Musa (arte)

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La Fornarina (ca. 1520) di Raffaello Sanzio raffigurante la sua musa ispiratrice Margherita Luti

Una musa o musa ispiratrice è una persona che fornisce ispirazione creativa a una personalità legata al mondo delle arti.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il termine "musa"[2] si rifà alle divinità femminili delle arti della mitologia greca.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le muse sono spesso amici intimi, amanti o coniugi degli artisti. Spesso ispirano le opere dell'artista grazie alla loro indole, il carisma, la saggezza, l'eleganza, il fascino erotico, il legame d'amicizia o altri fattori e possono fungere da modelle; possono essere fonti d'ispirazione per determinate opere o esercitare un'influenza significativa nell'intero repertorio dell'artista.[1][3] Il concetto di "musa" si è intrecciato, in alcuni casi, a quello di "femme fatale", che indica la donna ammaliante e ambigua tipica di certe letteratura e pittura della Belle Époque.[3] In alcuni casi le muse sono esse stesse delle creatrici di arte.

Esempi di muse celebri[modifica | modifica wikitesto]

Tra le molte muse celebri si possono citare Simonetta Vespucci (musa di Sandro Botticelli),[1] Margherita Luti (per Raffaello Sanzio),[1] Camille Claudel (per Auguste Rodin),[1] Eleonora Duse (Gabriele D'Annunzio), Adele Bloch-Bauer (Gustav Klimt),[1] Jeanne Hébuterne (Amedeo Modigliani),[1] Varvara Bachmeteva (Michail Jur'evič Lermontov), Gala (Salvador Dalí),[1] Dora Maar (Pablo Picasso), Aline Bernstein (Thomas Wolfe), Frida Kahlo (Diego Rivera), Yoko Ono (John Lennon), Pattie Boyd (Eric Clapton e George Harrison) e Uma Thurman (Quentin Tarantino). Benché le muse siano solitamente delle donne, non manca qualche eccezione di sesso maschile. Ne è un esempio Leigh Bowery, designer della moda e artista australiano che posò per Lucian Freud.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Arte Muse di grandi artisti, nell'arte e nella vita, su focus.it. URL consultato il 12 giugno 2023.
  2. ^ secondo alcuni derivante dal verbo greco "mao", in gr. μάω: ricercare ( Durante: Compendio della Mitologia greca, su obvil.sorbonne-universite.fr. URL consultato il 15/06/2023. ), ma anche bramare, desiderare, tendere ( pdf alla ricerca della genesi delle parole (PDF), su amendolara.eu. URL consultato il 16/05/2023.)
  3. ^ a b Sensuali, libere e ambigue: ecco le muse dei pittori, su ilgiornale.it. URL consultato il 12 giugno 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Adele Tuttler, The Muse: Psychoanalytic Explorations of Creative Inspiration, Taylor & Francis, 2016.
  • (DE) autori vari, Das Leben der Musen. Von Lou Andreas-Salomé bis Yoko Ono, Nagel & Kimche, 2004.
  • (EN) autori vari, Mediating between the muse and the masses: Inspiration and the actualization of creative ideas, in Journal of Personality and Social Psychology #98, 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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