Organi della chiesa di Santa Maria Maddalena a Parigi

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Interno della chiesa della Maddalena a Parigi.

Gli organi della chiesa di Santa Maria Maddalena a Parigi sono due strumenti storici costruiti da Aristide Cavaillé-Coll negli anni 1840 e successivamente modificati:

  • l'organo maggiore (opus 26), costruito tra il 1845 e il 1846, è situato sulla cantoria in controfacciata e dispone di 58 registri su quattro manuali e pedale;[1]
  • l'organo del coro (opus 15), del 1842, è situato al centro dell'abside, alle spalle dell'altare maggiore, e dispone di 20 registri su due manuali e pedale.[2]

Alla chiesa di Santa Maria Maddalena sono legati diversi importanti musicisti compositori che vi prestarono servizio come organisti, tra i quali Louis James Alfred Lefébure-Wély, Camille Saint-Saëns, Théodore Dubois, Gabriel Fauré, Jeanne Demessieux, Eugène Gigout e Charles-Marie Widor (gli ultimi due come organisti supplenti).[1]

Gli attuali organisti titolari sono François-Henri Houbart (organista dell'organo maggiore), Jean-Louis Vieille-Girardet (secondo organista)[1] e Michel Geoffroy (organista dell'organo del coro).[2]

Gli strumenti vengono utilizzati sia nell'ambito delle celebrazioni liturgiche, sia per concerti, tra cui le Domeniche musicali (in francese: Dimanches musicaux), che dal 12 gennaio 1986 hanno luogo più domeniche ogni mese, con la partecipazione di organisti di fama internazionale.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale chiesa di Santa Maria Maddalena di Parigi venne costruita in luogo di una più antica medievale a cavallo tra i secoli XVIII e XIX: i lavori iniziarono il 6 aprile 1763 con la posa della prima pietra, su progetto di Pierre Contant d'Ivry; vennero interrotti l'anno successivo per riprendere sotto la direzione di Guillaume-Martin Couture, che elaborò un nuovo progetto ispirato al Pantheon di Roma. Con la Rivoluzione francese si ebbe una nuova interruzione e solo nel 1806 Napoleone Bonaparte affidò la direzione a Pierre-Alexandre Vignon, il quale demolì le fondazioni precedenti e si ispirò alla Maison Carrée di Nîmes. L'edificio venne completato nel 1809 e utilizzato per cerimonie civili fino a che Luigi XVIII, durante la Restaurazione, stabilì che tornasse a svolgere le funzioni di luogo di culto cattolico; tuttavia la chiesa venne consacrata solo nel 1842.[4]

Nel 1842 l'organaro Aristide Cavaillé-Coll venne incaricato di costruire un organo a canne di modeste dimensioni da collocarsi all'interno della chiesa, alle spalle dell'altare maggiore; egli costruì uno strumento di 12 registri, con due manuali e pedale, a trasmissione integralmente meccanica, avente la seguente disposizione fonica:[5]

I - Grand-Orgue
Bourdon 16'
Bourdon 8'
Montre 8'
Prestant 4'
Doublette 2'
II - Récit expressif
Principal 8'
Unda maris 8'
Cor de nuit 8'
Prestant 4'
Doublette 2'
Sesquialtera II
Plein-jeu IV
Hautbois 8'
Trompette 8'
Clairon 4'
Pédale
Soubasse 16'

Per la costruzione di un organo di grandi dimensioni era stato contattato, nel 1838, il friborghese Aloys Mooser; tuttavia i lavori non ebbero mai inizio in seguito alla morte dell'organaro, avvenuta nel 1839. Nel 1841 venne quindi indetto un concorso cui parteciparono i più importanti organari dell'epoca: John Abbey, Aristide Cavaillé-Coll, Dallery, Nicolas Henry, abbé Larroque, Augustin Zeiger e la ditta Daublaine Callinet. Fu Cavaillé-Coll ad aggiudicarsi il lavoro e lo strumento, costato alla parrocchia 73.000 franchi, venne ultimato nel 1846 e inaugurato con due concerti eseguito il 29 ottobre e il 13 novembre dello stesso anno dall'organista titolare Alexander Charles Fessy, Louis James Alfred Lefébure-Wély, all'epoca organista della chiesa di San Rocco a Parigi,[6] e Louis-Nicolas Séjan, organista della chiesa di San Sulpizio.[7]

Il nuovo organo aveva 48 registri su quattro manuali e pedaliera, per un totale di 2882 canne,[7] e presentava una disposizione fonica innovativa: essa constava in un gran numero di fondi di 16', 8' e 4' e di registri ad ancia, mentre aveva un numero limitato di ripieni e soltanto una mutazione semplice, di 2.2/3'; inoltre veniva per la prima volta introdotto il registro di Voce celeste.[8][9] Di seguito è riportata la disposizione fonica originaria dello strumento:[10]

