Neruda (film)

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Neruda
Luis Gnecco e Mercedes Morán in una scena del film
Titolo originaleNeruda
Lingua originalespagnolo, francese, mapudungun, olandese
Paese di produzioneArgentina, Cile, Spagna, Francia
Anno2016
Durata107 min
Generedrammatico, biografico
RegiaPablo Larraín
SceneggiaturaGuillermo Calderón
Distribuzione in italianoGood Films
MontaggioHervé Schneid
ScenografiaEstefania Larrain
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Neruda è un film del 2016 diretto da Pablo Larraín.

Presentato in concorso al Festival di Cannes 2016 nella sezione Quinzaine des Réalisateurs,[1] il film si ispira a fatti realmente accaduti a Pablo Neruda e si concentra sul rapporto fra il poeta comunista, fuggito clandestinamente per eludere il carcere, e l'investigatore Óscar Peluchonneau, incaricato del suo arresto.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Cile, 1948. Il celebre poeta Pablo Neruda, senatore al Parlamento cileno nelle file del Partito Comunista del Cile, a seguito dell'emanazione della famigerata Ley de Defensa de la Democracia, con la quale si sanciva la soppressione del Partito Comunista e di conseguenza la revoca dei suoi membri da qualunque carica istituzionale del Paese, si vede rapidamente messo sotto accusa per alto tradimento dal Presidente Gabriel González Videla a causa delle sue dichiarazioni rese alla stampa (anche estera) ed al suo sdegnato ed appassionato discorso di protesta, tenuto durante la sua ultima seduta in Parlamento, contro i duri provvedimenti repressivi intrapresi dal governo per sedare i numerosi scioperi e proteste sociali scoppiati improvvisamente in tutto il Paese, coronati con l'istituzione di campi di concentramento per dissidenti e rivoltosi nella remota città di Pisagua.

Sono gli anni del proibizionismo, ed è inaccettabile che il poeta inciti il popolo alla ribellione ed alla resistenza ai soprusi del governo. Il prefetto della polizia, Óscar Peluchonneau, viene dunque incaricato di arrestare il poeta, non più salvaguardato dall'immunità parlamentare, e di umiliarlo pubblicamente. Neruda decide di abbandonare il Paese assieme alla moglie, la pittrice argentina Delia del Carril. Grazie alla collaborazione del Partito Comunista, ormai clandestino, e di alcuni amici, i due, dopo una rocambolesca fuga per tutto il Cile durata ben due anni, riescono a nascondersi nel profondo sud del Paese, nella regione dell'Araucanía, ricoperto di gelo e neve, da dove pianificare poi una vera e propria fuga dal Paese.

A raccontare la storia è lo stesso Peluchonneau, ossessionato dal poeta e dalle sue composizioni. In questi momenti drammatici ma al contempo ispiratori, Neruda scrive la sua celebre raccolta di poesie, Canto General. Nel frattempo in Europa, cresce la leggenda della caccia al poeta e alcuni artisti, guidati da Pablo Picasso, reclamano la sua libertà. In questa vicenda Neruda intravede per se stesso la possibilità di diventare un simbolo democratico e capisce che la battaglia contro Peluchonneau è in realtà il suo campo da gioco. Neruda quindi sfida l'ispettore, gli lascia indizi, lo tormenta, così da rendere ancora più esemplare la sua missione personale, e universale, di resistenza contro l'oppressore.[3]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Larraín ha lavorato sul progetto per cinque anni. Partendo da tre biografie selezionate, ha perfezionato le sue conoscenze su Pablo Neruda intervistando molte persone che l'hanno conosciuto. Il produttore del film, fratello del regista, poiché il budget iniziale era molto basso, fu costretto a tagliare venti pagine di sceneggiatura, ma Pablo Larraín, non volendo rinunciare a nessuna delle scene, preferì risparmiare sulle riprese e sui costumi, girando il film in tempi brevissimi.[4]

Durante la presentazione del film in Italia, Pablo Larraín ha sostenuto che il film Neruda è "un'opera sulla devastazione dell'anima di un popolo. Il Cile sognava un mondo che non si è mai concretizzato. Quando Neruda ha vinto il Nobel, ha dichiarato di non sapere se quei due anni di fuga li avesse sognati, scritti o vissuti. E questa è la chiave. Il film non è incentrato sulla figura di Neruda, ma sul cosmo nerudiano, sul suo universo".[4]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel mese di settembre 2016 Neruda è stato scelto per rappresentare il Cile negli Oscar 2017, ma il 16 dicembre è stata escluso dalla lista definitiva dei 9 migliori film candidati al miglior film straniero.[5]

Anno Evento Categoria Risultato
2016 National Board of Review of Motion Pictures Migliori cinque film stranieri Vincitore/trice
2016 Critics' Choice Awards Migliore film straniero Candidato/a
2016 Chicago Film Critics Association Migliore film straniero Candidato/a
2016 Chicago International Film Festival Migliore film Candidato/a
2016 Dallas-Fort Worth Film Critics Association Miglior film straniero Candidato/a
2016 Las Vegas Film Critics Society Miglior film straniero Candidato/a
2016 Phoenix Film Critics Society Awards Miglior film straniero Candidato/a
2016 Lima Latin American Film Festival Miglior sceneggiatura Vincitore/trice
2016 Woodstock Film Festival Miglior film straniero Vincitore/trice
2016 Premio Fénix Miglior film Vincitore/trice
2016 Miglior scenografia Vincitore/trice
2016 Miglior costumi Vincitore/trice
2016 Miglior montaggio Vincitore/trice
2016 Miglior regista a Pablo Larraín Candidato/a
2016 Miglior attore a Gael García Bernal Candidato/a
2016 Miglior attore a Luis Gnecco Candidato/a
2016 Miglior fotografia Candidato/a
2016 Miglior suono Candidato/a
2017 Golden Globe Miglior film straniero Candidato/a
2017 Palm Springs International Film Festival Miglior film straniero Vincitore/trice
2017 Miglior attore a Gael García Bernal Vincitore/trice

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Anna Maria Pasetti, Festival di Cannes 2016, è il giorno del sogno politico. Ken Loach e Pablo Larraìn incantano la Croisette, su ilfattoquotidiano.it, 13 maggio 2016. URL consultato il 16 aprile 2017.
  2. ^ Arianna Finos, "Neruda", Pablo Larrain racconta il Poeta e il Dittatore, su repubblica.it, 12 ottobre 2016. URL consultato il 16 aprile 2017.
  3. ^ Goffredo Fofi, Neruda è un’altra astuta provocazione di un autore spregiudicato, su internazionale.it, 21 ottobre 2016. URL consultato il 7 marzo 2017.
  4. ^ a b Gian Luca Pisacane, Il Neruda che non t’aspetti, su cinematografo.it, 22 settembre 2016. URL consultato il 7 marzo 2017.
  5. ^ Thomas Cardinali, Oscar: “Fuocoammare” e “Neruda” fuori dal miglior film straniero, su talkymovie.it, 16 dicembre 2016. URL consultato il 7 marzo 2017 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2017).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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