Morte a Buenos Aires

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Morte a Buenos Aires
Demián Bichir nel ruolo dell'ispettore Chávez
Titolo originaleMuerte en Buenos Aires
Lingua originalespagnolo
Paese di produzioneArgentina
Anno2014
Durata91 minuti
Generedrammatico, thriller, poliziesco
RegiaNatalia Meta
SceneggiaturaNatalia Meta, Laura Farhi, Gustavo Malajovich, Luz Orlando Brennan
ProduttoreVerónica Cura, Fabiana Tiscornia
FotografiaRodrigo Pulpeiro
MontaggioEliane D. Katz
MusicheDaniel Melero, Sebastián Escofet
Interpreti e personaggi
  • Demián Bichir: Ispettore Chávez
  • Chino Darín: Ufficiale Gómez
  • Carlos Casella: Kevin "Carlos" Gonzalez
  • Mónica Antonópulos: Dolores Petric
  • Emilio Disi: Giudice Morales
  • Jorgelina Aruzzi: Ana
  • Hugo Arana: Commissario Sanfilippo
  • Alcorta Luisa Kuliok: Blanca Figueroa
  • Humberto Tortonese: Calígula Moyano
  • Gino Renni: Il sarto
  • Fabián Arenillas: Anchorena
  • Nehuen Penzotti: Miguel
  • Martín Wullich: Jaime Figueroa Alcorta

Morte a Buenos Aires (Muerte en Buenos Aires) è un film del 2014 diretto da Natalia Meta.

Film thriller di produzione argentina che vede Demián Bichir nei panni di Chávez, un ispettore di polizia che lotta per bilanciare i suoi doveri lavorativi col suo desiderio sessuale inespresso, e Chino Darín nei panni di Gómez, un giovane e affascinante debuttante della polizia con motivazioni enigmatiche.

Il film venne girato interamente a Buenos Aires nei mesi di gennaio e febbraio 2013.[1][2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

1989. L'ispettore Chávez, detective della polizia di Buenos Aires, e la sua compagna Dolores sono chiamati una sera d'estate nella residenza di Jaime Figueroa Alcorta, un ricco e anziano membro gay dell'alta società della capitale argentina. Sulla scena Chávez incontra il giovane ufficiale Gómez che afferma di aver trovato il corpo di Alcorta dopo aver indagato su una denuncia per rumori molesti e che ha esaminato i beni del morto. Il giorno dopo i due si incontrano nel bagno della stazione di polizia, dove Gómez mostra a Chávez una scatola di fiammiferi di un nightclub gay, "Il Manila", che ha accidentalmente prelevato dalla scena del crimine.

Dolores e Chávez si dirigono al Manila alla ricerca di "Kevin", un amante di Alcorta che aveva lasciato un messaggio sulla segreteria della vittima. Chávez osserva un'esibizione stravagante di una canzone presente in un disco nell'appartamento della vittima. Viene contattato da Gómez sostenendo che anche lui è venuto al club per indagare. Chávez affronta Gómez con rabbia, credendo che il giovane lo stia seguendo, ma accidentalmente inizia un combattimento da bar, permettendo al cantante Kevin di scappare nella mischia.

Gómez si unisce a Chávez per l'investigazione dell'omicidio e ideano un piano che consiste nell'usare il bell'aspetto del giovane per avvicinarsi a Kevin. Gómez ha un certo numero di appuntamenti con Kevin. Nel frattempo, Chavez, che è bloccato in un matrimonio senza passione, si trova sempre più attratto da Gómez, anche se non riconosce la sua attrazione. Chávez cerca di cancellare il piano, pensando che Gómez sta diventando troppo affezionato al sospettato, il tutto mettendo in discussione la sessualità di Gómez; Gómez replica chiedendosi se Chavez stia diventando geloso. Più tardi, Kevin porta Gómez in una stanza al Manila e iniziano a fare sesso, ma vengono interrotti da Chávez e Dolores, che stanno guardando attraverso una telecamera nascosta. Kevin viene arrestato e preso in custodia.