I - Grand-Orgue
Montre 16'
Gambe 16'
Montre 8'
Salicional 8'
Flûte harmonique 8'
Bourdon 8'
Prestant 4'
Quinte 2.2/3'
Doublette 2'
Fourniture V
Cymbale V
Trompette 8'
Cor anglais 8'
II - Positif
Montre 8'
Flûte douce 8'
Voix céleste 8'
Prestant 4'
Dulciane 4'
Octavin 2'
Trompette 8'
Musette 8'
Clairon 4'
III - Bombarde
Soubasse 16'
Flûte harmonique 8'
Flûte traversière 8'
Basse 8'
Flûte octaviante 4'
Octavin 2'
Bombarde 16'
Trompette 8'
Clairon 4'
IV - Récit expressif
Flûte harmonique 8'
Flûte octaviante 4'
Bombarde 16
Trompette 8'
Basson-hautbois 8'
Voix humaine 8'
Clairon 4'
Trémolo
Pédale
Quintaton 32'
Contrebasse 16'
Flûte 8'
Violoncelle 8'
Bombarde 16'
Basson 16'
Trompette 8'
Clairon 4'
L'organo e la consolle.[11]

La disposizione fonica dello strumento, considerata assolutamente innovativa per l'epoca, suscitò pareri discordanti.[12] Il presidente della commissione che aveva approvato il progetto, Pierre-Armand Séguier, membro dell'Accademia delle scienze francese, si pronunciò a favore del nuovo organo, approvandolo senza riserve per le innovazioni introdotte da Cavaillé-Coll come i pedaletti, per i registri e per la complessa meccanica, lodando il suo costruttore per aver ideato e costruito uno strumento da lui considerato un capolavoro.[6]

Parole di elogio per il nuovo strumento si ebbero anche da importanti organisti come Louis James Alfred Lefébure-Wély, che successivamente diventerà organista titolare alla Madeleine; anche l'organista tedesco Adolf Hesse era rimasto soddisfatto dell'organo, reputandolo adatto anche all'esecuzione del repertorio di Johann Sebastian Bach.[6]

Tuttavia ebbe anche aspre critiche per il particolare strumento che aveva costruito; colui che maggiormente lo attaccò fu Félix Danjou, organista presso la cattedrale di Notre-Dame che aveva fondato, nel 1838, insieme a Louis Callinet e Théodore Sauer, la ditta organaria Daublaine-Callinet.[13] Danjou, che auspicava una riforma contro la musica profana e lirica in chiesa,[14] non tollerava l'utilizzo degli organi nelle chiese per manifestazioni e concerti laici; spesso, in tal frangente, l'organo e l'orchestra suonavano insieme e l'organista notava come di recente l'organo tendesse ad imitare l'orchestra.[15] Nella sua Revue de la musique religieuse, populaire et classique,[16] Danjou, se da una parte rimase soddisfatto degli elevati standard tecnici dell'organo della Madeleine, criticò lo stesso strumento dal punto di vista fonico: l'organista lamentò la presenza di molti registri di derivazione orchestrale e di una cassa espressiva troppo spessa, più adatta, a suo parere, per scopi profani che religiosi.[17] Inoltre, considerò eccessivo il numero di registri ad ancia:

(FR)

«Il ne s'agit pas dans l'office divin de renouveler le miracle de la chute des murailles de Jéricho, ou de nous donner une ideée des terribles trompettes qui annonceront le jugement dernier; il suffirait de placer dans nos églises des instruments harmonieux et majestueux tout à la fois, et sans vouloir tomber dans la grave monotonie de l'orgue allemand, ou peut désirer de n'être pas étourdi à l'église pour un vacarme effroyable; c'est ce qui est reservé désormais aux paroissiens de la Madeleine.»

(IT)

«Non è da rinnovare nell'ufficio divino il miracolo della caduta delle mura di Gerico o darci un'idea delle terribili trombe che annunciano il giudizio finale; è sufficiente introdurre nelle chiese strumenti al contempo armoniosi e maestosi, e senza voler cadere nella grave monotonia dell'organo tedesco, non possono desiderare di essere storditi in chiesa da un terribile frastuono; questo è ciò che oggi è riservato ai parrocchiani della Madeleine.»

