Oksana Masters

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Oksana Masters
Oksana Masters nel 2012
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 173 cm
Peso 55 kg
Canottaggio
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi paralimpici estivi 0 0 1

Per maggiori dettagli vedi qui

Sci di fondo
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi paralimpici invernali 2 1 2

Per maggiori dettagli vedi qui

Biathlon
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi paralimpici invernali 0 2 0

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Oksana Masters, nata Oksana Alexandrovna Bondarchuk (Chmel'nyc'kyj, 19 giugno 1989), è una canottiera, fondista, biatleta e paraciclista statunitense, di origine ucraina, che risiede a Louisville, Kentucky[1].

Ai Giochi paralimpici estivi di Londra 2012 ha vinto la sua prima medaglia.[2] Ha fatto parte della squadra statunitense di sci nordico alle Paralimpiadi invernali 2014 e alle Paralimpiadi invernali 2018, vincendo due medaglie nel 2014 e cinque medaglie nel 2018, di cui due d'oro.[3] Ha partecipato anche alle Paralimpiadi estive 2016 nel paraciclismo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Oksana è nata con diverse malattie congenite indotte da radiazioni[4], tra cui l'emimelia tibiale (con conseguente diversa lunghezza delle gambe), mancanza di tibie portanti nei polpacci, dita palmate senza pollice e sei dita dei piedi su ciascun piede[5]. Abbandonata dai suoi genitori alla nascita in un orfanotrofio ucraino, ha vissuto lì fino all'età di 7 anni, quando è stata adottata da Gay Masters, una logopedista statunitense, non sposata e senza altri figli[6].

Dopo essersi trasferita negli Stati Uniti nel 1997, entrambe le gambe di Oksana sono state amputate sopra il ginocchio - la gamba sinistra a otto anni e la gamba destra a 13 anni - quando sono diventate sempre più doloranti e incapaci di sostenere il suo peso. Oksana ha anche sostenuto un intervento chirurgico per modificare le sue dita interne di ogni mano, in modo che potessero funzionare come pollici[6].

Arrivata negli Stati Uniti, dove sua madre lavorava come docente all'Università di Buffalo, si è trasferita a Louisville, nel Kentucky, nel 2001, quando la madre è stata assunta presso l'Università di Louisville[7], e si è laureata alla Atherton High School nella città nel 2008[8].

Carriera nel canottaggio[modifica | modifica wikitesto]

Rob Jones e Oksana Masters ai campionati mondiali adattivi 2012 di Belgrado, Serbia

Masters ha iniziato il canottaggio adattivo nel 2002 all'età di 13 anni[5][6], poco prima dell'amputazione della gamba destra. Ha continuato poi a livello agonistico e nel 2010, ha gareggiato ai C.R.A.S.H.-B. Sprints, stabilendo un record mondiale nel processo. È stata la prima sculler adattivo a competere nella regata "Head of the Eagle" del club di canottaggio di Indianapolis, vincendo nel frattempo l'evento femminile singolo aperto. Nel 2011, Masters e il compagno di squadra Augusto Perez sono arrivati secondi alle prove del Adaptive World Championships[6].

In preparazione ai Giochi Paralimpici di Londra del 2012, Masters ha collaborato con Rob Jones, un veterano del Corpo dei Marines degli Stati Uniti che ha perso entrambe le gambe a causa di un'esplosione di uno IED in Afghanistan[5][6]. Masters e Jones si sono autoproclamati "Team Bad Company"[9] e hanno vinto entrambe le prove dei Campionati mondiali adattivi e la Regata di qualificazione paralimpica finale con margini considerevoli.

Il 2 settembre, alle Paralimpiadi di Londra del 2012, Masters e Jones sono arrivati terzi, vincendo la prima medaglia degli Stati Uniti (bronzo) nella sezione mista tronco/braccia doppio remo con un tempo finale di 4:05:56. Hanno finito dietro la Cina (oro) e la Francia (argento) sconfiggendo la Gran Bretagna[2].

A causa di un infortunio alla schiena, Masters ha rinunciato al canottaggio competitivo dopo aver vinto una medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Londra del 2012. Da allora ha iniziato a praticare il para-ciclismo e lo sci di fondo[10].

Carriera nello sci di fondo[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver vinto la medaglia nel canottaggio alle Paralimpiadi del 2012, Masters ha iniziato a praticare lo sci di fondo. Alle Paralimpiadi invernali 2014 a Sochi, in Russia, ha vinto una medaglia d'argento nel nordico 12 km e una medaglia di bronzo nel nordico 5 km. Si è anche classificata quarta e ottava in due eventi di biathlon. Durante questo periodo, ha subito un infortunio alla schiena e di conseguenza ha rinunciato al canottaggio. Ha iniziato a pedalare come parte integrante del processo di recupero[11].

