Neil Cowley

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Neil Cowley
NazionalitàBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereJazz
Musica elettronica
StrumentoPiano
EtichettaHide Inside
Sito ufficiale

Neil Cowley (Londra, 5 novembre 1972) è un pianista e compositore britannico.

Ha formato i gruppi Fragile State, Green Nuns of the Revolution ed il Neil Cowley Trio. Con il suo trio, è apparso in Later... with Jools Holland nell'aprile 2008 ed ha vinto il BBC Jazz Award 2007 per il miglior album per Displaced.[1] Nel 2018 ha iniziato una carriera da solista[2] e nel 2021 ha pubblicato il suo album di debutto da solista "Hall of Mirrors"[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cowley è nato a Londra, in Inghilterra.[4] Ha iniziato a suonare come pianista classico ed ha eseguito un concerto per pianoforte di Shostakovich all'età di 10 anni alla Queen Elizabeth Hall. Successivamente Cowley è diventato un tastierista per i gruppi soul e funk Mission Impossible, i Brand New Heavies, Gabrielle e Zero 7. È anche apparso come co-compositore e musicista di sessione con il gruppo jazz-rock Samuel Purdey.

Uno dei primi album fu Foxbury Rules, pubblicato sotto lo pseudonimo di Diamond Wookie. Nel 2002 forma con Ben Mynott il duo Fragile State e nel 2006, ha pubblicato un album chiamato Soundcastles sotto il nome di Pretz.

Successivamente forma il Neil Cowley Trio.[1] Nel 2008, il Neil Cowley Trio ha registrato le cover dei Beatles " Revolution 1 " e " Revolution 9 " per la rivista Mojo.. Il 16 settembre 2016 è stato pubblicato da Neil Cowley Trio l'album Spacebound Apes.[5]

Nel 2012 è apparso come pianista di sessione nell'album 21 di Adele. Nel 2013, è stato Musician in Residence per Derry, quando è stata designata come città inaugurale della cultura nel Regno Unito.[6]

Nel 2018, Cowley ha annunciato che il trio era sciolto e che stava lavorando a un nuovo progetto solista.[2]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Come solista[modifica | modifica wikitesto]

Diamond Wookie

  • Foxbury Rules (1997)[7]

Pretz

  • Soundcastles (2006)

Neil Cowley

  • Hall of Mirrors (2021)[8]

Come leader/co-leader[modifica | modifica wikitesto]

Green Nuns of the Revolution

  • Rock Bitch Mafia (1997)[9]

Fragile State

  • Nocturnal Beats (2001)[10]
  • The Facts And The Dreams (2003)
  • Voices From The Dust Bowl (2004)[11]

Neil Cowley Trio

  • Displaced (2006)[12]
  • Loud... Louder... Stop! (2008)[13]
  • Radio Silence (2010)
  • The Face of Mount Molehill (2012)[14]
  • Touch and Flee (2014)[15]
  • Live At Montreux 2012 (2013)
  • Spacebound Apes (2016)[16]
  • Spacebound Tapes (2018)[17]

Come musicista[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Neil Sowerby, Cowley's clash of genius, in Manchester Evening News, 17 aprile 2008.
  2. ^ a b Planetradio.co.uk, https://planetradio.co.uk/jazz-fm/news/music-news/neil-cowley-calls-time-on-his-trio/.
  3. ^ Instagram.com, https://www.instagram.com/p/CHqMddxpAdX/.
  4. ^ spellbindingmusic.com, https://spellbindingmusic.com/neil-cowley-trio-slims/.
  5. ^ Allaboutjazz.com, https://www.allaboutjazz.com/neil-cowley-trio-spacebound-apes-neil-cowley-hide-inside-records-review-by-phil-barnes.php.
  6. ^ (EN) Prsformusicfoundation.com, http://www.prsformusicfoundation.com/partnerships/residencies/derry-londonderry-musician-in-residence/meet-neil-cowley/. URL consultato il 21 giugno 2016.
  7. ^ Diamond Wookie – Foxbury Rules, su Discogs.com. URL consultato il 3 ottobre 2021.
  8. ^ I’ve written my debut solo album!, su Instagram.com. URL consultato il 3 ottobre 2021.
  9. ^ Psynews.org, https://www.psynews.org/forums/topic/35593-green-nuns-of-the-revolution-rock-bitch-mafia/.
  10. ^ Fragile State – Nocturnal Beat, su Discogs.com. URL consultato il 3 ottobre 2021.
  11. ^ Jack Smith, BBC - Music - Review of Fragile State - Voices From The Dust Bowl, su Bbc.co.uk. URL consultato l'8 agosto 2020.
  12. ^ Stuart Nicholson, The Neil Cowley Trio, Displaced, in Observer Music Monthly, 18 giugno 2006.
  13. ^ John Fordham, Neil Cowley, Loud ... Louder ... Stop!, in The Guardian, 28 marzo 2008.
  14. ^ John Fordham, Neil Cowley Trio: The Face of Mount Molehill – review, in The Guardian, 12 gennaio 2012. URL consultato il 25 gennaio 2012.
  15. ^ Jazz News - Jazzwise Magazine - London, su jazzwisemagazine.com. URL consultato il 5 giugno 2018.
  16. ^ Neil Cowley Trio: Spacebound Apes (Hide Inside Records) - Bearded Magazine: The Home of Independent Music, su beardedmagazine.com. URL consultato il 5 giugno 2018.
  17. ^ Self-Titled - Stream Neil Cowley Trio's Spacebound Tapes EP, Featuring Remixes From Rival Consoles, Throwing Snow, and More [collegamento interrotto], su Self-titledmag.com. URL consultato il 24 luglio 2018.
  18. ^ Neil Cowley Credits, su AllMusic. URL consultato il 9 giugno 2014.
  19. ^ Birdy (8) – Fire Within, su Discogs.com. URL consultato il 9 giugno 2014.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN79232510 · ISNI (EN0000 0000 7851 5320 · Europeana agent/base/106805 · LCCN (ENno2009035588 · GND (DE135454441 · BNF (FRcb15972212w (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2009035588