Sia l'organo maggiore che quello del coro furono oggetto di una serie di interventi di restauro nel corso dei secoli XIX e XX: lo stesso costruttore operò su entrambi nel 1897 e i suoi successori, nel 1927, aumentarono l'estensione delle tastiere dell'organo maggiore (originariamente di 54 note, successivamente all'intervento di 56); nel 1957 gli organari Max Roethinger e Robert Boisseau aggiunsero sei nuovi registri e nel 1971 la ditta Danion-Gonzalez ampliò ulteriormente lo strumento e ne elettrificò la trasmissione; la stessa operò anche alcune modifiche sull'organo nel coro dopo la seconda guerra mondiale e nel 1976. L'organaro Bernard Dargassies restaurò e modificò sia l'organo maggiore (tra il 1988 e il 2002), sia quello del coro (1996).[19]

L'organo maggiore è classificato dal 1981 come monumento storico di Francia relativamente alla parte strumentale.[20]

Organo maggiore[modifica | modifica wikitesto]

L'organo maggiore.

L'organo a canne Cavaillé-Coll opus 26 è l'organo maggiore della chiesa di Santa Maria Maddalena a Parigi. Esso è situato in controfacciata, al di sopra della cantoria posta alla sommità dell'alta bussola d'ingresso in legno scolpito e intagliato, con balaustra in ferro battuto.[6]

Lo strumento è a trasmissione integralmente elettrica, installata dalla ditta Danion-Gonzalez nel 1971 in sostituzione di quella meccanica originaria. Esso dispone di 60 registri (dei quali 46 di Cavaillé-Coll) per un totale di 84 file e 4538 canne.[1]

Il materiale fonico si articola in un unico corpo, alloggiato all'interno di una cassa lignea progettata da Jacques-Marie Huvé ispirandosi al rinascimento italiano, la quale è riccamente decorata con intagli e dorature;[7] il prospetto, poggiante su un alto basamento, è suddiviso in due ordini sovrapposti da un cornicione con decorazioni a bassorilievo (al centro del quale, entro un medaglione, vi è l'effigie di Gesù Cristo), idealmente sorretto al centro da due semicolonne corinzie e ai lati da due lesene scanalate appartenenti allo stesso ordine architettonico: l'ordine inferiore si compone di cinque arcate a tutto sesto, con le tre centrali separate da due cariatidi; in corrispondenza di quest'ultime si eleva l'ordine superiore, con le canne inserite all'interno di una serliana. La mostra è interamente formata da canne metalliche con bocche a scudo con andamento inverso rispetto a quello delle canne.[21]

La consolle è quella originaria successivamente riadattata; è posta al centro della cantoria ed è rivolta verso la navata. Essa dispone di quattro tastiere di 56 note ciascuna (Do1-Sol5) e pedaliera concavo-parallela di 32 note (Do1-Sol3). I registri sono azionati da pomelli posti su gradoni ai lati dei manuali, parallelamente ad essi; le unioni e gli accoppiamenti, invece, da placchette a bilico poste al di sopra del quarto manuale.[19]

Di seguito la disposizione fonica:[22]

I - Grand-orgue
Montre 16'
Gambe 16'
Montre 8'
Salicional 8'
Flûte harmonique 8'
Bourdon 8'
Prestant 4'
Quinte 2.2/3'
Doublette 2'
Piccolo 1'
Fourniture V
Cymbale V
Cornet V
Trompette 8'
Cor anglais 8'
II - Positif
Montre 8'
Flûte douce 8'
Viole de gambe 8'
Voix céleste 8'
Prestant 4'
Dulciane 4'
Octavin 2'
Trompette 8'
Trompette en chamade 8'
Musette 8'
Clairon 4'
Clairon en chamade 4'
III - Bombardes
Soubasse 16'
Flûte harmonique 8'
Flûte traversière 8'
Basse 8'
Flûte octaviante 4'
Octavin 2'
Fourniture IV
Cornet III
Bombarde 16'
Trompette 8'
Clairon 4'
IV - Récit expressif
Flûte harmonique 8'
Bourdon céleste 8'
Prestant 4'
Flûte octaviante 4'
Octavin 2'
Larigot 1.1/3'
Plein jeu IV
Cymbale III
Bombarde 16
Trompette 8'
Basson-hautbois 8'
Voix humaine 8'
Clairon 4'
Trémolo
Pédale
Quintaton 32'
Contrebasse 16'
Flûte 8'
Violoncelle 8'
Flûte 4'
Bombarde 16'
Basson 16'
Trompette 8'
Clairon 4'

Organisti titolari[modifica | modifica wikitesto]

Édouard Mignan alla consolle dell'organo maggiore (1960).

