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1987. pp. 470-471.
  4. ^ Chi è? Dizionario degli Italiani d'oggi, Roma, Formìggini, 1928, p. 316.
  5. ^ Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana,, vol. IV., Milano, 1931, p. 423,.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ambasciatore d'Italia in Argentina Bandiera dell'Argentina Successore
Luigi Aldrovandi Marescotti 1926 - 1929 Bonifacio Pignatti Morano di Custoza
Predecessore Ambasciatore italiano nella Seconda Repubblica di Polonia Bandiera della Polonia Successore
Giovanni Cesare Majoni 1929 - 1931 Luigi Vannutelli Rey
Controllo di autoritàVIAF (EN48164419176020232886