Ottone di Sutri

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Ottone (... – ...; fl. XII secolo) è stato vescovo di Sutri, storicamente documentato dal 1126 al 1137.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Non sono molte le informazioni sulla vita e l'operato del vescovo Ottone, documentato da tre fonti coeve nella prima metà del XII secolo.

La prima attestazione documentaria[1] è il privilegio con il quale papa Onorio II, il 21 luglio 1126, concesse all'arcivescovo di Pisa Ruggero Gisalbertini il pallio e il diritto di consacrare i vescovi delle diocesi della Corsica. Il privilegio ricorda che il pontefice, prima di prendere la decisione definitiva, aveva consultato in sinodo i vescovi, incaricati di studiare i retroscena della disputa tra i prelati di Pisa e di Genova.[2] Tra questi c'era anche Otho Sutrinus, che figura tra i vescovi Giacomo di Faenza e Pietro di Civita Castellana.[3]

Alla morte di Onorio II (13 febbraio 1130), il collegio cardinalizio si trovò diviso e ne nacque uno scisma con l'elezione e la consacrazione di due papi: Pietro Pierleoni, che prese il nome di Anacleto II[4], e Gregorio Papareschi, che prese il nome di Innocenzo II.[5] Ottone di Sutri fu tra coloro che appoggiarono l'elezione di Anacleto II. Il suo nome infatti appare nella lettera che i cardinali elettori e i vescovi che li sostenevano scrissero il 18 maggio 1130 all'imperatore Lotario II per comunicare le circostanze dell'elezione del nuovo papa. Otto Sutrinus è menzionato tra Trasmondo di Segni e Pietro, arciprete della basilica lateranense.[6]

Negli anni successivi Anacleto II perse tutti gli appoggi politici, in particolare quello dell'imperatore Lotario II, che sostenne il papato di Innocenzo II. Secondo l'Annalista Saxo, agli inizi del 1137, Innocenzo II, scortato dalle truppe imperiali, e Enrico duca di Baviera, scesero verso Roma e venientes Sutheren, episcopum Petri Leonis fautorem deposuerunt, et loco eius Iohannem, abbatis Vuldensis capellanum, subrogaverunt,[7] «venendo a Sutri, deposero il vescovo sostenitore di Pierleoni e al suo posto misero Giovanni, cappellano dell'abate di Fulda». Pur senza menzionarlo, il vescovo deposto fu Ottone, sostituito da Giovanni.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Gerhard Schwartz, Die besetzung der bistümer Reichsitaliens unter den sächsischen und salischen kaisern : mit den listen der bischöfe, 951-1122, Lepizig-Berlin, 1913, p. 265.
  2. ^ Per la storia di questa disputa: Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Ruggero, vescovo di Volterra e arcivescovo di Pisa, in Studi di storia offerti a Michele Luzzati, a cura di S.P.P. Scalfati – A. Veronese, Pisa, Pacini, 2009, pp. 53–71 (in particolare le pp. 62-64). Stefania Anzoise, Pisa, la Sede Apostolica e i cardinali di origine pisana da Gregorio VII ad Alessandro III. Potere della rappresentanza e rappresentanza del potere, Università di Pisa, Tesi di Dottorato in Storia Medievale, (2015), pp. 80-85.
  3. ^ Patrologia Latina, vol. 166, coll. 1261-1265. Il nome di Ottone di Sutri si trova nella col. 1263, C.
  4. ^ Raoul Manselli, Anacleto II, antipapa, Enciclopedia dei Papi, 2000.
  5. ^ Tommaso di Carpegna Falconieri, Innocenzo II, Enciclopedia dei Papi, 2000.
  6. ^ (LADE) Michael Döberl, Monumenta Germaniae selecta ab anno 768 usque ad annum 1250, München, 1889, pp. 9-11.
  7. ^ (LADE) Klaus Nass (a cura di), Die Reichschronik des Annalista Saxo, Monumenta Germaniae Historica, Scriptores 37, Hannover, 2006, p. 607,30-32.
  8. ^ Marco Vendittelli, Sutri nel Medioevo - Storia, insediamento urbano e territorio (secoli X-XIV), Roma, Viella, 2008, p. 60.
Predecessore Vescovo di Sutri Successore
Alberico 1126 - 1137 deposto Giovanni III