Organo del coro[modifica | modifica wikitesto]

L'organo a canne Cavaillé-Coll opus 15 è l'organo del coro della chiesa di Santa Maria Maddalena a Parigi. Esso è situato al centro dell'abside, a pavimento, alle spalle dell'altare maggiore.[2]

Lo strumento è a trasmissione integralmente elettrica, installata dalla ditta Danion-Gonzalez nel 1976 in sostituzione di quella meccanica originaria; dispone di 20 registri (contro i 10 originari).[2]

Il materiale fonico si articola in un unico corpo, alloggiato all'interno di una cassa lignea riccamente decorata con intagli e dorature; lungo la sommità corre un alto cornicione con un fregio a bassorilievo, idealmente sorretto da lesene corinzie scanalate. Al centro del prospetto, rivolto verso la navata, si aprono arcate a tutto sesto affiancate, all'interno delle quali vi sono le canne della mostra, con bocche a scudo, allineate orizzontalmente nell'arcata centrale e con andamento inverso a quello delle canne nelle due laterali.[23]

La consolle dispone di due tastiere di 56 note ciascuna (Do1-Sol5) e pedaliera concavo-parallela di 32 note (Do1-Sol3). La disposizione fonica è la seguente:[5]

I - Grand-Orgue
Bourdon 16'
Bourdon-flûte 8'
Montre 8'
Prestant 4'
Nazard 2.2/3'
Doublette 2'
Tierce 1.3/5'
Plein jeu IV
II - Récit expressif
Cor de nuit 8'
Gambe 8'
Unda maris 8'
Flûte octaviante 4'
Octavin 2'
Progression harmonique III
Hautbois 8'
Trompette 8'
Clairon 4'
Pédale
Soubasse 16'
Basse 8'
Flûte 4'

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (FR) Le grand orgue, su lamadeleine.com. URL consultato il 19 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2015).
  2. ^ a b c d (FR) L'orgue de choeur, su lamadeleine.com. URL consultato il 19 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2015).
  3. ^ (FR) Les dimanches musicaux, su eglise-lamadeleine.com. URL consultato il 19 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2015).
  4. ^ (FR) Eglise de la Madeleine - Paris, su napoleon.org. URL consultato il 19 settembre 2015.
  5. ^ a b (FR) Paris, église Sainte Madeleine (Orgue de choeur), su orgue.free.fr. URL consultato il 19 settembre 2015.
  6. ^ a b c d (FR) Antoine Kriéger, L'orgue Cavaillé-Coll de la Madeleine, su musimem.com. URL consultato il 19 settembre 2015.
  7. ^ a b c F. Raugel, p. 183.
  8. ^ (FR) Grand Orgue Aristide Cavaillé-Coll (1846), su concerts-lamadeleine.com. URL consultato il 19 settembre 2015.
  9. ^ (EN) Voix Céleste, su organstops.org. URL consultato il 19 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2014).
  10. ^ (FR) La Madeleine (orgue C.-Coll), su orgues-et-vitraux.ch. URL consultato il 19 settembre 2015.
  11. ^ J. Gottlob Töpfer, tav. 53.
  12. ^ F. Douglass, p. 63.
  13. ^ (FR) Les Callinet, su decouverte.orgue.free.fr. URL consultato il 19 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2013).
  14. ^ F. Douglass, pp. 52-62.
  15. ^ (DE) Christophe Mantoux, Cavaillé-Coll: Visionär und Traditionalist. Zur ästhetischen Rückbindung des sinfonischen Reformkonzepts Aristide Cavaillé-Colls an die Orgelbautradition des 18. Jahrhunderts., in Organ – Journal für die Orgel, Schott Music, n° 8, 2005. ISSN 1435-7941 (WC · ACNP)
  16. ^ F. Danjou (a cura di).
  17. ^ F. Danjou, Da la facture d'orgue au XIXe siècle, in F. Danjou (a cura di), pp. 384-386.
  18. ^ F. Danjou, Da la facture d'orgue au XIXe siècle, in F. Danjou (a cura di), pp. 384-385.
  19. ^ a b (ENFR) Église Sainte-Marie-Madeleine, Paris (France), su musiqueorguequebec.ca. URL consultato il 19 settembre 2015.
  20. ^ (FR) Orgue de tribune : partie instrumentale de l'orgue, su culture.gouv.fr. URL consultato il 21 settembre 2015.
  21. ^ (FR) Photos (La Madeleine), su orgues-et-vitraux.ch. URL consultato il 31 agosto 2013.
  22. ^ (FR) Paris, église Sainte Madeleine (Grand-Orgue), su orgue.free.fr. URL consultato il 19 settembre 2015.
  23. ^ (FR) Peter Hammer - Poligny - France, su orgues.ublog.com. URL consultato il 19 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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