Chávez va a interrogare il carcerato Kevin lo che convince a liberarlo temporaneamente dalla prigione. Kevin mostra a Chávez un branco di cavalli e afferma che la famiglia Alcorta li usa per contrabbando di droga. Gómez arriva sulla scena e spara mortalmente a Kevin mentre questi cerca di fuggire a cavallo. Chávez di nuovo affronta Gómez il quale sostiene che stava solo cercando di proteggere Chávez e che Kevin ha inventato la storia del contrabbando. Quando Gómez tenta di attirare Chavez per un bacio Chávez reagisce con un misto di rabbia e desiderio, tenendo Gómez sotto la minaccia di una pistola. Chávez inizia a slacciarsi la cintura, ma viene interrotto dall'arrivo del rinforzo della polizia.

Le autorità di polizia della città si muovono per chiudere le indagini sotto la pressione della famiglia Alcorta. Tuttavia, Chavez scopre che ai cavalli sono stati impiantati chirurgicamente dei bussolotti di droga, avvalorando la storia di Kevin. Chávez ora crede che Gómez abbia ucciso Jaime Figueroa Alcorta per conto della famiglia Alcorta, che era irritato dall'opposizione del morto al commercio di contrabbando. Quando Chavez affronta Gómez con la sua ipotesi, Gómez si dichiara innocente, e la paranoia di Chávez raggiunge l'estremo quando estrae la pistola contro due poliziotti. Capendo il suo errore Chavez esclama che sta diventando pazzo. Gómez conforta Chavez e inizia a baciarlo. Dopo essersi ritirato Chavez restituisce il bacio appassionatamente ma viene presto fermato da un colpo di pistola allo stomaco, confermando i suoi sospetti su Gómez. Mentre cade a terra Gómez gli dice che gli mancherà. Gómez getta la sua pistola nel fiume, fuma una sigaretta e se ne va nella notte.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Morte a Buenos Aires ricevette recensioni contrastanti dalla critica. Il sito di aggregatori di recensioni argentine Todas las Críticas attribuisce al film una valutazione positiva del 54%, basata su 39 recensioni.[3]

Juan Carlos Fontana de La Prensa diede al film una recensione favorevole, lodando Natalia Meta come esordiente alla regia e le esibizioni degli attori principali, in particolare Darín e Casella.[4] Apprezzò l'umorismo del film e la dinamica tra i personaggi di Bichir e Darín. Pure Pablo Scholz di Clarín recensì positivamente il film, scrivendo che "il debutto di Natalia Meta impeccabile" e che il film "soddisfa il suo scopo e non deluderà".[5][6] Al contrario, nella sua recensione per La Nación, Alejandro Lingenti criticò il film per l'enfatizzazione dello stile sulla sostanza; definì anche la trama debole e spesso non plausibile e si lamentò che il rapporto tra Bichir e Darín sembrava forzato e innaturale.[7]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel luglio 2015, Chino Darín vinse il premio come miglior attore in un film al 19º Festival internazionale del cinema fantastico di Bucheon per il ruolo di Gómez.[8][9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ REVIEW: Muerte en Buenos Aires • Crítica de Alta Peli, su Alta Peli. URL consultato il 30 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2015). (ES)
  2. ^ “Muerte en Buenos Aires” estrena el 15 de mayo | Revista Magna | Es tiempo de pensar en grande, su Revista Magna (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2014). (ES)
  3. ^ Críticas de Muerte en Buenos Aires - Todas las Críticas, su Todas las Críticas. URL consultato il 22 febbraio 2015. (ES)
  4. ^ Juan Carlos Fontana, Un raro aprendiz de policía - Espectáculos | Diario La Prensa, su laprensa.com.ar. (ES)
  5. ^ ABOUT THE FILM, su Film Factory Entertainment. URL consultato il 22 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2015).
  6. ^ Pablo Scholz, Policial abarcativo, su clarin.com. (ES)
  7. ^ Alejandro Lingenti, Muerte en Buenos Aires - 15.05.2014 - lanacion.com, su lanacion.com.ar. URL consultato il 30 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2015). (ES)
  8. ^ BiFan2015 Award Announcement! - Bucheon International Fantastic Film Festival, su Bucheon International Fantastic Film Festival, 23 luglio 2015. URL consultato il 30 novembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  9. ^ Pierce Conran, BiFan 2015: PORT OF CALL Sails Away With Top Award, su Twitch Film. URL consultato il 30 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]