Palazzo Alberini

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Palazzo Alberini
Palazzo Alberini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Indirizzovia del Banco di Santo Spirito 12
Coordinate41°54′02.25″N 12°27′59.98″E / 41.900624°N 12.466662°E41.900624; 12.466662
Informazioni generali
Condizioniin uso
Costruzione1515-1521
Piani3
Realizzazione
ArchitettoGiulio Romano, Bramante, Pietro Rosselli
ProprietarioUBI Leasing Spa

Palazzo Alberini, poi Cicciaporci, si trova a Roma in via del Banco di Santo Spirito 12.

È un importante esempio di palazzo civile rinascimentale, opera di Raffaello architetto sotto l'influenza di Bramante, dei primi anni del Cinquecento.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Venne fatto costruire da Giulio della famiglia romana degli Alberini o Ilperini[1] tra il 1515 e il 1519 su progetto di Raffaello[2], anche se Vasari ci dice che fu Giulio Romano a progettare il palazzo per lui, mentre il piano terra è attribuito a Bramante, con possibile datazione al 1512. Fu completato nel 1521 da Pietro Rosselli.

La facciata odierna è ottocentesca, mentre quella originale si trova sul perpendicolare vicolo del Curato. Il disegno segue il modello dei palazzi civili fiorentini e del precedente Palazzo Caprini (1510) del Bramante, nel piano inferiore e nel rimando classico del cornicione.

Il pianterreno, occupato anticamente dalle botteghe, e il mezzanino presentano un bugnato piatto, con un fascione marcapiano che separa il piano nobile. Quest'ultimo tramite due cornici continue è differenziato dai piani inferiore e superiore (riservato alla servitù), per evidenziarlo come la parte principale dell'edificio. Esso è caratterizzato da un ordine ridotto a lesene e aggettante nella trabeazione abbreviata; la cornice continua costituisce lo zoccolo su cui poggiano sia le lesene che le finestre.

Il terzo piano, meno in rilievo, presenta delle finestre entro cornici rettangolari, che riprendono visivamente le lesene inferiori, fino all'imponente cornicione su mensole.

Attualmente l'immobile risulta interamente di proprietà di UBI Leasing Spa.

Altre immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pasquale Adinolfi, Il canale di Ponte, p.33. Famiglia della nobiltà municipale romana le cui origini si fanno risalire al XII secolo quando i suoi componenti, esponenti del ceto dei mercatores e finanzieri, con interessi oltre i confini della penisola, iniziarono a ricoprire le cariche di senatore, conservatore e priore, alcuni gli attribuiscono anche la signoria del castello di Lariano; v. Marco Venditelli, Mercanti romani del primo Duecento "in Urbe potentes", in Rome aux XIIIe et XIVe siècles, Publications de l'École française de Rome, An. 1993, Vol. 170, pp.87-135; Claudio De Dominicis, Membri del Senato della Roma pontificia. Senatori, Conservatori, Caporioni e loro Priori e Lista d’oro delle famiglie dirigenti (secc. X-XIX); Domenico Orano, Il sacco di Roma del 1707, pp.163 e segg.
  2. ^ Stefan Grundmann, Ulrich Fürst, The Architecture of Rome: An Architectural History in 400 Individual Presentations, Edition Axel Menges 1998, p.134.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Stampe antiche su Info.roma.it

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