Masters ha vinto la sua prima medaglia d'oro paralimpica alle Paralimpiadi invernali 2018, nell'evento classico di sprint di 1,5 km femminile di sci di fondo, dopo molteplici battute d'arresto. Tre settimane prima dei Giochi si era ferita al gomito e il giorno prima si era anche ritirata da un evento dopo essere caduta durante la gara di biathlon [12][13]. In quei giochi ha vinto cinque medaglie in totale: tre in sci di fondo e due in biathlon. Ha vinto la medaglia d'oro nell'evento di 5 km dello sci di fondo da seduti, la medaglia di bronzo nell'evento di Template:M12 dello sci di fondo da seduti, poi medaglie d'argento nell'evento di biathlon da 6 km e nell'evento di biathlon da 12,5 km[14][15][16]. Per due volte Masters è stata nominata per un ESPY nello sci nordico nella categoria di Miglior atleta femminile con disabilità[17].

Carriera ciclistica[modifica | modifica wikitesto]

Masters ha vinto due medaglie di Coppa del Mondo di bronzo e una medaglia di bronzo ai Mondi Para-Ciclismo dell'UCI[18]. Ha partecipato inoltre ad eventi di handbike ai Giochi Paralimpici del 2016 a Rio, dove si è classificata 4ª nella gara su strada e 5 ° nella prova a tempo[11]. Ai XVI Giochi Paralimpici disputatisi a Tokio nel 2021 ha vinto la medaglia d'oro sia nella prova in linea (H5) che in quella a cronometro della gara su strada (H4-5).[19]

Impatto mediatico[modifica | modifica wikitesto]

La sua storia di vita, ha suscitato parecchio interesse mediatico, tra cui Spirit, la rivista di bordo[6] Southwest Airlines e Sports Illustrated[5]. È stata nominata da The Guardian tra i dieci atleti statunitensi da seguire[20] e ha posato nuda per l'edizione annuale di Body Issue della rivista ESPN[21]. Apple l'ha ingaggiata in "Fare la differenza. Un'app alla volta", un video in cui spiega come è cambiata la sua vita con le app iOS[22]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Copia archiviata, su usrowing.org, 2012. URL consultato il 30 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2014).
  2. ^ a b Stephen Johnson, Lovettsville veteran wins bronze in Paralympics, su loudountimes.com, 5 settembre 2012. URL consultato l'11 settembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2016).
  3. ^ (EN) 2014 U.S. Paralympic Team Named, su teamusa.org, 21 febbraio 2013. URL consultato il 1º marzo 2014.
  4. ^ Jeremy Holm, Opinion: Let's not forget about Team USA's other half, in KSL.com, Salt Lake City, Deseret Digital Media, 25 agosto 2012. URL consultato l'11 settembre 2012.
  5. ^ a b c d Michael Rosenberg, The Marine And The Orphan, in Sports Illustrated, Time Inc., 27 agosto 2012. URL consultato l'11 settembre 2012.
  6. ^ a b c d e f Katya Cengel, Oksana (PDF), in Spirit, Southwest Airlines. URL consultato l'11 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).
  7. ^ Daughter of Louisville physician to go for gold at 2014 Winter Paralympics, su uoflphysicians.com, University of Louisville Physicians, 6 marzo 2014. URL consultato il 10 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2016).
  8. ^ Glenn Brownstein, Louisville's Oksana Masters wins milestone silver medal in Winter Paralympics skiing, in The Courier-Journal, 9 marzo 2014. URL consultato il 10 marzo 2014. (soft paywall)
  9. ^ Tom Jackman, Lovettsville's Rob Jones to compete in rowing in London Paralympic games, in The Washington Post, 30 agosto 2012. URL consultato l'11 settembre 2012.
  10. ^ [1] Paralympian Oksana Masters pursues cycling spot – USA Today Sports Retrieved maggio 17, 2016
  11. ^ a b Oksana Masters, su teamusa.org.
  12. ^ (EN) 2018 Paralympics: After setbacks, Oksana Masters wins gold, in USA TODAY. URL consultato il 16 marzo 2018.
  13. ^ Oksana Masters claims her maiden Paralympic gold at Pyeongchang 2018, su m.paralympic.org. URL consultato il 16 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2018).
  14. ^ (EN) Tara Parker-Pope, Oksana Masters's Road From a Ukrainian Orphanage to Paralympic Stardom, in The New York Times, 9 marzo 2018, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 10 marzo 2018.
  15. ^ (EN) 2018 Paralympics: Oksana Masters' attitude, strength make her medal favorite in six events, in USA TODAY. URL consultato il 10 marzo 2018.
  16. ^ (EN) Oksana Masters, still a 'baby' in biathlon, poised for Paralympic gold, in NBC Olympics. URL consultato il 10 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2018).
  17. ^ Oksana Masters, su agm.us.
  18. ^ About Me: Oksana Masters, su oksanamastersusa.com (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2016).
  19. ^ paralympic.org, https://www.paralympic.org/news/tokyo-2020-takeaways-para-cycling.
  20. ^ Graham Parker, Paralympics 2012: 10 US athletes to watch in London, in The Guardian, Guardian News and Media Limited, 24 agosto 2012. URL consultato l'11 settembre 2012.
  21. ^ Daily Mail Reporter, Paralympian rower bares all for ESPN's Body Issue and reveals "for me, eating is one of the hardest things", in The Daily Mail, Associated Newspapers Ltd., 12 luglio 2012. URL consultato l'11 settembre 2012.
  22. ^ iOS – Making a difference. One app at a time. Archiviato il 3 luglio 2016 in Internet Archive. Retrieved July 7, 2013.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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